La Strozzina si colloca nelle affascinanti cantine di Palazzo Strozzi, in un ambiente discreto e poco malleabile che sembra perfetto per accogliere la ricchissima programmazione ideata dalla direttrice Franziska Nori e dal suo ottimo staff. Mostre-gioiello di alta qualità che competono per affluenza e prospettiva critica con molte istituzioni dal corpo più grosso, ma dal cervello leggermente meno fino. La Strozzina è un unicum fiorentino insieme all'Ex3 – altra sede deputata all'arte contemporanea della città medicea – perché, lo sappiamo, Firenze un centro d'arte dedicata al XXI secolo non lo possiede, convinta forse che il Pecci di Prato – altro eccellente esempio – assolva una funzione mai realmente compresa dall'amministrazione locale: implementare il passato attraverso il futuro. Ma a questo fortunatamente pensano mostre come American Dreamers, aperta fino al 15 luglio e corredata da una serie di eventi collaterali di grande interesse.
La Strozzina si colloca nelle affascinanti cantine di Palazzo Strozzi, in un ambiente discreto e poco malleabile che sembra perfetto per accogliere la ricchissima programmazione ideata dalla direttrice Franziska Nori e dal suo ottimo staff.
Mentre Laura Ball e Adrien Broom si concentrano sui soggetti – rompendo un po' l'incanto prodotto dalle altre opere – raffigurando uomini-scimmia o manipolando fotografie fantasmatiche, Richard Deon ripropone la sua simbologia pop mostrandoci come l'iconografia fumettistica può essere utilizzata anche in chiave molto seria: archetipi del Nuovo Mondo diventano la pubblicità e il consumo di massa, veri autoctoni del Sogno Americano.
American Dreamers
Strozzina, Centro di Cultura Contemporanea a Palazzo Strozzi
Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi
