Into the wild

Openfabric e Dmau hanno realizzato un parco giochi basato sulla distinzione tra spazio costruito e natura selvaggia, dando la possibilità ai bambini di muoversi in continuazione tra uno e l’altra.

Openfabric e Dmau, Into the wild, parco giochi urbano, L'Aia, 2015

Openfabric e Dmau hanno realizzato un parco urbano a L’Aia, con l’intento di affiancare il mondo naturale e l’ambiente costruito. Il progetto è caratterizzato da una parte esterna ‘urbana’ e una parte interna di natura ‘selvaggia’, contenendo entrambe svariati elementi di gioco.

Openfabric e Dmau, Into the wild parco giochi a L'Aia, 2015
In apertura: Openfabric e Dmau, Into the wild parco giochi a L'Aia, 2015. Foto Francesco Garofalo. Sopra: foto Daryl Mulvihill

La zona perimetrale, più formale, è uno spazio per lo sport e i giochi di squadra, mentre nella parte interna i bambini sono incoraggiati a costruire, smontare e ricostruire, usando materiali naturali. “Giocare significa trovare il proprio posto nel mondo, dandogli un senso. Il nostro progetto vuole affiancare due realtà molto diverse tra loro”, spiegano gli architetti. 

Openfabric e Dmau, Into the wild parco giochi, L'Aia, 2015. Foto Jacopo Gennari Feslikenian
Openfabric e Dmau, Into the wild parco giochi, L'Aia, 2015. Foto Jacopo Gennari Feslikenian

Il ‘nastro’ che divide le due aree avvolge e protegge la parte interna, generando nuovi stimoli per il gioco. Questo elemento funziona proprio come una soglia di passaggio dove i bambini possono muoversi liberamente tra natura e cemento: un’esperienza fondamentale che al momento manca in gran parte delle aree urbane.


Into the Wild, L’Aia, Paesi Bassi
Architetti: Openfabric, Dmau
Team di progetto: Francesco Garofalo, Daryl Mulvihill, Barbara Costantino
Committente: Municipio de L’Aia, Richard Krajicek Foundation
Consulenza: Arcadis
Area: 5.100 mq
Completamento: 2015