Lavorare a Genova ha un significato particolare, proprio in un luogo che ha visto passare gran parte delle neo-avanguardie. Dal Gruppo Letterario '63, per opera dello scrittore Edoardo Sanguineti, del poeta visivo Rodolfo Vitone (padre dell'artista Luca), editore della rivista Marcatre, e dello storico dell'arte Eugenio Battisti, docente nell'università genovese, fino all'Arte Povera. Infatti la prima mostra del nascente movimento, inventato dal genovese Germano Celant, avvenne alla Galleria La Bertesca di Trentalance e Masnata.
In un periodo – gli anni Sessanta del Novecento – in cui le gallerie private sostituivano il pubblico nella diffusione della cultura artistica contemporanea, come fece Paolo Minetti alla Galleria Il Deposito commissionando a Gordon Matta-Clark l'unico lavoro italiano — operare in questo territorio, ai confini dell'impero culturale, è un'azione meritevole e difficile per la ritrosia dei liguri — a cui lo scrivente appartiene — verso il nuovo.
Operare in questo territorio, ai confini dell'impero culturale, è un'azione meritevole e difficile per la ritrosia dei liguri verso il nuovo.
