Teatrum Botanicum a Torino. Tuning degli schemi

Al PAV Parco Arte Vivente, il festival di artisti e curatori emergenti ridiscute pratiche e teorie, performativo ed espositivo.

Furlani-Gobbi, Die Furlani-Gobbi Sammlung: Staffage (2018) vista dell'installazione, courtesy PAV Parco Arte Vivente, Torino

“Prima che le azalee del profondo Sud fioriscano, vengono percepite come arbusti pressochè anonimi.”
Muovendo da un’osservazione dei botanici James Wandersee ed Elisabeth Schussler, teorici nel 1998 della plant blindness — incapacità di riconoscere le piante nel loro ruolo effettivo, attribuendo così loro un’identità — il Parco Arte Vivente dedica la terza edizione del festival per artisti e curatori emergenti, operanti tra riflessioni e pratiche d’arte e d’ambiente, ad un invito. L’invito ad uno spostamento dei paradigmi percettivi dell’arte, della collocazione ontologica dei suoi mezzi ed oggetti.

Secondo le teorie di Frederic Bartlett, si possono avere diversi atteggiamenti di fronte ad un oggetto che inizialmente si sottrae ai nostri schemi, ai nostri script categorici consolidati. Teatrum Botanicum sceglie nello specifico l’atteggiamento del tuning. Rivedere, modulare i nostri schemi riguardo a cosa sia opera d’arte, cosa allestimento, cosa performance: questa operazione di shift viene innescata da un sistema complesso che sovrappone installazioni, performance, interazioni degli artisti attraverso il continuo rimando e intersezione tra i luoghi in cui gli episodi si verificano, e attraverso un continuo blurring della loro sequenza temporale.

Lo spazio del PAV ha un grande ruolo in questo sistema, principalmente grazie al ruolo degli oggetti che vanno ad attivarlo, garanti dell’interazione tra esposizione, performance e dato spaziale. Oggetti tecnici legati alla produzione di suono e immagine, oggetti scenici con funzione di attivatori divengono, attraverso la loro reinterpretazione e il loro riuso, un ponte tra il paesaggio progettato del Parco e il tempo curatoriale: divengono oggetti capaci di generare e teoria, tramiti e tutori di una riflessione, di quel tuning delle categorie messo in moto dall’interagire dei vari contenuti.
Installazioni, performance e interazioni nel loro significato più ampio sono messe in campo da Enrico Boccioletti, Roberto Casti, Michela Depetris, Mimì Enna, Furlani-Gobbi, Sara Manente e Christophe Albertijn, Gabriele Rendina Cattani , Claudio Rocchetti, Youngboyswritinggroup. Completano il sistema Hotel Antropocene, (press conference a cura di Federico Nejrotti e Nelle Gevers);  Acheropitismo, progetto ibrido a cura di ALMARE con Renato Grieco, Andrea Valle e Mauro Lanza; i set di Sabla e XIII.

Evento:
Teatrum Botanicum
Luogo:
PAV Parco Arte Vivente
Indirizzo:
via Giordano Bruno 31, Torino
Date di apertura:
14-16 settembre 2018
Artisti e curatori:
Enrico Boccioletti, Roberto Casti, Michela Depetris, Mimì Enna, Furlani-Gobbi, Sara Manente e Christophe Albertijn, Gabriele Rendina Cattani, Claudio Rocchetti, Youngboyswritinggroup, Federico Nejrotti, Nelle Gevers, ALMARE, Renato Grieco, Andrea Valle, Mauro Lanza, Sabla, XIII.

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