Michele De Lucchi: “Il bello dell’arte è che ti mette a repentaglio”

L’architetto e designer, guest editor di Domus nel 2018, esprime la sua ammirazione per le dinamiche dell’arte, da Michelangelo a Giorgio Morandi.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1064, gennaio 2022.

“I confini tra design, design degli interni, architettura degli interni, degli esterni e architettura del paesaggio sono tutti molto labili. In realtà , preferirei non considerarli confini, come non considererei confine quello tra l’arte e l’architettura”. Parla liberamente Michele De Lucchi, designer e architetto che non ha bisogno di presentazioni, soprattutto a Domus di cui è stato guest editor nel 2018.

“Vitruvio diceva che l’architettura è la madre di tutte le arti, non perché fosse la più importante, ma perché doveva contemplare tutte le arti nel suo insieme. Lo diceva pensando alla scultura, alla pittura, a tutte le arti figurative: dovevano essere integrate nell’architettura, un’idea che mi sembra ancora fondamentale”. 

Saliera, Benvenuto Cellini, 1543. Courtesy KHM
Saliera per Francesco I di Francia, Benvenuto Cellini, 1543. Courtesy KHM

Anche De Lucchi, infatti, dialoga da sempre con la pittura. “In tutta la mia storia professionale sono tornato regolarmente davanti ai quadri di Giorgio Morandi. Fra tutti, è il pittore che più mi ha influenzato, che è stato nei miei pensieri con maggiore coerenza. Morandi era un solitario, un indipendente, non seguiva le tendenze o gli stili del momento. Aveva una sua ricerca, un proprio impegno, un commitment con sé stesso. Questo è il bello dell’arte, che ti mette a repentaglio, mette a repentaglio te stesso con te stesso, cioè sei tu stesso il giudice di ciò che fai.

Questo è il bello dell’arte, che ti mette a repentaglio, mette a repentaglio te stesso con te stesso, cioè sei tu stesso il giudice di ciò che fai.

Ai grandi artisti non importa se qualcuno dice: ‘No, è troppo chiaro, troppo scuro, mi piace più rosa, più violetto’. Non gliene frega niente. L’artista ha un obiettivo in testa e lo persegue. Punto. Ecco, questa tipologia d’artista mi sembra molto ben rappresentata dalla figura di Giorgio Morandi, dal suo lavoro, dalla sua personalità di uomo. Dedicare tutta la vita a scoprire la poesia, la sorpresa, la meraviglia che c’è in tre bottiglie disposte sopra una mensola mi sembra un gesto estremamente eroico.

L’arte ha al suo interno una qualità di eroismo, basta pensare alle saliere di Benvenuto Cellini o alla volta di Michelangelo. C’è un eroismo in quelle cose, che nessun altro mestiere può mettere in campo. Un eroismo con te stesso, sia chiaro, di te che dedichi tutto al tuo ideale, alla certezza che esiste una verità maggiore della quale ti fai interprete. Per l’artista, è importante difendere la propria identità, la propria personalità, il proprio lavoro. Noi designer progettiamo per gli altri, abbiamo nel mercato il giudice del nostro lavoro, l’artista no. Fa tutto per sé e solo per sé. La differenza, in fondo, è tutta qui”.

Immagine in apertura: Cappella Sistina, Michelangelo, Musei Vaticani, (1475-1564). Courtesy Frans Vandewalle

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram