Open Outcry

In un continuo scambio di opinioni, non diverso dal sistema della "contrattazione alle grida", l'architetto Simon Dance e l'artista concettuale Mary Ellen Carroll hanno realizzato un sistema modulare di tavoli e sedute per un pranzo-performance alla Borsa di Chicago.

Dagli anni Trenta in avanti parecchi artisti delle avanguardie europee hanno usato il gesto quotidiano della condivisione del cibo e delle bevande per esprimere i loro obiettivi estetici e aprire un dibattito critico con le strutture culturali del loro tempo. Dai futuristi italiani e da Gordon Matta-Clark a Marina Abramovic, Rirkit Tiravanja e Suzanne Lacey gli artisti hanno affidato alle esperienze dell'ospitalità (nella combinazione di pasto, luogo, conversazione in particolari momenti) il compito di cambiare la percezione dell'identità e il rapporto con le strutture sociali, commerciali e politiche implicite nel pasto. Feast: Radical Hospitality in Contemporary Art, la mostra dello Smart Museum di Chicago aperta fino al 10 giugno 2012, è dedicata alle esperienze comuni, storiche e attuali, di 26 artisti. Tra queste un pranzo site-specific alla famosa Borsa cittadina, allestito il 26 gennaio 2012.

L'architetto Simon Dance ha progettato un sistema modulare di tavoli e sedute in collaborazione con l'artista concettuale Mary Ellen Carroll. L'idea consisteva nel dare un pranzo per discutere di vari argomenti specifici, ultimo episodio di un progetto di largo respiro temporale in cui l'artista crea installazioni site-specific connesse con il pasto intorno al concetto di Gastronomia itinerante, sviluppato per la prima volta a New York. L'anno scorso l'opera Prototype 180 è stata presentata in un quartiere suburbano di Houston, con il sollevamento e la rotazione di 180 gradi di una residenza familiare in stile ranch degli anni Sessanta, mettendo in questione le normative in base alle quali viene costruita l'edilizia residenziale.
<I>Open OutCry</i>, il pranzo site-specific. Photo Leigh Loftus
Open OutCry, il pranzo site-specific. Photo Leigh Loftus
Carroll, che ha deciso per l'occasione di essere il cuoco di se stessa, ha scelto per la conversazione il tema della preparazione del cibo, che è diventata tema di un filmato, e ha invitato personaggi di svariati settori trasversali, servendo loro un menu a tema. Tra gli invitati, un artista, un direttore di museo, un allevatore di maiali, un economista, un attore, il sindaco di Chicago, il presidente della società finanziaria CME e Michelle Obama. "L'ospitalità è una questione di piacere, di sorpresa e di momenti speciali", spiega l'artista. Il luogo prescelto era la storica sede della Camera di Commercio di Chicago del gruppo CME, popolarmente nota con il nome di the Merc, luogo archetipale del commercio immortalato nelle immagini di Andreas Gursky e di altri fotografi e, dal 1911, chiuso al pubblico. La "Galleria della finanza" del piano superiore dà sulla sala delle contrattazioni, con la quale ha un buon rapporto visivo. Era il posto giusto per coinvolgere senza interferenze gli ospiti in ciò che è una grande 'scatola nera' che funziona come un sismografo, sensibile a ogni impulso: fluttuazioni e oscillazioni nelle quotazioni dei titoli, politica, meteorologia.
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry. Photo Michael Tropea
L'incarico ha preso il titolo di Open Outcry ("Contrattazione alle grida"), in riferimento al metodo di comunicazione in uso tra gli operatori negli spazi di contrattazione della Borsa, che proprio per questo si trova su un livello più basso e sembra un anfiteatro in miniatura. Sistema che forse in futuro diventerà obsoleto, a mano a mano che i sistemi digitali prenderanno il sopravvento, e che implica grida e uso di segnali manuali da parte degli operatori, che indossano casacche di colori diversi per indicare il loro ruolo. Un consolidato e affidabile metodo di scambiarsi informazioni sugli ordini di vendita e di acquisto, anche se appare caotico e confuso allo spettatore. La sistemazione degli otto commensali era pensata in modo da avere un tavolo per il cuoco al centro. Il progetto nasceva da un processo a due fasi. Prima l'artista aveva chiesto a Philip Ording, specialista della teoria dei nodi, un'analisi scritta sul modo in cui diverse disposizioni dei posti potevano favorire differenti possibilità di interazione da parte degli ospiti. "Il processo è il fattore unificante" della serie Gastronomia itinerante, dichiara Carroll, e in Open Outcry l'interazione e il progetto hanno un ruolo fondamentale. Dance è stato invitato a collaborare lo scorso settembre. La sua idea della geometria e della configurazione del tavolo e delle sedie in origine era ispirata in parte al tavolo di Ken Adams per il film di Stanley Kubrick Il dottor Stranamore, alla sequenza del bar di Shining e alla scenografia di 2001 Odissea nello spazio, oltre che al teatro greco di Epidauro e a un tavolo usato per i negoziati diplomatici. Gli schizzi di progetto e i modelli di studio si sono sviluppati in varie fasi e con diverse ispirazioni, tra cui quelle dei mobili degli Shaker, di Sol Lewitt, di AG Fronzoni, Donald Judd, Gerrit Rietveld, Charles Rennie Mackintosh, andando alla ricerca di tutti quelli meno frequentati. "Il buon progetto sta nel capire che cosa c'è stato prima e da qui imparare", afferma Dance.
La geometria e la configurazione del tavolo e delle sedie in origine era ispirata in parte al teatro greco di Epidauro e a un tavolo usato per i negoziati diplomatici
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry. Photo Michael Tropea
In un continuo scambio di opinioni con Carroll, non diverso dal sistema delle "grida pubbliche" della Borsa, Dance ha elaborato attraverso la discussione altre configurazioni dei singoli sistemi tavolo/seduta e della loro sistemazione in pile. Già collaboratore dell'architetto John Pawson per oltre un decennio, Dance ha progettato mobili, interni e architetture per un gran numero di artisti, gallerie d'arte e collezionisti, tra cui il pittore Callum Innes e Richard Burbridge. Predilige il concetto del 'progetto su progetto' che, come l'opera di Frank Lloyd Wright, aspira a un "progetto totale, a più scale" ottenuto con l'uso di materiali moderni e dotato di spiritualità senza tempo. "Perché certe volte il progetto prende il sopravvento sull'obiettivo. L'ambiente in cui si vive condiziona l'atteggiamento mentale". Dance ha scelto materiali che riflettevano i beni trattati dal gruppo CME: un insieme di compensato di betulla del Baltico, di betulla bianca laccata trasparente con il compensato tagliato di testa e finiture in laminato nero di ColorCore Formica. L'insieme è cavo, in modo da poter scivolare facilmente sul pavimento, ed è stato accuratamente realizzato, con numerosi particolari invisibili, dalla CYB Furniture di Houston, azienda tedesca fedele ai valori artigianali. "Mi interessano molto gli standard qualitativi e il loro modo di evolversi o meno", afferma Carroll. La configurazione finale dell'arredo prevede una forma a ferro di cavallo, in modo che i commensali siano il più possibile vicini al cuoco, il quale "non voleva intervenire troppo nella conversazione", ed è ampia come Carroll desiderava. Vigoroso, deciso e alquanto formale pur nella semplicità, può anche essere sistemato in forma sinuosa per altre occasioni, oltre che in coppie seduta-tavolo separate. Il prototipo, usato nell'unica occasione del pranzo, fa parte oggi della collezione del museo, mentre Feast proseguirà nella tournée dopo l'appuntamento di Chicago, e ci sono progetti di produzione in edizione limitata. Lucy Bullivant
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry. Photo Sara Patrello
Open OutCry. Photo Sara Patrello
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry. Photo Michael Tropea
Open OutCry, il pranzo site-specific. Photo Leigh Loftus
Open OutCry, il pranzo site-specific. Photo Leigh Loftus

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