8 capolavori architettonici attualmente in vendita

In attesa di chi le riporti a una nuova vita, tra le case in cerca di acquirenti non troviamo solo immobili prestigiosi, ma anche testimonianze preziose del contesto culturale e sociale da cui sono state generate.

Richard Neutra, Plywood Demonstration House, Brentwood Glen, Los Angeles, USA 1936 Se uno vuole vivere il sogno americano, questa abitazione di 210 mq è il “posto dell’anima”. Costruita per la “California House and Garden Exposition” di Los Angeles del 1936 allo scopo di presentare gli ultimi sviluppi tecnologici in campo residenziale, la casa è stata progettata per essere facilmente smontabile e ricollocabile alla fine dell’esposizione. I suoi spazi ampi e inondati di luce, le volumetrie semplici ed eleganti, la pianta libera e flessibile e l’ininterrotta continuità visiva e fruitiva tra interno ed esterno rimandano al linguaggio del Modernismo californiano di cui Neutra è Maestro.

Richard Neutra Plywood Demonstration House, Brentwood Glen, Los Angeles, USA 1936 - 1950

Jean Prouvé, Villa Seynave, Grimaud, Francia 1963 Capolavoro modernista di Jean Prouvé, la casa di 150 mq ad un solo piano nella baia di Saint-Tropez è costruita secondo una tecnologia prefabbricata (sistema “alba”) che permette il facile montaggio e ri-assemblaggio degli elementi costruttivi in cemento e alluminio, all’insegna della massima leggerezza e della minima impronta ecologica. Gli involucri essenziali in pannelli di legno a vista e i pavimenti in cotto contribuiscono a conferire allo spazio un’aura rustica e domestica. Gli ambienti modulari e interconnessi, spaziosi e luminosi, offrono una notevole flessibilità del layout interno.

Jean Prouvé, Villa Seynave, Grimaud, Francia 1963

Craig Ellwood, Klumby House, Pasadena, USA 1965 La casa per una coppia di intellettuali è l’occasione per Ellwood, già riconosciuto esponente del Modernismo californiano, di esplorare la tecnologia costruttiva del legno, lontana dai gusti dell’architetto che apprezzava invece maggiormente l’estetica e le qualità strutturali dell’acciaio. Tuttavia, tra gli alberi di gomma, le querce e gli eucalipti, l’abitazione “scatolare” ad un piano, sopraelevata dal suolo, con la sua aura rustica sembra fondersi mimeticamente nel paesaggio che penetra generosamente dalle aperture vetrate a tutta altezza.

Craig Ellwood, Klumby House, Pasadena, USA 1965

Richard Meier, Smith House, Darien, Connecticut, USA 1967 La casa, primo progetto indipendente dell’allora trentunenne Richard Meier, situata sulla riva di un lago, è stata appositamente progettata per esaltare il rapporto con l’ambiente circostante. Il fronte rivolto al paesaggio, su cui si affacciano gli ambienti principali della vita domestica – soggiorno al piano terra, sala da pranzo al piano primo e sala giochi al piano secondo - è completamente traforato da ampie vetrate a tutta altezza, in contrapposizione ai fronti chiusi e introversi che racchiudono gli ambienti più riservati e intimi dell’abitazione. Una tecnologia costruttiva ad elementi puntiformi in legno ed acciaio, che lascia la muratura solo per il camino, alleggerisce la struttura e consente ampia flessibilità nell’organizzazione interna.

Richard Meier, Smith House, Darien, Connecticut, USA 1967

Arthur Erickson, Catton House, Vancouver, Canada 1968 Una scultura anti-gravitazionale e futuristica o un’astronave pronta per il decollo: questo sembra la casa a picco sul Salish Sea, ad ovest di Vancouver, che riflette la visione progettuale dell’architetto canadese tutta incentrata su un’intima e quasi simbiotica fusione tra architettura e natura. I volumi dalle linee nette e dagli angoli esasperati, rivestiti in legno di cedro, accolgono spazi ampi e luminosi che si protendono generosamente verso il panorama spettacolare dell’oceano e della foresta.

Arthur Erickson, Catton House, Vancouver, Canada 1968

Richard Neutra, Maison Delcourt, Croix, Francia 1969 Costruita per un famoso industriale, l’unica opera di Neutra in Francia nonché l'ultima della sua carriera sembra volere portare un po’ del sole della California nel Nord della Francia. Con i suoi 370 mq distribuiti su due livelli, incarna tutto il linguaggio del Modernismo californiano: dalla struttura puntiforme a travi e pilastri, alla pianta aperta e flessibile, ai volumi puri a marcato andamento orizzontale, alle ampie pareti vetrate.  In ragione del diverso contesto culturale e climatico tuttavia la costruzione è più compatta rispetto alle architetture oltreoceano di Neutra per limitare il dispendio energetico, e materiali locali come i mattoni della vicina città di Hem e i pavimenti in pietra arenaria dell'Artois, affiancati agli immancabili vetro e cemento, creano un legame tattile e figurativo con il contesto locale.

Richard Neutra, Maison Delcourt, Croix, Francia 1969

Glenn Marcutt e Wendy Lewin, Stroud Stevens House, Roseville Chase, Australia 2008 Come in genera capita con le architetture di Murcutt, questa casa di 172 mq è talmente connessa al territorio in cui si situa che sembra quasi un pezzo insostituibile del paesaggio. L’edificio, incastonato nel fianco di una collina di arenaria, esalta il valore del vivere in modo “naturale” a minimo impatto ambientale, sfruttando al meglio l’orientamento per il controllo dell’esposizione ai venti e del soleggiamento, oltre che per incorniciare viste privilegiate sulla riserva incontaminata circostante. La pianta aperta, flessibile e funzionale, i dettagli semplici ma di alta qualità trasmettono un carattere un po’ schivo ma elegante e accogliente.  

Glenn Marcutt e Wendy Lewin, Stroud Stevens House, Roseville Chase, Australia 2008

Atelier Jean Nouvel, Loft con patio, Parigi, Francia 2011 Ha un aspetto tra il materico e il minimale questo luminoso loft di 144 mq situato in una zona vivace vicino al Canal Saint-Martin, tra il Quai de Jemmapes e la stazione della metropolitana Goncourt, ricavato dalla ristrutturazione di un ex magazzino: negli ambienti ampi e flessibili, la palette di materiali grezzi e caldi – dalla pietra originale dei pavimenti di cucina, patio e pilastri strutturali, al legno massiccio del pavimento – contrasta piacevolmente con il carattere essenziale del vetro di porte e pilastri e con il metallo di porte scorrevoli, infissi ed elementi strutturali.

Atelier Jean Nouvel, Loft con patio, Parigi, Francia 2011

Si sa che vendere i gioielli di famiglia è generalmente sconsigliabile e forse questo vale ancora di più se il gioiello è un’opera iconica di architettura, di forte valore testimoniale sia del pensiero di chi l’ha progettata sia del tempo e del luogo in cui è stata realizzata.

Tuttavia, le alterne stagioni della vita e gli umori dei proprietari, o molto più prosaicamente i costi di gestione molto elevati delle case da sogno, comportano una baudeleriana caduta dell’aura di queste poesie fatte materia che si infrange contro le dure e dozzinali leggi del mercato immobiliare.

Certamente, anche se si comprendono e si apprezzano l’ispirazione e le motivazioni dietro alla forma costruita, non è da tutti potersi permettere un’ascesa all’Olimpo abitativo degli Dei e spesso queste dimore rischiano di languire nello stagno dell’oblio, o forse ancora peggio di essere vittima di acquirenti ignari del loro vero valore che le comperano per ostentare uno status symbol, a cui disgraziatamente offrono il proprio improbabile contributo creativo.

È quello che capita a molti edifici di firme celebri che restano muti testimoni delle loro glorie passate, in attesa di un “angelo” salvifico che le riconsegni ad una vita degna della loro creazione: dalle opere di maestri del Modernismo negli Stati Uniti (Neutra, Ellwood, Meier) e in Europa (Prouvé) che hanno ideato dimore per una vita moderna e dinamica realizzate con tecnologie costruttive – in acciaio, calcestruzzo o legno – resistenti alle ingiurie del tempo e ancora oggi estremamente attuali in termini di flessibilità e minima impronta ecologica; alle architetture che dichiarano un’inesausta volontà di costruire una relazione dialettica e a volte simbiotica con il paesaggio naturale in cui si situano (Murcutt, Erickson); agli interventi che interpretano le preesistenze con un linguaggio contemporaneo armonicamente inserito in un processo continuo di stratificazione storica (Nouvel).
In tutti i casi, il fortunato acquirente che potrà permetterselo potrà non solo abitare in una casa prestigiosa ma anche vivere un’esperienza culturale profonda, alla ricerca delle radici del pensiero – sulla vita, sul costume, sulla società – di chi ha dato forma e sostanza a quegli spazi progettando non solo una casa ma un pezzo di storia dell’architettura contemporanea.

Richard Neutra, Plywood Demonstration House, Brentwood Glen, Los Angeles, USA 1936

Se uno vuole vivere il sogno americano, questa abitazione di 210 mq è il “posto dell’anima”. Costruita per la “California House and Garden Exposition” di Los Angeles del 1936 allo scopo di presentare gli ultimi sviluppi tecnologici in campo residenziale, la casa è stata progettata per essere facilmente smontabile e ricollocabile alla fine dell’esposizione. I suoi spazi ampi e inondati di luce, le volumetrie semplici ed eleganti, la pianta libera e flessibile e l’ininterrotta continuità visiva e fruitiva tra interno ed esterno rimandano al linguaggio del Modernismo californiano di cui Neutra è Maestro.

Richard Neutra Plywood Demonstration House, Brentwood Glen, Los Angeles, USA 1936 - 1950

Jean Prouvé, Villa Seynave, Grimaud, Francia 1963

Capolavoro modernista di Jean Prouvé, la casa di 150 mq ad un solo piano nella baia di Saint-Tropez è costruita secondo una tecnologia prefabbricata (sistema “alba”) che permette il facile montaggio e ri-assemblaggio degli elementi costruttivi in cemento e alluminio, all’insegna della massima leggerezza e della minima impronta ecologica. Gli involucri essenziali in pannelli di legno a vista e i pavimenti in cotto contribuiscono a conferire allo spazio un’aura rustica e domestica. Gli ambienti modulari e interconnessi, spaziosi e luminosi, offrono una notevole flessibilità del layout interno.

Jean Prouvé, Villa Seynave, Grimaud, Francia 1963

Craig Ellwood, Klumby House, Pasadena, USA 1965

La casa per una coppia di intellettuali è l’occasione per Ellwood, già riconosciuto esponente del Modernismo californiano, di esplorare la tecnologia costruttiva del legno, lontana dai gusti dell’architetto che apprezzava invece maggiormente l’estetica e le qualità strutturali dell’acciaio. Tuttavia, tra gli alberi di gomma, le querce e gli eucalipti, l’abitazione “scatolare” ad un piano, sopraelevata dal suolo, con la sua aura rustica sembra fondersi mimeticamente nel paesaggio che penetra generosamente dalle aperture vetrate a tutta altezza.

Craig Ellwood, Klumby House, Pasadena, USA 1965

Richard Meier, Smith House, Darien, Connecticut, USA 1967

La casa, primo progetto indipendente dell’allora trentunenne Richard Meier, situata sulla riva di un lago, è stata appositamente progettata per esaltare il rapporto con l’ambiente circostante. Il fronte rivolto al paesaggio, su cui si affacciano gli ambienti principali della vita domestica – soggiorno al piano terra, sala da pranzo al piano primo e sala giochi al piano secondo - è completamente traforato da ampie vetrate a tutta altezza, in contrapposizione ai fronti chiusi e introversi che racchiudono gli ambienti più riservati e intimi dell’abitazione. Una tecnologia costruttiva ad elementi puntiformi in legno ed acciaio, che lascia la muratura solo per il camino, alleggerisce la struttura e consente ampia flessibilità nell’organizzazione interna.

Richard Meier, Smith House, Darien, Connecticut, USA 1967

Arthur Erickson, Catton House, Vancouver, Canada 1968

Una scultura anti-gravitazionale e futuristica o un’astronave pronta per il decollo: questo sembra la casa a picco sul Salish Sea, ad ovest di Vancouver, che riflette la visione progettuale dell’architetto canadese tutta incentrata su un’intima e quasi simbiotica fusione tra architettura e natura. I volumi dalle linee nette e dagli angoli esasperati, rivestiti in legno di cedro, accolgono spazi ampi e luminosi che si protendono generosamente verso il panorama spettacolare dell’oceano e della foresta.

Arthur Erickson, Catton House, Vancouver, Canada 1968

Richard Neutra, Maison Delcourt, Croix, Francia 1969

Costruita per un famoso industriale, l’unica opera di Neutra in Francia nonché l'ultima della sua carriera sembra volere portare un po’ del sole della California nel Nord della Francia. Con i suoi 370 mq distribuiti su due livelli, incarna tutto il linguaggio del Modernismo californiano: dalla struttura puntiforme a travi e pilastri, alla pianta aperta e flessibile, ai volumi puri a marcato andamento orizzontale, alle ampie pareti vetrate.  In ragione del diverso contesto culturale e climatico tuttavia la costruzione è più compatta rispetto alle architetture oltreoceano di Neutra per limitare il dispendio energetico, e materiali locali come i mattoni della vicina città di Hem e i pavimenti in pietra arenaria dell'Artois, affiancati agli immancabili vetro e cemento, creano un legame tattile e figurativo con il contesto locale.

Richard Neutra, Maison Delcourt, Croix, Francia 1969

Glenn Marcutt e Wendy Lewin, Stroud Stevens House, Roseville Chase, Australia 2008

Come in genera capita con le architetture di Murcutt, questa casa di 172 mq è talmente connessa al territorio in cui si situa che sembra quasi un pezzo insostituibile del paesaggio. L’edificio, incastonato nel fianco di una collina di arenaria, esalta il valore del vivere in modo “naturale” a minimo impatto ambientale, sfruttando al meglio l’orientamento per il controllo dell’esposizione ai venti e del soleggiamento, oltre che per incorniciare viste privilegiate sulla riserva incontaminata circostante. La pianta aperta, flessibile e funzionale, i dettagli semplici ma di alta qualità trasmettono un carattere un po’ schivo ma elegante e accogliente.  

Glenn Marcutt e Wendy Lewin, Stroud Stevens House, Roseville Chase, Australia 2008

Atelier Jean Nouvel, Loft con patio, Parigi, Francia 2011

Ha un aspetto tra il materico e il minimale questo luminoso loft di 144 mq situato in una zona vivace vicino al Canal Saint-Martin, tra il Quai de Jemmapes e la stazione della metropolitana Goncourt, ricavato dalla ristrutturazione di un ex magazzino: negli ambienti ampi e flessibili, la palette di materiali grezzi e caldi – dalla pietra originale dei pavimenti di cucina, patio e pilastri strutturali, al legno massiccio del pavimento – contrasta piacevolmente con il carattere essenziale del vetro di porte e pilastri e con il metallo di porte scorrevoli, infissi ed elementi strutturali.

Atelier Jean Nouvel, Loft con patio, Parigi, Francia 2011