Il progetto del Centro Culturale europeo di Tecnologie Spaziali (KSEVT) è stato sviluppato in maniera congiunta da quattro studi: Bevk Perovic, Dekleva Gregoric, OFIS e Sadar + Vuga. La città slovena che lo accoglie, Vitanje, è il luogo d'origine di Herman Potocnik Noordung, il primo teorico dello spazio. Il programma del nuovo edificio include tutta una serie di attività culturali correlate, tra cui mostre, eventi e conferenze. Una struttura a rampa continua costituita da una serie di anelli sovrapposti integra due edifici in uno: un centro per la comunità locale con una sala polivalente circolare e la biblioteca comunale e poi un'area destinata al museo delle tecnologie spaziali dotato di un'area espositiva e una di ricerca.
Con una scala maggiore rispetto alle tradizionali case del posto, il nuovo centro si pone in diretto dialogo con la vicina chiesa cittadina, creando un polo culturale di pari entità rispetto a quello religioso.
Come raccontano gli architetti, l'idea di una ruota abitabile pare sia stata ispirata dalla prima stazione spaziale descritta da Noordnung nel libro The Problem of Space Travel - The Rocket Motor. L'edificio si presenta come una struttura monolitica di calcestruzzo, posizionata liberamente tra una strada principale e un ruscello.
Centro Culturale KSEVT
Dalla collaborazione di quattro studi – Bevk Perovic, Dekleva Gregoric, OFIS e Sadar + Vuga – è nato il progetto del Centro Culturale Europeo di Tecnologie Spaziali, nella città slovena di Vitanje.
View Article details
- 12 giugno 2013
L'esterno e l'interno dell'edificio sono costituiti da due cilindri, di cui quello inferiore è supportato dalla superficie trasparente della vetrata che segnala l'ingresso. Grazie al dinamico alternarsi di volumi solidi e trasparenze, l'edificio sembra galleggiare e ruotare sui lati sud e ovest, mentre sui versanti opposti appare radicato al terreno.
L'ingresso principale è definito da una vetrata che può essere completamente aperta verso la sala e la piazza. La grande sala circolare è circondata su due lati da una rampa semicircolare che marca l'inizio dell'area espositiva.
La rampa crescente rappresenta anche un luogo di transizione tra lo spazio luminoso della sala e la buia area espositiva. Lo spazio espositivo prosegue fino al cilindro più piccolo contenente la sala polivalente e un auditorium sopraelevato da cui si può osservare ciò che accade al livello inferiore. Il cilindro più piccolo è concluso al livello superiore da un'area più intima dedicata allo studio e alla ricerca.
Centro Culturale europeo di Tecnologie Spaziali
Architetti: Bevk Perovic arhitekti, Dekleva Gregoric arhitekti, OFIS arhitekti, Sadar + Vuga arhitekti
Bevk Perovic project team: Matija Bevk, Vasa Perovic, Gerrit Neumann, Andreja Pikelj, Gonzalo Piqueras, Josef Kalcik
Dekleva Gregoric project team: Aljosa Dekleva, Tina Gregoric, Daniel Schwartz
OFIS architects project team: Rok Oman, Špela Videcnik, Andrej Gregoric, Christian Gheorghe, Rastislav Udzan, Kiki Marien, Janez Martincic, Janja Del Linz
Sadar+Vuga project team: Jurij Sadar, Bostjan Vuga, Vanja Gortnar, Sven Kalim, Siim Johan Alexander
Progetto esecutivo: Josip Konstantinovic
Dettagli di esecuzione della facciata: Rok Gerbec
Ingegneria strutturale: Sector inzeniring d.o.o.
Ingegneria meccanica: I.S.P. Kamnik d.o.o.
Ingegneria elettrica: Jelen & Zavasnik Bambi d.n.o.
Ingegneria traffico: Tega d.o.o.
Ingegneria acustica: Sasa Galonja
Graphic design: Atelje Balant
Località: Cesta na vasi, Vitanje, Slovenia
Cliente: KSEVT, Vitanje Community and Ministery of Culture, Slovenia
Area: 2,505 mq
Sito: 5,175 mq
Completamento: 2012