Dopo una gestazione lunga e controversa, sono iniziati i lavori per realizzare il memoriale all’Olocausto disegnato dall’architetto statunitense Peter Eisenman – vincitore del concorso che ha visto finalisti anche Daniel Libeskind, Gesine Weinmiller e Jochen Gerz – nel centro di Berlino, a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo.

Un segno forte – 2700 stele di cemento grezzo color grigio fumo, tutte uguali e disposte in file ondulate poco al di sotto del livello della strada – che, nelle intenzioni del progettista, dovrebbe evocare la sensazione di isolamento vissuta dai prigionieri all’interno dei campi di concentramento ed esortare le generazioni più giovani a esprimere ciò che sentono oggi. Oltre a un enorme centro di documentazione sotterraneo in cui, per la prima volta in Germania, sarà possibile consultare tutti i dati delle vittime e cercare di ricostruire l’identità degli scomparsi.

Dal forte valore simbolico è anche il luogo prescelto, dove ai tempi del Reich sorgeva sorgeva la villa del ministro della Propaganda Joseph Goebbels. L’inaugurazione dell’edificio (19mila metri quadrati) è prevista per l’8 maggio 2005, a sessant’anni dalla sconfitta della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale.