Un'altra difficoltà dell'incontro era legata alla natura intrinseca dell'opera creata dall'artista argentino: la struttura gonfiabile, costituita da tre strati sospesi di sottile plastica, dentro la quale i visitatori sono invitati a camminare (o meglio ad arrancare) ha ottenuto tanto successo (nel suo rifarsi a un'esperienza fisica diretta e nell'offrire l'immagine reale di qualcosa di impossibile) da trascendere in apparenza ogni tentativo di concettualizzazione e di analisi. In questo senso, la difficoltà stava nel modo in cui i vari interventi avrebbero affrontato l'assoluta semplicità e linearità che contraddistingue il lavoro di Saraceno con un'analisi pertinente che non la sovraccaricasse di un superfluo peso analitico.






