Il progetto, nato nel 2006, prende il nome da una fotografia scattata dall'artista nel 1999 e rimanda alla posizione geografica dello studio, che si trova tra due ponti ferroviari. Between Bridges è un limbo tra spazio pubblico e privato, una stanza con accesso diretto dalla strada, massivamente occupata da una scala che porta al primo piano, dove è situato lo studio. Con l'avvio di Between Bridges, Tillmans ha deciso di agire in modo trasversale nei confronti del mondo dell'arte, rimarcando la propria partecipazione attiva alla divulgazione di messaggi politici e sociali. L'artista è riuscito a convertire un disimpegno di passaggio, che coincide con l'ingresso del proprio ambiente di lavoro, in spazio espositivo, conservandone tutte le caratteristiche di un luogo di passaggio.
La scelta degli artisti presentati viene fatta dallo stesso Tillmans con cadenza irregolare; spesso si tratta di figure e opere non visibili nel circuito istituzionale londinese, ma che per l'artista hanno rilevante valore politico nell'accezione più ampia del termine, perchè capaci di sollevare questioni attuali. Lo scopo principale è dare nuova luce a ciò che è stato dimenticato o semplicemente accantonato dal circuito mainstream. David Wojnarowicz, Sister Corita, Charlotte Posenenske, Isa Genzken, Gerd Arntz, sono solo alcuni dei nomi esposti in passato.

Arrivati di fronte al portone dello studio bisogna suonare un campanello e annunciarsi. Osservando attentamente si può notare che gli interventi di Marte Eknæs accompagnano il visitatore già dall'esterno. Visions (Bollard) è una proiezione sul vetro opaco della galleria visibile sia dalla strada sia dall'interno, che sfruttando la trasparenza oltrepassa il confine tra pubblico e privato. Nell'attesa di varcare la soglia bisogna sostare su un'opera quasi invisibile, Anti-slip II: qui l'artista è intervenuta applicando nastro anti scivolo sui gradini d'ingresso.

Una volta entrati bisogna aggirare un paletto spartitraffico ammaccato per poi trovarsi di fronte ad una scultura di plexiglas e metallo, che nonostante l'apparente precarietà e leggerezza, impedisce l'accesso ad una piccola stanza e oscura parzialmente la visione dell'intervento all'interno di essa. Ogni oggetto posizionato ha una forte presenza, anche il proiettore, che spesso è solo un mezzo nascosto agli occhi del visitatore, diventa parte integrante dell'allestimento.
Le sculture e installazioni di Marte Eknæs sono assemblaggi dal sapore minimalista di elementi estratti direttamente dal tessuto urbano quotidiano come scotch anti scivolo, paletti, barriere, plexiglas, laminati plastici e finto legno.


Marte Eknæs
24 Settembre – 30 Ottobre 2011
Between Bridges
223 Cambridge Heath Road, London

