Del resto è stata curata da un artista, Artur Zmijewski decisamente poco conciliante, che non si interessa alla dimensione formale dell'arte né ai giochi linguistici, stilistici, teorici. All'arte Zmijewski attribuisce il ruolo di prefigurare altri mondi possibili, ma il suo è un lavoro tutto giocato "contro": la strada attraverso la quale cerca di raggiungere lo scopo consiste nel mettere in campo processi di rottura. Muovendosi come creatore di piattaforme di azione e come attivatore di reazioni, l'artista crea situazioni paradossali, provocatorie, in molti casi manipolatorie e dolorose sia per i partecipanti, che si trovano a giocare ruoli di vittime e di complici insieme, che per gli spettatori; situazioni che rimescolano, talvolta inveleniscono. Il suo lavoro si è spesso concentrato su tensioni sociali profonde e su traumi storici di ampia portata; e sa far emergere orientamenti, stati d'animo dominanti e convinzioni, credenze e ideologie che informano la società attuale. Tra le sue tecniche quella di far performare ai protagonisti delle proprie opere situazioni disarmoniche e forzate, talvolta estreme.
La biennale che ha curato gli corrisponde perfettamente. Ibrida, disorientante, irritante, include figure che non avremmo immaginato di vedere accostate: artisti attivi nel campo dell'arte contemporanea e attivisti dei movimenti Occupy, scultori tradizionali e gruppi di estremisti fuori legge, inclusi nelle liste internazionali del terrorismo, rappresentati qui dai loro avvocati. La conferenza stampa di apertura è stata meticolosamente organizzata per trasformarsi in una riunione da collettivo, con un gruppo di indignados spagnoli che hanno interrogato gli astanti sul senso di una biennale "politica", ma anche sui condizionamenti che un giornalista vive nell'ambito della propria attività quotidiana. La sensazione dei partecipanti è stata di fastidio o di noia, comunque di forzatura e di intrappolamento.


All'arte Zmijewski attribuisce il ruolo di prefigurare altri mondi possibili, ma il suo è un lavoro tutto giocato contro.


The 7th Berlin Biennale for Contemporary Art
Forget Fear
Sedi varie, Berlino


