E lo fa con un'installazione, fatta di immagini, luci e suoni, intitolata Le Grand Soir, che rimanda direttamente al concetto di rivoluzione ed evoca l'oscillazione dal presente a un momento immediatamente successivo, in cui però tutto sembra essere cambiato. "Quando ci si trova in una situazione precaria, consumare l'arte non è una priorità", sostiene Lévêque a proposito della posizione dell'arte nel mondo contemporaneo. "Ma questo può aiutare a recuperare la vita, a non rimanere in una situazione di sofferenza. È questo che salverà l'arte: se resta circoscritta nei circuiti del mercato, morirà molto rapidamente". Per seguirlo in questo progetto, l'artista – tra i più importanti e conosciuti della scena francese contemporanea – ha scelto come commissario il direttore del museo d'arte moderna e contemporanea di Ginevra Christian Bernard. E.S.

French Pavilion, Giardini di Castello