Ten Degrees, architettura modulare per una esperienza residenziale contemporanea

Raggiungendo 135 metri di altezza, le due torri di Croydon, quartiere a sud di Londra, detengono il titolo di grattacielo modulare residenziale più alto del mondo. All'interno palestra, coworking, sala giochi e altri servizi.
 

Uscendo dalla stazione di Croydon è davvero difficile non soffermarsi a contemplare la facciata smerlata che troneggia al lato opposto della strada. Si tratta di Ten Degrees, la coppia di torri modulari firmate HTA Design completate la scorsa estate e ormai già assurte quasi a nuovo simbolo dello storico quartiere al sud del Tamigi. La natura dell’edificio non è subito chiara, le linee rigide e l’altezza intimidatoria fanno pensare più ad uffici amministrativo o al quartier generale di una grande corporation. Ci troviamo invece di fronte a un complesso residenziale di 546 appartamenti unicamente destinati all’affitto che offrono viste panoramiche dello skyline di Londra. Infatti, raggiungendo i 135m di altezza, le due torri di 101 George Street  si slanciano rispettivamente per 38 e 44 piani,  guadagnando all’edificio il titolo del grattacielo modulare residenziale più alto del mondo. “Ten Degrees Croydon stabilisce nuovi standard di qualità del design e di efficienza costruttiva per i grattacieli nei nostri centri urbani”, spiega Simon Bayliss, Managing Partner di HTA Design mentre ci accompagna per un tour dell’edificio.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

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Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees, 101 George Street

Photos Hta Design.

Ten Degrees è infatti stato ideato nel contesto di un progetto in collaborazione con l’amministrazione locale per la riqualifica e il ripopolamento del quartiere. Una scelta forse insolita quella di optare per una densità abitativa così alta, soprattutto alla luce dell'emergenza sanitaria dello scorso anno, che tuttavia l’amministrazione locale ha trovato coerente con l’idea di poter offrire più alloggi in modo rapido e conveniente. HTA ha a lungo supportato il potenziale della costruzione modulare di fornire alloggi migliori in edifici decisamente più sostenibili. “Questo progetto è una chiara dimostrazione che gli edifici alti possono essere belli, sfidando qualsiasi percezione che i moderni metodi di costruzione debbano essere un limite alla qualità del design”, aggiunge Bayliss.

Gestito da Greystar, firma leader nel settore degli alloggi in affitto, gli appartamenti vanno da una a tre camere da letto, partendo da 55mq. I residenti hanno accesso a una vasta gamma di servizi condivisi in loco degni di un hotel di lusso tra cui una palestra, uno spazio di co-working, sale da pranzo, una spa per animali, una sala giochi, una sala cinema e sky lounges con vista a 360° sullo skyline di Londra. I contratti di affitto partono da £1,450 al mese (circa €1,650) che effettivamente, per i prezzi medi della capitale britannica, è una cifra competitiva. Quello che non si può evitare di pensare mentre si sfreccia verso l’alto in uno dei multipli ultra veloci ascensori di cui le torri sono dotate, è che Ten Degrees abbia portato l’esperienza di vivere in un alloggio in affitto a nuovi livelli di comfort e benessere, allo stesso tempo rendendola accessibile a una vasta comunità.

I benefici di una costruzione off-site

HTA ha iniziato a lavorare sul concept del progetto nel febbraio 2017, ottenendo il via ai lavori entro la fine dell’anno, una tempistica insolitamente veloce che testimonia l’approccio proattivo dell’amministrazione locale di Croydon in merito all’housing project. “Ten Degrees è un esempio di eccellenza dell’architettura modulare sia in termini estetici che logistici”, vanta il Managing Partner di HTA. Ogni appartamento è stato prodotto fuori sede in una fabbrica del Bedfordshire di Tide Construction e della compagnia associata Vision Modular Systems. Una volta pronti, i baccelli modulari sono stati impilati l’uno sull’altro in loco, quasi come se fossero dei blocchi Lego giganti, ottimizzando così il processo di costruzione, tagliando i consumi e riducendo l’impatto sull'area circostante. Il tutto è stato completato nell’arco di soli 39 mesi.

Questo progetto è una chiara dimostrazione che gli edifici alti possono essere belli, sfidando qualsiasi percezione che i moderni metodi di costruzione debbano essere un limite alla qualità del design.

“Realizzare un edificio di queste dimensioni e qualità in tempi rapidi ha richiesto innovazione in ogni aspetto della progettazione e della costruzione”, ci spiega Bayliss, “dall’uso estensivo della realtà virtuale e della stampa 3D per creare un prototipo rapidamente, alla progettazione, fino alla facciata modulare angolata e ai diamanti di terracotta smaltata di grande formato il cui orientamento e aspetto creano un’architettura distintiva”. Il fatto che la maggior parte della fase di costruzione sia avvenuta off-site ha permesso una significativa riduzione del consumo di carbonio (40%) e una riduzione del 97% di materiali di scarto nel corso dell'intero processo. Inoltre, i lavori sono potuti procedere senza interruzioni o rallentamenti persino nei mesi della pandemia. “Diverse fasi sono avvenute contemporaneamente, il che è fantastico, ma è necessario prendere le decisioni giuste fin dall'inizio perché tutto funzioni", ammonisce Bayliss. “La cosa più importante è avere le soluzioni di design avanzato pronte, assicurandosi che siano in atto con largo anticipo.” Nonostante la rottura con il livello di altezza media degli edifici della low-rise Croydon, il  design di Ten Degrees attinge a piene mani dalla storia del sito e dal ricco patrimonio di linguaggio Mid-century per cui il quartiere è famoso, compreso l’iconico No.1 Croydon, comunemente chiamato ‘50p building’.

Progettare per una comunità

Con tutte le sue facilities eleganti e immacolate, Ten Degrees appare più come un ibrido fra un hotel elegante e un moderno co-working space. Tuttavia, Neal Shah, Design Director di Greystar in Regno Unito e Irlanda, ci tiene a precisare che fin dall’inizio, l’intero progetto è stato “sempre incentrato sulle persone piuttosto che sul tessuto materiale dell’edificio”. Prima di aprirlo al pubblico, Greystar ha avviato delle ricerche sulla demografia locale e diversi tipi di target, prendendo in considerazione le loro preferenze, fasce di reddito, abitudini ed esigenze. Per poter includere una gamma molto ampia di possibili residenti, e quindi ricreare una vera e propria comunità varia, l’agenzia immobiliare ha deciso di offrire varie fasce di prezzo e venire incontro alle esigenze di diversi inquilini. L’approccio pet-friendly, le strutture pensate per famiglie e la posizione strategica all'interno di un quartiere in ascesa rendono gli appartamenti di Ten Degrees allettanti a un folto gruppo di residenti. Anche il facile accesso alla stazione ferroviaria che collega Croydon con l'aeroporto di Gatwick e il cuore pulsante di Londra è sicuramente un valore aggiunto che compensa i pochi stimoli della zona per giovani professionisti e studenti.

Interni

Foto Billy Bolton.

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Anche gli eventi in loco gestiti dal team della Greystar’s Community, che supervisiona l’edificio 24/7, sembrano accomodare diversi target, spaziando dai tornei di biliardo, alle pizza nights, ai club di compiti allo yoga sul tetto. “L’esperienza residenziale è al di sopra di tutto e ha guidato l’intero processo decisionale”, ci spiega Shah. Ora che l’edificio è completo e il sogno del grattacielo modulare più alto del mondo è divenuto realtà, il nuovo traguardo è quello di aprire le porte di Ten Degrees a tutta la comunità di Croydon, affinché a beneficiarne non siano solo gli inquilini, ma l’intero quartiere. “Mi piacerebbe permettere al pubblico di godere delle strutture, specialmente quelle al piano terra”, dice Shah. “Magari attraverso una membership, in modo che la gente del posto possa iscriversi e venire al caffè al piano terra, allo studio di co-working o, in futuro, godersi una mostra d'arte in uno dei nostri spazi. Solo quando sarà aperto ai residenti locali l’edificio diventerà veramente comunitario e una vera offerta pubblica”.