Notturno n° 2021

Dopo mesi tra coprifuoco e chiusure, stiamo riscoprendo cosa significhi vivere la notte. Ripercorriamo l’opera di due grandi pittori francesi, autori di emozionanti paesaggi notturni.

Riprende la vita, la quotidianità. Musei, ristoranti, viaggi, senza dimenticare le uscite serali tanto attese: “e quindi uscimmo a riveder le stelle” (Dante, Divina Commedia. Inferno XXXIV, 139)
La notte ha sempre esercitato una certa attrazione sull’uomo avvolgendo tutto nella sua oscurità, annullando le differenze.
Il termine deriva dal latino nox, che a sua volta discende dal sanscrito nac, ovvero il tempo nel quale sparisce la luce. L'assenza del sole e dei suoi raggi, sostituita dal buio delle tenebre, è sempre stata sia motivo di paura per gli uomini, ma, contemporaneamente, anche di fascino. Il suo silenzio e i suoi elementi, quali la luna e le stelle, sono stati e sono ancora fonte di ispirazione per i grandi autori.

Nacque a Marsiglia, Honoré Daumier, nei primi anni del 1800, artefice di uno dei più emozionanti notturni mai dipinti. Noto più per le sue caricature, l’artista “aveva una perfetta padronanza del nuovo mestiere! Il segno, il tocco, l'impasto sono quelli di un maestro che agli altri maestri del suo tempo può stare accanto senza timore di sfigurare, se pure non li supera e non insegna loro qualcosa. E poiché questi maestri sono fra i più eminenti della scuola francese contemporanea, come Delacroix, Decamps, Millet, Coubert, si potrà facilmente comprendere quale fosse l'importanza di quei primi passi pittorici. Più tardi, i migliori artisti di Francia: Manet, Degas, Cézanne, e anche un poco Renoir, appariranno non solo influenzati da lui, ma addirittura suoi discepoli.” Così lo descrisse Ardengo Soffici, noto scrittore, poeta e pittore italiano del Novecento.

I Viaggiatori Notturni, Honoré Daumier. Circa 1842 - 1847

Daumier, nell’opera I Viaggiatori notturni, descrive una tranquilla passeggiata, dove due uomini, con molta probabilità due sconosciuti, s’incontrano e si fermano ad ammirare una meravigliosa luna piena. Due sconosciuti dicevamo, l’abbigliamento difatti è diverso. L’uomo in primo piano è più elegante, alto, una postura sicura dove un cilindro delinea la sua silhouette. L’altro, il suo compagno d’avventura e meraviglia, indossa un berretto, la postura è più goffa, ma la notte rende tutti uguali ed entrambi rimangono estasiati ad ammirare lo spettacolo che a entrambi viene offerto, lo stesso. Tra i pionieri del Realismo, l’artista descriveva la realtà in modo distaccato, fra polemica e ironia, illustrando la difficile vita dei poveri. Le opere più note di Daumier sono proprio quelle di denuncia sociale come il Vagone di terza classe. Fu un grande divulgatore di idee, giornalista e vignettista di satira politica che reagì all’attualità, ma qui in quest’opera la sua indole s’acquieta, diviene romantica e sognatrice dove ritrae un momento uguale per tutti.

Paesaggi dipinti, desolati e misteriosi, dove compaiono scheletri ed ombre, architetture classiche, donne nude e figure in posa in dimensioni spazio-temporali indefinite.

“Grandi donne nude che annullano il deserto / questo mondo è sotto il dominio della carne gloriosa. / Tutto in un istante è ridotto all’abbandono / del riflesso di una gonna in uno specchio vuoto. / Per conoscere la forma e il peso dei suoi seni / la più bella al mattino si rinserra tra le sue braccia.” Così il poeta Paul Eluard racconta Paul Delvaux. Pittore surrealista, Delavaux esaspera l’inquietudine metafisica proseguendo il racconto pittorico di Magritte. Paesaggi dipinti, desolati e misteriosi, dove compaiono scheletri ed ombre, architetture classiche, donne nude e figure in posa in dimensioni spazio-temporali indefinite. Nel 1931 dipinge un notturno che riporta alla classicità estrema della scuola di Fontainebleau. Due donne, poste su piani diversi, dialogano con la sola gestualità delle mani, desiderose di mostrarsi allo spettatore. Sensuali e audaci danno spazio nella prospettiva a due uomini che si sussurrano parole all’orecchio. Alla loro destra una donna con i seni scoperti  che cammina incontro ai due. Amanti sensuali, figure enigmatiche che ricordano un contesto curtense grandioso ed elegante, ma che rappresentano nell’opera i segreti della notte dove tutto accade in gran segreto.

Nocturnes, Paul Delvaux. 1931

Un altro pittore, Vincent Van Gogh diceva : ”Io penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno”.

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