Roma. Nove artisti emergenti e le pratiche di narrazione

Attraverso opere di Benni Bosetto Alessandro Di Pietro, Andrea Magnani e Giulia Cenci, la mostra collega nove artisti emergenti italiani.

Vista dell’allestimento “Figure di spago. Pratiche di narrazione”, Fondazione Baruchello, Roma, 2018. Foto Giorgio Benni

In via del Vascello 35 a Roma, “Figure di Spago. Pratiche di Narrazione” a cura di Caterina Molteni si presenta come una mostra caratterizzata dai lavori di nove artisti emergenti italiani, riuniti in uno dei luoghi più segreti e miliari per la cultura della sperimentazione italiana. La Fondazione Baruchello, nata nel 1998, mette a disposizione della ricerca, della progettualità degli artisti e degli studiosi di diverse discipline, i propri spazi.

La sede di Via di Santa Cornelia si estende su circa 1.000 mq, con unità interne che si sviluppano su quattro piani, per seminari, conferenze, tavole rotonde, esposizioni, biblioteca, uffici. Annoverando anche ulteriori edifici, nel parco, per laboratori e studi d’artista, residenze, spazi esterni, tra cui prati, giardini, piccoli boschi per una superficie di circa undici ettari. Inoltre, dal 2014, viene messa a disposizione di alcuni curatori una sede aggiuntiva in via del Vascello, al centro di Roma, uno spazio ben restaurato a circa 300 mq, tra il Gianicolo e Trastevere, superfici che costituiscono una sorta di annesso per le attività della Fondazione, alla periferia della capitale, nel Parco di Veio. Qui beni mobili tra i quali libri, archivi storici e fotografici, attrezzature e impianti audio-video, nonché un nucleo di opere di Gianfranco Baruchello datate dal 1951 al 1998, costituiscono invece un patrimonio continuamente studiato, inventariato, studiato e infine reso oggetto di ricerca, di iniziative.

La mostra “Figure di Spago. Pratiche di Narrazione” è il risultato di una selezione avvenuta ad opera del comitato scientifico della Fondazione che ha offerto alla curatrice Caterina Molteni di pianificare un percorso attraverso i lavori di nove artisti che idealizzano e provano a sintetizzare la recente produzione artistica italiana.  Nomi già affermati all’interno dello scenario contemporaneo del Bel Paese, come: Benni Bosetto, Giulia Cenci, Lisa Dalfino e Sacha Kanah, Alessandro Di Pietro, Riccardo Giacconi, Diego Gualandris, Andrea Magnani e Nicola Martini.

Vista dell’allestimento “Figure di spago. Pratiche di narrazione”, Fondazione Baruchello, Roma, 2018. Foto Giorgio Benni
Vista dell’allestimento “Figure di spago. Pratiche di narrazione”, Fondazione Baruchello, Roma, 2018. Foto Giorgio Benni

Il percorso, vanta inoltre, all’interno di teche dedicate, una selezione di progetti editoriali e libri d’artista provenienti dalle Collezioni di Diego Bergamaschi e Marco Martini. Gli artisti sono nati tra il 1983 (Andrea Magnani, Faenza. Vive e lavora a Milano) e il 1993 (Diego Gualandris, Bergamo. Vive e lavora a Bergamo), attraverso i loro lavori in via del Vascello, alcuni fra i quali site-specific, la collettiva trova diversi ritmi espositivi. Nata per dimostrare la presa veloce del pensiero sulle analogie create da forme narrative quali fantascienza, fabulazione speculativa e dati scientifici, la mostra delinea codici sintattici dell’immaginazione che spingono, ogni oltre regola, i disegni sull’in-umano introdotti da Benni Bosetto, così come FLX Recorder 1 (2018) e FLX Recorder 2 (2018) di Alessandro Di Pietro. Registratori che rivelano un personaggio indefinito, connotato solamente dalla lunga scia della propria assenza di denotazione.

Titolo:
Figure di Spago. Pratiche di Narrazione
Galleria:
Fondazione Baruchello
Curatrice:
Caterina Molteni
Date di apertura:
26 giugno – 12 ottobre 2018
Indirizzo:
via del Vascello 35, Roma

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