La casa che guarda il mare segna sul declivio del terreno una passeggiata parallela al mare attraverso la sequenza ritmica di vuoti e elementi costruiti. La casa, posta in alto sul mare, si offre con leggerezza al movimento delle correnti per calarsi nel paesaggio e costruire nuove prospettive aperte sull'orizzonte lontano. La casa emerge dalla terra, e nello stesso tempo pare immergersi in essa cercando un territorio di provvisoria determinazione. Il progetto è così nel luogo, nel paesaggio, come già disegnato nell'incrocio delle fughe prospettiche.
La residenza padronale occupa la parte bassa del monolite ma la vita è sul tetto, ponte di nave, dove nella pietra bianca si immerge la lunga vasca e dalla quale emerge la loggia in acciaio bianco, ombracolo degli avvistamenti; alla sua leggerezza si contrappone, a sud, il cubo bianco della foresteria.
Se del terreno si conserva la configurazione naturale e la vegetazione commista di spontanea mediterraneità segnata da vecchi filari di ulivi – casuale armonia – il progetto prova ad essere il segno di un naturale artificio.

La casa che guarda il mare, casa unifamiliare

Design:
Lúcio Rosato

Desig team:
Lúcio Rosato,
Ermano Flacco architetto,
Sandro Antonucci ingegnere.

Luogo del progetto:
Riparo Bardella di Ortona (Chieti).

Fase costruttiva:
2000/2006.