Trix & Robert Haussmann

Una mostra allo Studiolo di Zurigo recupera il patrimonio lessicale della coppia di architetti svizzeri Trix Högl e Robert Haussmann per riattivarne alcune opere quasi cadute nel dimenticatoio, come la celebre Log-O-rithmic Slide-Rule.

Irregolare e ad hoc, eterogeneo e formalistico, ironico e illusionistico: con Log-O-Rithmic Slide-Rule la coppia di architetti svizzeri Trix e Robert Haussmann ha creato, nel 1980, uno strumento per la progettazione di architetture, oggetti di design, arredamenti e teorie. Una mostra allestita allo Studiolo di Zurigo parte dal titolo del loro iterativo patrimonio lessicale per riattivare questa e altre opere quasi cadute nel dimenticatoio. L'eredità della tradizione del Moderno pervade tutta la Svizzera: l'Helvetica si è imposto nel corporate design e nella grafica così come le levigate forme modulari dell'International Style hanno fatto nello spazio pubblico. La galleria Studiolo ora mostra come sia possibile interpretare la tradizione architettonica con ironia rispetto al motto "la forma segue la funzione". Per una volta, il gesto autoriflessivo non polarizza la produzione artistica attuale. Il "manierismo critico" dell'oggi ottantenne architetto d'interni Robert Haussmann e di Trix Högl, la sua compagna di tutta la vita, apre un tavolo di discussione sull'arte contemporanea. La loro intima retrospettiva mostra come dalla fine degli anni sessanta questi architetti siano sfuggiti alla "buona forma" con i loro progetti visionari. Arrivando nello edificio recuperato che oggi ospita la galleria, è difficile non accorgersi di quante facete sorprese abbia in serbo il generoso seminterrato. Subito riecheggia un'installazione sonora stranamente monotona: si tratta della lettura multilingue di Log-O-Rithmic Slide-Rule, una serie di parole modulata verticalmente tra le lettere A e Z, appesa alla parete anche come work-board fotocopiato. Su alcuni piedistalli disposti davanti alla scena sonora separati l'uno dall'altro, sono sistemati, con sorprendente autoconsapevolezza, minuti oggetti di arredamento – troppo piccoli per formare un soggiorno, ma troppo grandi per una casa di bambole. Un colonnato con scanalature regolari si sviluppa in orizzontale e in modo decostruttivistico-radiale fino a diventare un armadio estraibile nell'opera Lehrstück II: Störung der Form durch die Funktion del 1978.
In apertura e qui sopra: Trix & Robert Haussmann, <i>The Log-O-Rythmic Slide Rule</i>, 2012, vista dell'installazione alla galleria
STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
In apertura e qui sopra: Trix & Robert Haussmann, The Log-O-Rythmic Slide Rule, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Una luce chiara al neon non forza l'atmosfera dello spazio, non lo fa nemmeno l'illuminazione a soffitto: ad attirare l'attenzione sono piuttosto tubi di sostanze luminescenti, ricurvi, in forma di gambe e braccioli di sedie. Dopo avere accarezzato il sedile ricoperto e imbottito di pelle leopardata artificiale, lo sguardo si posa su un grande telo, teso sullo sfondo sopra il quale, retinato, si staglia lo scenario della Grande Mela con il profilo del Palazzo di vetro dell'Onu. Il cubo è avvolto da un drappo a righe annodato come una sciarpa. Nello spazio espositivo si trova l'insieme Lehrstück IV: Seven Codes (1978), un armadio composto da preziosi intarsi in legno, specchi e cartoline panoramiche. Accanto, è appeso lo schizzo ingiallito di un elemento ad arco San Marco (1976). La sua semplice cornice in legno riecheggia nelle solide montature di legno massiccio degli specchi illusoriamente frantumati appesi sulle pareti di mattoni bianchi.
Trix & Robert Haussmann, <i>Lehrstück IV</i>: "seven codes", 1978
Trix & Robert Haussmann, Lehrstück IV: "seven codes", 1978
Dopo essersi fatto un nome come designer di sedie e proprietario di un negozio di arredamento, Robert Haussmann ha mostrato per la prima volta al pubblico la collaborazione con la moglie Trix in occasione di Chair Fun, un'asta organizzata dall'Unione dei lavoratori svizzeri (SWB), in cui presentava – con sorprendente anticipo se paragonata al design anarchico di Memphis – la Neon Chair (1967/2012), oggi rieditata. Questa seduta fragile e disfunzionale, che prendeva il titolo da un cartellone pubblicitario con la scritta De Sede is Latin for Sitting, indicava la direzione che avrebbero preso i successivi progetti della coppia. Sotto l'etichetta dell'Allgemeine Entwurfsanstalt Zürich, fondato da entrambi e anche come parte del leggendario studio Alchimia, dal 1978 i due architetti, formati al canone modernista, denunciavano un depauperamento del vocabolario formale nel design commerciale e istituzionalizzato. Come miniera per costruire una nuova concezione contro le norme sclerotizzate, Trix e Robert Haussmann usavano il manierismo anticlassico. La loro intenzione non era però di imitare lo stile del XVI secolo, bensì quello di adattarne la retorica artistica. Le tecniche dell'illusione, realizzate con precisione artigianale, le deformazioni astruse, l'anamorfosi, i giochi di specchi e quelli con le misure e i contrasti continuano ancora oggi a parlare ai nostri sensi e a svolgere funzione di ambigue reinterpretazioni di uno stile ornamentale ormai superato. Su questo sfondo, i Lehrstücke ("commedie pedagogiche") oggi in mostra costituiscono modelli di pensiero del manifesto manierista. Il motivo dello studio – con la scrivania e lo scrittoio –, anticipato nell'inventario permanente del piano superiore, riappare nella mostra, al piano di sotto, come installazione da tavolo.
In un primo momento, la loro opera era stata etichettata come postmoderna per via del linguaggio schizofrenico, delle loro creazioni e dell'amore della coppia per la letteratura potenziale (Oulipo). La loro professione di complessità e contrasto, però, non è riducibile ad alcun stereotipo corrente
Trix & Robert Haussmann, <i>The Log-O-Rythmic Slide Rule</i>, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Trix & Robert Haussmann, The Log-O-Rythmic Slide Rule, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Una ricca esposizione di materiali d'archivio mostra le mille sfaccettature del "manierismo critico". Per esempio, in Lehrstück VII: Multifunktionalität – Stuhl/Musikinstrument, una sedia svolge la funzione di una chitarra. Trix e Robert Haussmann però non convertono il loro manifesto solo in modelli teorici, ma anche in forme architettoniche: lo spazio interno del ristorante Da Capo, nella stazione centrale di Zurigo, per esempio, imita mimeticamente la facciata, mentre le pareti in marmo dipinte e gli specchi formano un palcoscenico di illusioni. Altri accenti di eccentricità a Zurigo, Trix e Robert Haussmann li hanno messi nel Kronenhalle-Bar, nel negozio di abbigliamento maschile Weinberg o nello Shop-Ville al piano inferiore della stazione.
A sinistra: Trix & Robert Haussmann, <i>Manierismo Critico</i>, 1981. Trix & Robert Haussmann, Neon Chair, 1967
A sinistra: Trix & Robert Haussmann, Manierismo Critico, 1981. Trix & Robert Haussmann, Neon Chair, 1967
In un primo momento, la loro opera era stata etichettata come postmoderna per via del linguaggio schizofrenico, delle loro creazioni e dell'amore della coppia per la letteratura potenziale (Oulipo). La loro professione di complessità e contrasto, però, non è riducibile ad alcun stereotipo corrente. Mentre Trix e Robert Haussmann citano le forme architettoniche da Giulio Romano a Piero Ligorio, è preponderante la loro dispendiosa realizzazione di interni e mobili che diventano scrigni preziosi. I drammi didattici sono sempre essenziali nella forma e nei colori ed è solo la funzione del paradosso a renderli pastiche ironici e fantastici. Nelle loro proposte di design esclusive e intellettuali, i due architetti mischiano "high and low", ovvero si divertono a scompigliare. Il linguaggio ludico-sperimentale accomuna i giovani espositori Fredi Frischli e Niels Olsen ai loro idoli. Anche Studiolo riattualizza un modello storico come spazio d'illusione mentale e fisico.
Trix & Robert Haussmann, <i>Untitled</i>, collage su cartolina, 1978 / 2012
Trix & Robert Haussmann, Untitled, collage su cartolina, 1978 / 2012
Trix & Robert Haussmann, <i>The Log-O-Rythmic Slide Rule</i>, 2012, vista dell'installazione alla galleria
STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Trix & Robert Haussmann, The Log-O-Rythmic Slide Rule, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Trix & Robert Haussmann, <i>The Log-O-Rythmic Slide Rule</i>, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier
Trix & Robert Haussmann, The Log-O-Rythmic Slide Rule, 2012, vista dell'installazione alla galleria STUDIOLO, Zurigo. Photo Gunnar Meier

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