Negli ultimi anni, il modo di insegnare e apprendere l’architettura è completamente cambiato. Forse spinte dalle innovazioni digitali che consentono interazioni immediate e orizzontali, le istituzioni educative tendono ad essere sempre più come dei catalizzatori di competenze e sapere piuttosto che luoghi dove dei professori certificati trasmettono unilateralmente aneddoti agli studenti.
Ogni situazione è un possibile momento di apprendimento, e le scuole devono essere in grado di aprirsi alle conoscenze informali della città.
Anche gli edifici scolastici devono adattarsi ai nuovi modi di apprendimento e comunicazione e devono essere pensati come strutture malleabili e flessibili alle diverse necessità. Devono essere progettati come griglie aperte e facilitare un apprendimento critico e in contatto con le questioni urbane reali.
Questi sono i presupposti da cui nasce la nuova NUS School of Design & Environment 4 di Singapore, uno spazio dedicato all’educazione ibrida distribuito su sei piani e con una superficie di circa 8.500 mq.
Serie Architects e Multiply Architects con Surbana Jurong hanno progettato una grande varietà di spazi pubblici e per la socialità, laboratori, classi e ambienti per la ricerca, oltre che di una biblioteca e una caffetteria. Tutte le sale sono pensate per poter cambiare di dimensione, adattandosi alla possibilità di svolgere lezioni, mostre o eventi di vario tipo.
Il complesso è il primo edificio passivo del suo genere a Singapore e costituisce esso stesso uno strumento di apprendimento per gli studenti: più del 50% degli ambienti sono ventilati naturalmente e la flessibilità di configurazione permette di aprire le aree a seconda dei venti prevalenti. Gli spazi intermedi, pensati come verande tropicali, facilitano il raffreddamento dell’aria e diventano luoghi di incontro per studenti e insegnanti.
I prospetti ovest ed est sono come dei veli, formati da una pelle di alluminio che filtra la luce solare ed enfatizza la relazione con il verde circostante. Anche il giardino a sud è parte integrante dell’esperienza educativa: funziona come un sistema di purificazione delle acque e costituisce un ambiente ideale in cui svolgere attività all’aria aperta. Infine, sul tetto della struttura si trovano più di 1.200 pannelli fotovoltaici che riforniscono di elettricità tutta la scuola.
“La nostra ambizione era quella di superare l’idea che un edificio ad alta efficienza energetica deve essere molto opaco. È qui che penso che abbia avuto successo: è in grado di ridurre il suo fabbisogno energetico, ma allo stesso tempo non finisce per essere un edificio solido e chiuso.” dice Christopher Lee, direttore di Serie Architects.
“Le grandi piattaforme di SDE4 sono configurate in modo da promuovere l'interazione e la connettività visiva. Abbiamo immaginato un volume trasparente in cui gli spazi esterni e interni sono ambigui; dove natura e paesaggio giocano un ruolo importante, come parte integrande dell’edificio.”