“È davvero efficiente una tecnica in cui per realizzare un muro, dapprima lo si costruisce, in secondo luogo lo si demolisce parzialmente per inserire gli impianti, in terzo luogo lo si intonaca e infine lo si dipinge? Pensiamo davvero che questo processo, che spesso dura mesi e che ha bisogno di quattro diverse maestranze, sia economico e ottimizzato?” si chiedono gli architetti di Blaarchitettura.

Una delle costanti nella pratica dello studio torinese, fondato nel 2011, è la ricerca tecnologica e la messa in discussione di pratiche ormai sedimentate nella cultura costruttiva, come ad esempio i sistemi di divisione interna di laterizio. Le loro sperimentazioni seguono forme di vita contemporanee, che richiedono spazi interni più flessibili e una velocità di costruzione maggiore.

Per la ristrutturazione di questo appartamento a Torino – che si trova in un edificio degli anni Cinquanta e che dispone di una una splendida vista sulla Mole Antonelliana – non è stato utilizzato nemmeno un mattone, sfruttando invece un sistema costruttivo leggero a balloon frame.

Inizialmente, l’abitazione di 130 mq è stata completamente svuotata, eliminando tutte le compartimentazioni non strutturali. Ai pilastri esistenti è stato rimosso l’intonaco esterno, in modo da far dialogare la loro texture grezza con le finiture precise ed essenziali del nuovo intervento.

Gli spazi domestici sono aperti e fluidi. Le nuove geometrie permettono di avere una zona giorno con tre affacci e di poter ammirare nello stesso ambiente due monumenti unici quali Palazzo Nuovo e la Mole Antonelliana.

I nuovi pavimenti seguono la vecchia distribuzione della residenza, anziché le linee diagonali delle nuove divisioni di legno. L’accostamento tra trame di materiali differenti e la diversa rotazione del parquet definisce in modo sottile alcune aree della casa.