Manifesta 8, Murcia e Cartagena

L'ottava edizione della biennale d'arte contemporanea continua a ospitare l'arte giovane, ma sente anche la necessità di ritrovare un atteggiamento di critica sociale.

Da questa edizione di "Manifesta" a Murcia e Cartagena, Spagna, risulta evidente come l'arte senta ogni tanto la necessità di interrogarsi sul proprio ruolo. Chiedersi: "Che fare?", è sempre un buon punto di partenza per un nuovo cammino. "Manifesta" rimane fedele all'idea di aprirsi all'arte e alla scena curatoriale giovani. Nel caso di questa ottava edizione, vi è in più la volontà di ritrovare un atteggiamento di critica sociale all'arte. Per questo, la Biennale nomade è curata questa volta da tre collettivi di curatori, ACAF, CPS e tranzit.org, che hanno realizzato letture diverse. Il risultato è un mosaico di punti di vista nel quale le opere, le performance e i progetti educativi creano situazioni molto diverse tra loro e disomogenee. In definitiva, "Manifesta 8" appare un tentativo di progetto pedagogico (in questo senso, in sintonia con la Settima edizione di Nicosia non realizzata), più in continuità con l'università che con il mondo professionale dell'arte. Lo stesso pubblico dell'inaugurazione era in buona parte costituito da studenti e da molti giovani. All'interno di questo arcipelago di proposte, abbiamo scelto alcuni dei lavori più interessanti.

Banu Cennetoglu e Shiri Zinn. L'artista turca, che lavora nel solco della tradizione post-concettuale, con la realizzazione di archivi e libri d'artista in cui la fotografia e il testo appaiono sempre come elementi molto importanti, ha rielaborato un lavoro di Shiri Zinn, un dildo trasparente con una grande coda di pelo, dentro il quale ha messo la terra di un sito di Murcia un tempo destinato alle mostre. Una sorta di monumento ironico alla sacralità e all'dea di memoria storica della mostra.

Wooloo. Il progetto fatto in collaborazione con un'associazione di ciechi. Si tratta di camminare all'interno di una grand stanza buia, appiattiti lungo la parete ed avere un'esperienza sensoria olfattiva di essenze di spezie e atri aromi messi sulle pareti, di grande impatto e veramente tangenziale tra l'esperienza dell'arte e quella sensoria della deprivazione della vista.

David Rych. Molte erano le opere d'arte a sfondo sociale presentate in questa Manifesta e questa era una delle più convincenti. Un'installazione video dove viene rappresentato un incontro tra sei giovani detenuti di un carcere minorile e sei carcerati adulti di lunga detenzione. Viene in luce un confronto tra due generazioni diverse di una società parallela (quella carceraria) con le sue rappresentazioni, I suoi sogni segreti e incubi. Le strategie di una una vita sociale con codici del tutto diversi da quella della società civile.

Sung Huan Kim. L'artista coreano ha lavorato per anni in collaborazione con Joan Jonas a New York, propone un intelligente rivisitazione dell'idea di performance a cui l'idea di vita quotidiana si sovrappone una compenente onirica, con personaggi che come fantasmi senbrano vivere nelle mente dell'artista. Un rilettura della vita quotidiana di new york con uno sguardo di un asiatico perfettamente integrato.

Willie Doherty. La ricomparsa di WD sulla scena artistica internazionale è un buon ritorno. La sua capacità di fissare I dettagli di un'esperienza come la vita del fiume Segura a Murcia ripresa come il sicuro procedere di un flusso con i microeventi che accadono sui suoi argini, è la rappresentazione della nostra vità quotidiana nella sua complessità.

Danilo Correale. Questo giovane artista possiede un'energia e una capacità di azione notevoli. Il suo lavoro è una riflessione sulla realtà che cambia istante dopo istante e il rapporto drammatico con l'esperienza passiva della realtà vissuta attraverso la tv. Una rappresentazione del presente che recupera l'idea della storia, come percezione di un sentire collettivo.

Celine Condorelli. Questa giovane artista inglese di origine francese presenta un'installazione video in cui una donna descrive la città di Alessandria d'Egitto. L'installazione di una doppia proiezione video che vede due momenti della storia della città legati al lavoro e alla migrazione, riflettendo sulla difficoltà di rappresentare la storia appena passata nel presente. Maurizio Bortolotti, Curatore
Erick Beltran, <i>Modelos para construer objetos</i> (models to construct objects), 2010 Installazione
Erick Beltran, Modelos para construer objetos (models to construct objects), 2010 Installazione
Vista dell'installazione ad ARQUA, Cartagena curata da Alexandria Contemporary Arts Forum
Vista dell'installazione ad ARQUA, Cartagena curata da Alexandria Contemporary Arts Forum
Kajsa Dahlberg, <i>No unease can be noticed, all are happy and friendly</i>(cartoline postali da Gerusalemme, 22 dicembre 1911 - 24 gennaio 1999), 2010. Installazione
Kajsa Dahlberg, No unease can be noticed, all are happy and friendly(cartoline postali da Gerusalemme, 22 dicembre 1911 - 24 gennaio 1999), 2010. Installazione
Laurent Grasso, <i>The batteria Project</i>, 2010.
16 mm film transferred on Blu-Ray, 25 min, loop
Laurent Grasso, The batteria Project, 2010. 16 mm film transferred on Blu-Ray, 25 min, loop

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram