Su un lotto di 2.500 metri quadrati immerso nella lussureggiante vegetazione tropicale di Tulum, Jaque Studio ha progettato un boutique hotel che fa della regola dei contrasti la sua cifra compositiva, orchestrando una vivace dialettica tra la spontaneità del paesaggio naturale e il rigore architettonico della composizione, tra materiali locali e geometrie scultoree, tra pieni e vuoti. Il risultato è un’opera che propone un rapporto mediato e sensibile fra costruito e naturale e che si radica profondamente nel contesto messicano.
L’hotel nella giungla di Tulum mira a un turismo esotico sostenibile
Naboa Tulum di Jaque Studio è un boutique hotel immerso nella giungla messicana, dove materiali locali, geometrie essenziali e strategie passive dialogano con il paesaggio e reinterpretano il rapporto tra architettura, natura e identità territoriale.
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- Chiara Testoni
- 01 novembre 2025
- Tulum, Quintana Roo, Mexico
- Jaque Studio
- 1,454 sqm
- hotel
- 2024
Il progetto riflette sul tema del turismo esotico, che spesso tende a sfruttare il territorio in modo superficiale e consumistico. Invece, l’intervento di Jaque Studio propone un approccio più consapevole e rispettoso, fondato su un autentico legame con il luogo. Pur mantenendo una forte identità architettonica, il progetto evita sia l’imitazione del paesaggio naturale sia gli effetti spettacolari fine a sé stessi, scegliendo un linguaggio misurato e radicato nel contesto locale.
Il progetto riflette sul tema del turismo esotico, che spesso tende a sfruttare il territorio in modo superficiale e consumistico.
Ed è infatti al Genius Loci che l’opera si ispira, nella scelta di materiali, tecniche costruttive e soluzioni di progettazione passiva, da secoli applicate nella regione, mirate a garantire un dialogo non mimetico ma rispettoso con il contesto e a favorire il confort climatico riducendo l’impatto ambientale del costruito nel paesaggio. Il complesso si compone di diversi volumi sobri, disposti ai margini di un lotto quadrangolare e attestati intorno al vasto giardino centrale con piscina, suggerendo un’idea di spazio centripeto e protettivo: tra questi, il padiglione reception, in calcestruzzo e finitura tradizionale chukum (intonaco locale), sormontato da una leggera struttura lignea che rievoca i tronchi degli alberi e sembra fluttuare nella foresta. C'è poi il ristorante a doppia altezza con cucina a vista, collocato in posizione rialzata per offrire un punto di osservazione privilegiato sul giardino. Le dieci camere, di diverse tipologie, occupano i volumi diffusi: quelle al piano terra in diretto contatto con il giardino attraverso terrazze e bagni semi-esterni e quelle a doppia altezza al piano superiore. Un design attento governa la dicotomia tra spazi pubblici e privati, potenziando connessioni prospettiche e fruitive con il giardino e la piscina nelle aree di socialità, e schermando attraverso involucri massivi e apparentemente impenetrabili le zone di maggiore privacy.
La palette materica – legno, pietra calcarea locale, travertino, chukum – radica l’hotel alla cultura costruttiva locale, e contribuisce al comfort climatico attraverso strategie di progettazione passiva mutuate dalla conoscenza locale: le ombreggiature e lo studio delle aperture, che favoriscono flussi di ventilazione incrociata, consentono di mitigare il caldo tropicale e incentivano l’esperienza all’aperto. Gli interni, punteggiati da arredi essenziali in materiali ruvidi e naturali, e rifiniti con tessili e tinteggi dai toni morbidi e terrosi, esaltano il carattere avvolgente e materico dello spazio.
- Naboa Tulum
- Jaque Studio
- Jesús Acosta, César Pérez
- The Montserrat Group
- Jaque Studio
- Studio Wenden
- Hugo Sánchez Paisaje
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
Foto César Bejar
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