È uscito Brutalist Berlin, il nuovo libro pubblicato da Blue Crow Media – la casa editrice indipendente conosciuta per le sue mappe tematiche delle città di tutto il mondo, come quella di Vienna – e firmato dallo storico dell’architettura Felix Torkar. Il volume, 144 pagine di fotografie e approfondimenti, è una guida completa all’architettura brutalista di Berlino, quella delle costruzioni in cemento a vista, delle pareti in vetrocemento e della memoria urbana che attraversa il Novecento. In copertina compare la (ex) Chiesa di Sant’Agnese, progettata da Werner Düttmann negli anni Sessanta, quando l’area di Kreuzberg fu oggetto di grandi progetti di rinnovamento urbano: interi isolati di case popolari di inizio secolo vennero demoliti per far posto a nuovi alloggi sociali.
Berlino brutalista: 150 edifici raccontano una città di cemento e utopia
Inizia con Berlino la nuova serie di libri dedicati al Brutalismo nelle città del mondo, edita da Blue Crow Media, che riporta alla luce edifici dimenticati o sconosciuti attraverso fotografie in bianco e nero e una voce autorevole.
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
Courtesy Blue Crow Media
View Article details
- Francesca Critelli
- 20 ottobre 2025
Nel dopoguerra, la necessità di ricostruzione massiva richiese soluzioni rapide ed economiche, e il cemento armato, le strutture prefabbricate e l’estetica del “materiale a vista” divennero strumenti ideali per esprimere modernità, efficienza e una precisa ideologia.
“Sia a Berlino Est che a Berlino Ovest, l’architettura pubblica divenne rapidamente qualcosa di più di un semplice mezzo per un fine; fu piuttosto uno strumento con cui ciascun lato cercò di dimostrare la superiorità del proprio sistema politico ed economico”, scrive Torkar.
Allo stesso tempo, la scarsità di terreni e la necessità di densità urbana spinsero verso blocchi abitativi imponenti, che oggi sono divenuti icone di un’epoca passata. È il caso del Pallasseum, mastodontico complesso residenziale di Schöneberg, costruito negli anni Settanta: un colosso di cemento che si estende su un’area di circa 2,6 ettari, con 514 appartamenti distribuiti su dodici piani e tre ali laterali a sei piani. Sorto sul sito dell’ex Sportpalast e sopra un bunker della Seconda Guerra Mondiale, il Pallasseum rappresenta un “palazzo sociale” divenuto oggi il simbolo di un’utopia fallita.
Ma il libro racconta anche storie particolari, di edifici che hanno resistito al tempo e attraversato diverse fasi di progettazione, come la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche: la torre neoromanica di Franz Schwechten, costruita tra il 1891 e il 1895. Distrutta dai bombardamenti, fu lasciata volutamente in rovina come un “dente cavo”, memoria della guerra. Attorno ad essa, l’architetto modernista Egon Eiermann realizzò negli anni Sessanta un complesso brutalista composto da ventimila vetrate blu, create dall’artista Gabriel Loire, che inondano l’interno di una luce mistica. Sulla scia di Brutalist Paris, il libro pubblicato nel 2023 dalla stessa casa editrice, Brutalist Berlin è un ritratto della città e dei materiali – cemento, vetro, luce – che hanno costruito il suo paesaggio urbano nel dopoguerra. Blue Crow Media ha annunciato che nel 2026 la serie proseguirà con Brutalist London e Concrete New York.
Autobahnüberbauung Schlangenbader Straße
Gemeindezentrum Apostel Johannes
GSW-Wohnanlage Schöneberger Terrassen
Institut für Hygiene und Mikrobiologie
Isotherme Kugellabore
Isotherme Kugellabore
Kirche Maria Frieden
Neubau Glockenturm Ev. Kirchengemeinde St. Markus
Parkhaus Sonnenallee
Parkhaus und Wohnanlage
Schering
St. Agnes
Stadthaus
Turmrestaurant Steglitz Bierpinsel
Zentrale Tierlaboratorien Mäusebunker