Spirito, sensi e carne sono i protagonisti della mostra "Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea". Un libero confronto tra l'artista irlandese (nato a Dublino nel 1909 e morto a Madrid nel 1992) e cinque artisti attuali: la svedese Nathalie Djurberg (1978), il rumeno Adrian Ghenie (1977), l'italiano Arcangelo Sassolino (1967), la giapponese Chiharu Shiota (1972) e la tedesca Annegret Soltau (1946).
Curata da Franziska Nori e Barbara Dawson, direttrice della Dublin City Gallery The Hugh Lane – istituzione che dal 1998 ospita nei propri spazi l'atelier di Francis Bacon, perfettamente ricostruito – l'esposizione vuole far dialogare "personalità molto diverse che hanno in comune la capacità di coinvolgere il pubblico in una riflessione di carattere esistenziale sul vivere contemporaneo", come scrive la Nori sul catalogo. La trasfigurazione della materia è centrale all'interno del percorso espositivo, a partire dal materiale iconografico di riferimento proveniente dallo studio di Bacon. Si tratta di ritratti fotografici propri o di amici, immagini tratte da libri e riviste, riproduzioni di opere di Michelangelo o Velásquez, stampe che l'artista straziava come le figure protagoniste dei suoi quadri, lacerandole, sporcandole con colori o annotazioni, quasi fossero studi preliminari per i suoi lavori.
O la fitta tessitura con cui Chiharu Shiota ha intrappolato, rendendole inaccessibili, alcune porte in disuso di Palazzo Strozzi. Qui, l'artista ha trascorso intere giornate ad intrecciare fili di lana nera che gradualmente si sono fatti strada nello spazio, occupandolo quasi interamente. Chi vi entra riesce a sentire l'eco dell'energia creativa sviluppata in quei giorni dalla Shiota, in un confronto diretto tra il proprio corpo e lo spazio circostante.
Accompagna la mostra, il catalogo pubblicato per i tipi della Hatje Cantz. Un ottimo strumento di approfondimento delle tematiche affrontate, grazie ai saggi delle due curatrici, di Martin Harrison, uno dei più importanti studiosi dell'opera di Bacon che qui si concentra sull'archivio visivo dell'artista, e di Michela Marzano, docente di Filosofia morale presso l'Università Descartes di Parigi, che ci parla dell'importanza di "una filosofia del corpo capace di decifrare la realtà contemporanea e di interrogarsi sul senso dell'esistenza carnale degli esseri umani."
Nelle sale del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a Firenze, l'allestimento prende forma attraverso una serie di focus sull'opera di Bacon, intervallati da brevi, ma intense presentazioni monografiche dei 5 artisti contemporanei.
Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
Palazzo Strozzi, Firenze
