"Lessons from Bernard Rudofsky" è sia
il titolo di una mostra al Getty Research
Institute in Los Angeles, sia il titolo di un
manuale pubblicato da Birkhauser. Ed
entrambi sono provocatori quanto
l'argomento che trattano: un architetto
modernista, schierato a favore di tutto
ciò che è indigeno e locale, un
viaggiatore dallo sguardo diabolico, e un
iconoclasta con opinioni originali sui vari
aspetti del design e del comportamento
umano. Come Le Corbusier, Rudofsky
era un uomo del Nord (era nato a Vienna)
che aveva trovato ispirazione nel Sud. Disse Gio Ponti: "Il Mediterraneo fece da
maestro a Rudofsky e Rudofsky fece da
maestro a me. Eravamo amici, abbiamo
creato insieme molti progetti, senza
realizzarne nessuno". In ogni caso, la
loro collaborazione per Domus, che durò
dal 1937 al 1938, fu molto fertile e diede
a Rudofsky la possibilità di esprimere
idee che avrebbe poi sfoderato per i
successivi cinquant'anni.
La mostra, che
è già stata ospitata presso
l'Architekturzentrum di Vienna e il CCA
(Canadian Centre of Architecture) di
Montreal, è stata compressa per potersi
adattare agli spazi ridotti delle gallerie
del Getty Research Institute. Il curatore
Wim de Wit ha tenuto in gran conto i
consigli dei conoscitori di Rudofsky,
esponendo un mix di schizzi, fotografie,
planimetrie e documenti provenienti
dagli Archivi Getty. L'effetto è di continua
sorpresa, e gli oggetti in mostra sono
disposti a strati su gigantografie che
aggiungono un'ulteriore dimensione
all'esposizione. Gli interessi di Rudofsky
erano enciclopedici, ma finiva sempre
per concentrarsi su pochi argomenti
elementari e questa esposizione illumina
con precisione l'uomo e la sua opera.
Da questo ritratto emerge la sua
sensualità razionale, che lo portava a
ideare edifici e abiti capaci di proteggere
il corpo senza imprigionarlo.
A
ventiquattro anni, quando era ancora
uno studente di ingegneria, trascorse tre
mesi a Santorini, e preparò la sua tesi
sulle cupole di cemento mentre
dipingeva il profilo cubista di paesini
arroccati sulle colline. Questa esperienza
risvegliò in lui un bisogno di cercare la
verità e la bellezza negli edifici 'primitivi'
che lo accompagnerà per tutta la vita. Le
fotografie scattate durante i suoi viaggi
ispirarono la mostra e il libro Architecture
Without Architects, che divennero
entrambi pietre miliari. Inizialmente la
mostra fu proposta nel 1941 al Museum
of Modern Art di New York, che sulle
prime trovò l'idea eretica, ma poi la
ospitò nel 1964. Eppure il MoMA
desiderò fin da subito collaborare con
Rudofsky, e il loro lungo legame risale al
1943 con la mostra "Are Clothes
Modern?", che esponeva le creazioni più
assurde nel mondo della moda,
calzature in particolare. Creò dei sandali
con cinturino a strappo per liberare i
piedi che finirono, ironicamente, per
riscuotere molto successo presso gli
stessi seguaci della moda di cui si era
preso gioco. Inoltre uno dei suoi modelli
degli anni Quaranta è stato rimesso in
produzione ed è ancora attuale.
Come dimostrazione del suo concetto di
vita sana in armonia con la natura,
Rudofsky progettò una serie di case
cubiste unifamiliari. Disse:
"L'architettura non è solo una questione
di tecnologia ed estetica, ma è la cornice
che circonda il nostro modo di vivere,
che – con un po' di fortuna – sarà un
modo di vivere intelligente". La Casa
d'Oro che si affaccia sul golfo di Napoli e
la Casa Arnstein a San Paolo sono state
conservate con molta cura. In Brasile,
dove si rifugiò nel 1938 per evitare il
servizio militare quando l'Austria era
occupata dai nazisti, e negli Stati Uniti,
dove visse fino alla sua morte avvenuta
nel 1988, Rudofsky continuò a
progettare case per se stesso e per gli
altri, ma la sua vera passione era mettere
in discussione le verità universalmente
riconosciute. Vedeva cose che agli altri
sfuggivano.
Rientrando a Roma nel
1946, fotografò gli edifici abbandonati
dell'EUR come se fossero rovine di
un'antica civiltà. Alla fine degli anni
Cinquanta, trascorse due anni in
Giappone dai quali scaturì la
pubblicazione The Kimono Mind, una
relazione impietosa su virtù e
manchevolezze di questa società.
Rudofsky era nato nel 1905 e per tutta la
sua lunga e produttiva vita fu
sottostimato. Questa esposizione
dimostra come oggi le sue idee siano
diventate quanto mai significative.
Monika Platzer, che ha pubblicato il suo
bel manuale contenente i saggi da
ricercatore e numerose illustrazioni, dice:
"Era un virtuoso dell'arte del vivere, un
anticonformista che si oppose –
rifiutandosi tenacemente di accettarlo –
al ritmo accelerato del suo tempo. Si
sentiva a casa ovunque e in nessun
posto". Michael Webb
11.03-08.06.2008
Lesson from Bernard Rudofsky
The Getty Research Institute
1200 Getty Center Drive, Suite 1100
Los Angeles, CA 90049-1688
https://www.getty.edu/research/exhibitions/
Domus come piattaforma di lancio per un anticonformista austriaco
"Lessons from Bernard Rudofsky" è sia il titolo di una mostra al Getty Research Institute in Los Angeles, sia il titolo di un manuale pubblicato da Birkhauser.
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- 20 febbraio 2008