Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea

Con un libero confronto tra l'artista irlandese e cinque artisti contemporanei, le curatrici Franziska Nori e Barbara Dawson coinvolgono il pubblico in una riflessione di carattere esistenziale sul vivere contemporaneo.

"Ecco l'angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita", scrive Antonin Artaud in Il teatro e il suo doppio (Gallimard, Paris 1938; prima ediz. Italiana Einaudi, Torino 1968). E ancora: "Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi a una vera e propria operazione dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne".

Spirito, sensi e carne sono i protagonisti della mostra "Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea". Un libero confronto tra l'artista irlandese (nato a Dublino nel 1909 e morto a Madrid nel 1992) e cinque artisti attuali: la svedese Nathalie Djurberg (1978), il rumeno Adrian Ghenie (1977), l'italiano Arcangelo Sassolino (1967), la giapponese Chiharu Shiota (1972) e la tedesca Annegret Soltau (1946).

Curata da Franziska Nori e Barbara Dawson, direttrice della Dublin City Gallery The Hugh Lane – istituzione che dal 1998 ospita nei propri spazi l'atelier di Francis Bacon, perfettamente ricostruito – l'esposizione vuole far dialogare "personalità molto diverse che hanno in comune la capacità di coinvolgere il pubblico in una riflessione di carattere esistenziale sul vivere contemporaneo", come scrive la Nori sul catalogo. La trasfigurazione della materia è centrale all'interno del percorso espositivo, a partire dal materiale iconografico di riferimento proveniente dallo studio di Bacon. Si tratta di ritratti fotografici propri o di amici, immagini tratte da libri e riviste, riproduzioni di opere di Michelangelo o Velásquez, stampe che l'artista straziava come le figure protagoniste dei suoi quadri, lacerandole, sporcandole con colori o annotazioni, quasi fossero studi preliminari per i suoi lavori.
In apertura e qui sopra: una delle sale dedicate a Nathalie Djurberg. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
In apertura e qui sopra: una delle sale dedicate a Nathalie Djurberg. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Nelle sale del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a Firenze, l'allestimento prende forma attraverso una serie di focus sull'opera di Bacon, di particolare interesse anche per alcuni non finiti esposti per la prima volta fuori dall'Irlanda, intervallati da brevi, ma intense presentazioni monografiche dei cinque artisti contemporanei. In particolare, le installazioni e i video di Nathalie Djurberg, prodotti in occasione della personale del 2008 presso la Fondazione Prada, risucchiano il visitatore in un mondo di plastilina falsamente amichevole, dove i corpi dei personaggi, schiacciati da una sofferenza esistenziale, si disfano, decompongono e trasformano tragicamente.

O la fitta tessitura con cui Chiharu Shiota ha intrappolato, rendendole inaccessibili, alcune porte in disuso di Palazzo Strozzi. Qui, l'artista ha trascorso intere giornate ad intrecciare fili di lana nera che gradualmente si sono fatti strada nello spazio, occupandolo quasi interamente. Chi vi entra riesce a sentire l'eco dell'energia creativa sviluppata in quei giorni dalla Shiota, in un confronto diretto tra il proprio corpo e lo spazio circostante.
Francis Bacon, <i>Untitled (Three Figures)</i>, c. 1981
Olio su tela, 198 x 147,5 cm. Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino (reg. 1982). © 2012 Eredi di Francis Bacon. Tutti i diritti riservati SIAE, Roma e DACS, Londra
Francis Bacon, Untitled (Three Figures), c. 1981 Olio su tela, 198 x 147,5 cm. Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino (reg. 1982). © 2012 Eredi di Francis Bacon. Tutti i diritti riservati SIAE, Roma e DACS, Londra
Infine, la 'macchina' costruita da Arcangelo Sassolino assemblando materiali di stampo industriale, in cui due pistoni trainano una fune legata a due travi di legno poste a contrasto con le mura della Strozzina. In questo caso è il corpo dell'architettura che viene messo alla prova, così come i materiali utilizzati, fino al loro possibile livello di cedimento. Con l'intento di "innescare nel fruitore una condizione psicofisica di allarme, caducità e tensione." (Cfr. Arcangelo Sassolino, intervista di Pericle Guaglianone, in Exibart, 19 maggio 2006).

Accompagna la mostra, il catalogo pubblicato per i tipi della Hatje Cantz. Un ottimo strumento di approfondimento delle tematiche affrontate, grazie ai saggi delle due curatrici, di Martin Harrison, uno dei più importanti studiosi dell'opera di Bacon che qui si concentra sull'archivio visivo dell'artista, e di Michela Marzano, docente di Filosofia morale presso l'Università Descartes di Parigi, che ci parla dell'importanza di "una filosofia del corpo capace di decifrare la realtà contemporanea e di interrogarsi sul senso dell'esistenza carnale degli esseri umani."
Nelle sale del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a Firenze, l'allestimento prende forma attraverso una serie di focus sull'opera di Bacon, intervallati da brevi, ma intense presentazioni monografiche dei 5 artisti contemporanei.
Una delle sale dedicate a Francis Bacon. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Una delle sale dedicate a Francis Bacon. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Fino al 27 gennaio 2013
Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
Palazzo Strozzi, Firenze
Installazione di Arcangelo Sassolino. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Installazione di Arcangelo Sassolino. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Installazione di Chiharu Shiota. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Installazione di Chiharu Shiota. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Sala dedicata ad Adrian Ghenie. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Sala dedicata ad Adrian Ghenie. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
La sala dedicata ad Annegret Soltau. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
La sala dedicata ad Annegret Soltau. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Installazione di Arcangelo Sassolino. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Installazione di Arcangelo Sassolino. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Sezione dedicata all’archivio iconografico proveniente dallo studio di Francis Bacon. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze
Sezione dedicata all’archivio iconografico proveniente dallo studio di Francis Bacon. Photo Martino Margheri. Courtesy CCC Strozzina, Firenze

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