Lubaina Himid. Alzabandiera per baci invisibili

Al Baltic Centre for Contemporary Art di Gateshead, in Inghilterra, l’artista, curatrice e scrittrice inglese originaria di Zanzibar presenta nuovi lavori nel nome della poesia.

Lubaina Himid, Our Kisses are Petals, Veduta della mostra, Baltic Centre for Contemporary Art, 2018

A Gateshead, “Our Kisses are Petals” si presenta come una delle più accurate personali dedicate all’artista vincitrice del Turner Prize 2017. Il Baltic Centre for Contemporary Art ha recentemente inaugurato l’iniziativa “Great Exhibition of the North” (22 giugno – 9 settembre). Una serie di programmazioni volte a richiamare un’ampia audience in Gran Bretagna, attraverso uno fra gli eventi pubblici più estesi del 2018. Un appuntamento caratterizzato anche da numerosi lavori en plein air,  su commissione. “Our Kisses are Petals” potrebbe essere considerata come una fra le molte iniziative ospitate dal Baltic, installata in contemporanea con l’intervento debordante di Michael Dean (22 giugno – 3 settembre); con l’artista, nominato per il Turner Prize, Phil Collins (22 giugno – 14 ottobre) e con un’estesa mostra collettiva dal titolo “Idea of North” (11 maggio – 30 settembre), che esplora l’ampia identità scandinava attraverso approfondimenti dedicati al linguaggio, alla musica, alla fotografia, alla cultura tradizionale così come alla loro capacità di rinascere e di ribellarsi. Ma la verità è che “Our Kisses are Petals” rappresenta molto di più di una semplice mostra, esplorando una nuova nascita divina di Lubaina Himid, dove poteri umani e super-umani si fondono assieme inaspettatamente e anche inesorabilmente, come se questa unione invisibile fosse predeterminata a raggiungere una rinnovata espressione generativa.

Il verso “Our kisses are petals, our tongues caress the bloom” scritto dal poeta inglese Essex Hemphill offre l’opportunita a Himid per esplorare il linguaggio che noi usiamo correntemente per esprimerci, sovrapposto al potere creative che non può sempre essere analizzato e compreso dagli atti distruttivi della pura logica.
I faticosi slanci pionieristici di Lubaina durante i primi anni Ottanta, l’hanno accompagnata non solo nella propria personale crescita artistica, ma anche nell’organizzazione di mostre di lavori realizzati da Keith Piper e Eddi Chambers, artisti che lei riteneva fortemente svalutati, non adeguatamente rappresentati. Il suo lavoro, e quello di molti altri artisti con i quali viveva fianco a fianco, sarebbe stato riconosciuto, solo di recente, come uno fra i principali componenti del British Black Arts Movement. Il loro approccio è stato caratterizzato dalla capacità di sovvertire la marginalizzazione degli artisti di colore, all’interno della scena dell’arte inglese più nota e, allo stesso tempo, di rottura. Loro sono stati in grado di confrontare, di scardinare storie di schiavitù e colonizzazione, latenti nell’universo immigratorio del Secondo Dopoguerra. E Himid, all’interno di questo gruppo, ha sempre prodotto paesaggi figurativi costellati da soggetti femminili. Donne di colore che protendono continuamente la loro soggettività, fissata dall’ambiente pittorico, verso la tridimensionalità di inserti materici applicati, che restituiscono allo sguardo un tocco di presenza fisica. Così reali nei confronti dei tempi che stiamo vivendo, l’opera e le parole di Himid oggi compongono un contraltare nei confronti della retorica conservatrice degli ordini politici e artistici costituiti.

Avendo ben presente tutto il suo percorso, costantemente in cerca di una evoluzione, “Our Kisses are Petals” trae origine da nuovi lavori dipinti su vesti speciali, dette kanga. Per Himid, questi variegatissimi tessuti sono ‘vestiti che parlano’, che impiegano “il linguaggio delle immagini, delle fantasie e del testo, attraverso i quali l’aspetto della donna può parlare direttamente all’Altro”.
In un’enorme stanza, Himid invita i visitatori a ridistribuire i lavori allestiti attraverso un sistema di piccole pulegge, di modo che ognuno possa comporre i propri versi, le proprie poesie. I kanga sospesi vantano la qualità e la conformazione di una bandiera, all’interno della quale l’artista ha raffigurato parti viscerali del corpo umano, come ad esempio la cavità di un occhio. Allo stesso tempo, però, Himid ha sovvertito il ruolo della bandiera, così ufficializzato nella cultura britannica, producendo il principale, il più significativo lavoro su commissione della “Great Exhibition of the North”. Ogni domenica infatti, assieme a performance e ad appuntamenti che coinvolgono l’intera comunità di Gateshead, la bandiera (Why are you looking?, 2018) che è posta proprio in cima al Baltic viene lasciata fluire al vento a celebrare la potenza rituale e spirituale di un elemento che non necessita di essere contenuto o trattenuto. Anche se il miglior modo per goderselo rimane sempre conoscere la capacità creativa di Himid dall’interno, attraversando la sua stessa energia generatrice.

Lubaina Himid, “Our Kisses are Petals”, veduta della mostra, Baltic Centre for Contemporary Art, Gateshead, 2018
Lubaina Himid, “Our Kisses are Petals”, veduta della mostra, Baltic Centre for Contemporary Art, Gateshead, 2018
Titolo mostra:
Lubaina Himid. Our Kisses are Petals
Date di apertura:
11 maggio – 28 ottobre 2018
A cura di:
Katie Hickman
Luogo:
Baltic Centre for Contemporary Art
Indirizzo:
S Shore Rd, Gateshead NE8 3BA

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram