Futurismo brutalista: Dioniso Gonzàlez in mostra a Londra

Tra finzione e realtà le architetture dell'artista iberico in mostra alla Maddox Arts di Londra, esposta anche la serie “Brutal Zone” del 2018.

Architetture tra finzione e realtà. Una mostra personale di Dioniso Gonzàlez, artista spagnolo, a Londra, con esposte le serie “Dauphin Island” (2011) e “Inter-action” (2013) e i suoi due nuovi lavori del 2018 tratti dalla serie “Brutal Zone”. Gonzàles e la sua architettura futurista si svolgono in un paesaggio naturale, con riferimenti a Le Corbusier e all’architettura metabolista giapponese. Ma non solo, l’artista trae ispirazione dal Futurismo italiano, gli archi di Giorgio De Chirico e le sculture architettoniche di Xavier Corberò, arrivando a una non-land in cui tutto è concesso.  La serie “Dauphin Island” è architettura del rifugio: posizionata al largo della Costa dell’Alabama, area che rappresenta l’America depressa. L’architettura fantasma di questa isola la rende molto attraente.

Fig.1 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.2 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.3 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.4 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.5 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.6 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.7 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018
Fig.8 Dioniso Gonzàlez, opere in mostra, Maddox arts, Londra 2018

La serie “Inter-action” invece sembra volere rispondere alla domanda: come si crea una rovina? La rovina come simbolo di abbandono che conduce a uno stato di imperfezione e di degrado. Rudy Kousbroek dice che forse “il fatto che un edificio abbia finito per trasformarsi in rovina è una conseguenza a una mancata decisione”. In una rovina, la natura entra nell'edificio e prende il controllo delle città ed è difficile definire un confine tra dentro e fuori. Dove inizia la parte esterna e quella interna? F. LL. Wright indica il muro come un confine, rispetto a ciò che è esterno.   Dionisio González con la sua architettura simbolica pone le costruzioni della serie "Inter-action" su pilastri, ottenendo l’esito di avveniristiche palafitte.  Il contatto con il terreno è limitato, lo spazio è aperto, ma i muri creano ancora un confine. Quel che emerge, tra finzione è realtà, è un futurismo che avviene nel presente, attraverso un dinamismo di forme e direzioni, a volte tagliente ed edifici inattesi ma accolti nel paesaggio cittadino. 

  • Dionisio González
  • Maddox Arts
  • 23 febbraio - 21 aprile
  • 52 Brook's Mews, Mayfair, London W1K 4ED