Bilbao e Genova: quando la cultura cambia le città

La cultura? È il vero motore di sviluppo di una città. All’apertura dell’anno della cultura genovese, il messaggio – di buon auspicio – lo porta Bilbao, una città che l’esperienza l’ha già fatta e che, a distanza di 10 anni, può esportare una ricetta di successo. Meglio ancora: può metterla a confronto con la storia, per molti versi analoga, del capoluogo ligure.

È quanto racconta la piccola esposizione “Bilbao a Genova. La cultura cambia le città”, aperta fino all’11 gennaio. Inaugurata a Palazzo Ducale pochi giorni fa, è comunque solo il preludio al fitto cartellone di eventi e appuntamenti che Genova ha in serbo per il 2004, quando sarà capitale europea della cultura. In mostra, 14 progetti architettonici e di infrastrutture che hanno cambiato il volto del capoluogo della Bizkaia (dal Guggenheim di Gehry alla metropolitana di Foster, dal terminal dell’aeroporto di Calatrava al nuovo waterfront cittadino di César Pelli), ai quali si aggiunge per l’occasione una selezione di 35 opere d’arte provenienti dal Museo de Bellas Artes e dal Guggenheim.

“Era partita come una mostra-scambio”, spiega il curatore Germano Celant “che si è poi andata modificando, presentando non un confronto, ma un discorso parallelo”. E, a ben vedere, le analogie tra le due città non mancano: la tradizione marittima, la pesante industrializzazione, poi in declino, la forte crisi dagli anni Ottanta superata grazie a investimenti congiunti pubblici (il governo centrale e le autonomie locali) e privati. “Bilbao è una città che, grazie all’incontro tra pubblico e privato, è riuscita a rigenerarsi e a uscire da una profonda crisi”, prosegue Celant.

“Il pubblico ha un ruolo molto forte, il privato invece fatica ancora a capire che la cultura è un buon investimento. Non parlo solo delle opere d’arte, ma della città stessa. Bilbao è una città che colleziona architetture, ha capito che l’architettura è spettacolo e che è uno strumento importante per dire che è proiettata verso nuove forme, di vita e di fare”.
L’esposizione segna anche il debutto del “nuovo” Palazzo Ducale, con il progetto degli spazi interni affidato a Gae Aulenti e dell’immagine grafica firmata dallo studio Cerri.

Dal 20 ottobre, poi, l’inaugurazione al Museo de Bellas Artes di Bilbao della mostra “Genova: el splendor. La pintura de los siglos XVI al XVII en las collecciones del Palazzo Bianco”. Insieme, naturalmente, a una selezione dei progetti che negli ultimi 15 anni hanno cambiato il volto di Genova: il Porto Antico e il waterfront di Renzo Piano, l’Acquario e il Museo del Mare e della Navigazione di Guillermo Vazquez Consuegra, il restauro e la riqualificazione del centro storico, la metropolitana e il teatro Carlo Felice di Aldo Rossi.

fino a 11.1.2004
Bilbao a Genova. La cultura cambia le città
Palazzo Ducale, Sottoporticato
piazza Matteotti 9, Genova
T +39-010-5574000
http://www.palazzoducale.genova.it
Santiago Calatrava ha progettato il nuovo terminal dell'aeroporto e la torre di controllo
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Durante i primi 5 anni di vita (dal 1997 al 2001) il Guggenheim ha attirato 5.150.000 visitatori, una media di 1 milione all’anno contro i 500mila previsti
Durante i primi 5 anni di vita (dal 1997 al 2001) il Guggenheim ha attirato 5.150.000 visitatori, una media di 1 milione all’anno contro i 500mila previsti
La rigenerazione cittadina ha avuto inizio, nel 1992, con la formazione da parte del governo centrale, del governo basco e di alcune società pubbliche di “Bilbao Ría 2000” che, tra le altre cose, cede alla provincia i terreni su cui sono stati edificati i principali progetti. Nel 1991 è anche sorta “Bilbao Metropoli 30”, una partnership pubblico-privata che oggi conta 128 soci
La rigenerazione cittadina ha avuto inizio, nel 1992, con la formazione da parte del governo centrale, del governo basco e di alcune società pubbliche di “Bilbao Ría 2000” che, tra le altre cose, cede alla provincia i terreni su cui sono stati edificati i principali progetti. Nel 1991 è anche sorta “Bilbao Metropoli 30”, una partnership pubblico-privata che oggi conta 128 soci
Nella seconda sezione della mostra, è presentata una selezione di opere delle collezioni del Museo de Bellas Artes di Bilbao, che spazia dall’arte medievale a quella contemporanea. Nella foto, Paul de Vos (1596-1678), <i>Concerto di uccelli</i>, olio su tela
Nella seconda sezione della mostra, è presentata una selezione di opere delle collezioni del Museo de Bellas Artes di Bilbao, che spazia dall’arte medievale a quella contemporanea. Nella foto, Paul de Vos (1596-1678), Concerto di uccelli, olio su tela
La terza sezione propone alcune opere di artisti spagnoli della collezione permanente del Guggenheim, tra cui le installazioni di Juan Muñoz e Cristina Iglesias. Nella foto Cristina Iglesias (1956), <i>Sin Titulo</i>, legno, resina e polvere di bronzo, 1997
La terza sezione propone alcune opere di artisti spagnoli della collezione permanente del Guggenheim, tra cui le installazioni di Juan Muñoz e Cristina Iglesias. Nella foto Cristina Iglesias (1956), Sin Titulo, legno, resina e polvere di bronzo, 1997
Juan Muñoz (1953-2001), <i>Sombra y boca</i>, resina poliestere, tessuto, pigmento, legno e motore, 1996
Juan Muñoz (1953-2001), Sombra y boca, resina poliestere, tessuto, pigmento, legno e motore, 1996

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