Il MACRO riapre. Un museo per l’immaginazione preventiva

Oggi a Roma, il museo di 10.000 metri quadrati inaugura la sua nuova stagione sotto la direzione di Luca Lo Pinto. 

Artisti apparentemente distanti tra loro per generazione, provenienza e linguaggio si interrogano sullo stato dell'opera d'arte e sulla sua capacità di raccontare e risuonare con la complessità del presente. Il Museo dell'Immaginazione Preventiva partirà e si evolverà in modo organico come un'unica grande mostra, aperta fino alla fine del 2022. L’architettura del MACRO diventerà così il modello di un allestimento aperto a contenuti eterogenei, per offrire ai visitatori non solo mostre, ma anche colonne e formati da sfogliare in modo fluido. Questo dispositivo di produzione della conoscenza, costantemente aggiornato, si basa sull'idea di una location gratuita, a cui tornare più volte, sviluppando percorsi interpretativi propri, non necessariamente scanditi da eventi e inaugurazioni. 

Il MACRO riapre. Un museo per l'immaginazione preventiva Mezzi nel cortile interno dello stabilimento Birra Peroni, oggi MACRO, 1930 ca.  

Il MACRO riapre. Un museo per l'immaginazione preventiva Joanna Piotrowska, Enclosure XXVIII, 2019, Stampa a mano, in gelatina ai sali d’argento, Courtesy: Southard Reid, Londra/London

Il MACRO riapre. Un museo per l'immaginazione preventiva Franco Mazzucchelli, A. TO A., Liceo per le arti, Torino 1971, Foto: Enrico Cattaneo, Courtesy: Franco Mazzucchelli

Il MACRO riapre. Un museo per l'immaginazione preventiva Pierre Bismuth, Abstractions (Italia / Bangladesh), 2019, Courtesy: Pierre Bismuth; Jan Mot, Brussels, © Pierre Bismuth

Sotto il titolo Museo dell'Immaginazione Preventiva - Editoriale, la prima mostra del programma del MACRO, sotto la direzione artistica di Luca Lo Pinto, un editoriale introduce i contenuti di una rivista o di una serie di pubblicazioni. Allo stesso modo, le cinquantacinque opere in mostra suggeriscono indicazioni, posizioni e linguaggi del programma triennale di Museo dell'Immaginazione Preventiva. Sono i contenuti di un'ulteriore e dinamica rivista di cui, qui, Luca Lo Pinto rivela alcuni dettagli, sulla base di precisi intenti programmatici.

“Ufficio per la Immaginazione Preventiva”,Targa, 1973, Courtesy: Franco Falasca

Potresti spiegare quale tipologia di artisti hai invitato e quale tipo di dialogo ha instaurato con loro, in questo periodo di recupero dei mesi di sospensione delle attività?
La mostra era in fase di apertura poco dopo l'esplosione della pandemia, quindi il dialogo con gli artisti è stato mantenuto, ma non ha influenzato le scelte e la produzione delle opere stesse. La mostra, come il progetto del museo, era già stata concepita con l'idea di "immaginazione preventiva" che, durante il confino, divenne di attualità per tutti. La mostra è un paesaggio con diversi momenti di intensità amplificati dalle opere, dai documenti, dalle immagini, dalle tracce e dalle opere che cercano di animare lo spazio e la mente di chi lo osserva. 

Gastone Novelli, Tre Onfali, 1968 Poliestere e resine, 225 x 60 cm ciascuno, Courtesy: Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano

Quale tipo di dichiarazione di poetica rappresenta questa mostra? Non si tratta tanto una dichiarazione, quanto un'esplorazione che interroga il museo, più che uno spazio coercitivo, uno spazio di libertà. È una mostra che vuole suggerire un'idea di anti-museo dove i contenuti dettano il loro significato, dove è la voce degli artisti che si impone, più che quella dell'istituzione. Riunisce artisti di lingue e mondi lontani (da Corita Kent a Lory D, da Marcia Hafif a Sarah Rapson a Luigi Nono e Roberto Rossellini) per presentare gli spazi del MACRO prima di essere allestiti nelle varie rubriche che li animeranno a partire da dicembre. Utilizzerò tutte le architetture, anche le parti meno funzionali e interstiziali, con opere che non attaccano, ma sussurrano la loro presenza. È un progetto che cerca di trasmettere il senso di ciò che verrà, un manifesto di intenzioni che elogia l'incrocio di discipline e il superamento dell'idea della mostra come corpo statico, accogliendo invece il modello del laboratorio continuo.

  • Museo dall'immaginazione preventiva - Editoriale
  • Dal 17 luglio al 27 settembre 2020
  • Luca Lo Pinto
  • Xavier Aballí, Andreas Angelidakis, Archivio Storico Birra Peroni, Archivio Marcello Salustri, Pierre Bismuth, Henry Bond, Corita Kent, Gino De Dominicis, Trisha Donnelly, Melvin Edwards, Morgan Fisher, Philipp Fleischmann, Liam Gillick/Henry Bond, Marcia Hafif, i ready made appartengono a tutti®, Ann Veronica Janssens, Lory D, Marcello Maloberti, Cecilia Mangini, Franco Mazzucchelli, Luigi Nono, Gastone Novelli, Joanna Piotrowska, Emilio Prini, Puppies Puppies Puppies, Sarah Rapson, Roberto Rossellini, Seth Siegelaub, Giovanna Silva, Lewis Stein, Nora Turato, Ufficio per l'Immaginazione Preventiva, Vipra, Luca Vitone, Nicole Wermers, Eduardo Williams & Mariano Blatt
  • MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma
  • Via Nizza 138, 00198 Roma – Italia