Abbiamo iniziato questo viaggio materialista con la pietra, vista come il materiale primigenio degli uomini delle caverne diventati architetti. L'architettura del tempio greco è, però, notoriamente una tettonica del legno pietrificata. Perciò quest'ultimo è venuto prima. Il legno è certamente il primo materiale che abbiamo imparato a raccogliere e manipolare per creare utensili e rifugi. Ho trascorso una settimana nella foresta amazzonica con la tribù indigena dei Sápara e li ho visti usare con disinvoltura dei machete per costruire strutture temporanee, scorticando i tronchi per fabbricare le corde che tengono insieme i pali, sostanzialmente trasformando la foresta da alveo fluviale in accampamento, sul posto: l'equivalente architettonico del percorso che va dalla fattoria alla tavola.
La civiltà, una volta raggiunto un certo livello di raffinatezza, è passata naturalmente dai tronchi a materiali più pretenziosi e durevoli. Da cui il tempio greco con la traduzione in pietra di tutti gli elementi strutturali nati con la costruzione dilegno. Gli scheletri lignei dei tradizionali padiglioni di carta giapponesi sono i modelli tettonici delle Case Study Houses: telai rigidi con tamponature leggere traslucide. Di recente, la tendenza ad allontanarsi dal legno ha iniziato a invertirsi, con l'avvento e la diffusione di compositi come il legno lamellare, la sua variante incrociata, impiallacciata e via dicendo. L'impronta negativa di carbonio grazie al legno coltivato e approvvigionato in modo sostenibile è probabilmente il modo più immediato di ridurre l'impatto delle emissioni dell'edilizia attuale. La lavorazione con macchine automatiche ci permette di far rinascere l'antica sapienza dei giunti del legno giapponesi sotto forma di costruzioni sempre più complesse: un artigianato morente tutelato e perpetuato dai robot.

L'architettura scandinava è ancorata al legno. Le "case lunghe" dei vichinghi erano essenzialmente lunghe imbarcazioni rovesciate usate per offrire riparo. Il concetto di base era che, se potevano spostare l'acqua da sotto, dovevano essere in grado di respingerla da sopra. Poi ci sono le capanne di tronchi svedesi e le chiese norvegesi. Nelle isole Faroe ci sono case di tronchi che hanno resistito quasi un millennio, Per proteggere il legno dai parassiti, dal gelo e dall'umidità del clima nordico, il nero della pece, il bianco del gesso, il rosso cinabro e i gialli del ferro e del rame sono diventati i colori tipici dello scenario scandinavo.
Anche la mia abitazione estiva è un omaggio a questa tavolozza tradizionale ed è stata una palestra personale di cromie e di saturazione raramente raggiungibili nell'architettura danese contemporanea.
Una delle prime cose che ho fatto da studente di architettura è stato costruire un gigantesco modello del Sea Ranch di Charles Moore: il grande e alto spazio libero simile a un fienile, con le nicchie abitabili appese ai lati come bisacce sotto una copertura continua di sequoia stagionata. Ero affascinato dalla qualità materiale del legno grezzo e dalla schiettezza dello spazio non finito, dove ogni elemento era leggibile per quello che era. Al posto della tradizionale verniciatura, lipergrafica di Barbara Stauffacher Solomon trattava l'architettura di legno grezzo come una tela da coprire di segni e simboli. Ho così compreso che i materiali e le tipologie più tradizionali potevano essere utilizzati per produrre gli spazi più radicali e l'iconografia più suggestiva.

Il nostro primo progetto realizzato fu un terrazzo di legno, che si alzava e si abbassava come fosse un telo per coprire kayak e canoe in un circolo nautico giovanile. Una forma astratta in un materiale biologico. Poi una fabbrica di legno, con l'obiettivo di costruire lo stabilimento più ecologico del mondo. Oggi costruiamo università, uffici e aeroporti di legno, tutto per la bellezza della struttura dell'edificio. Non c'è bisogno difiniture quando pali, travi e tavole sono già lignei. Si tratta anche del modo più facile per diminuire il carbonio incorporato nell'edificio, purché si sia in grado di rispettare le norme antincendio e ottenere il materiale da una filiera sostenibile. A un tratto, il mondo dell'architettura pullula di casi di ritorno al legno.
Oggi ci sono filoni neovernacolari, come l'inno di Peter Zumthor alle tecniche tradizionali delle costruzioni alpine a Vals. Oppure l'uso antitettonico del legno come materiale astratto nelle mani di Herzog & de Meuron, che utilizzano con coerenza quello inespresso nello Stadtcasino di Basilea. Nella Wooden Chapel, John Pawson intaglia le aperture in un monolito di tronchi. Nella Final Wooden House, Sou Fujimoto tratta l'abitazione come spazio residuale tra solidi di legno, sensazione innalzata a scala monumentale nel suo titanico anello percorribile all'Expo di Osaka. Il padiglione di legno come infrastruttura urbana. L'effimero come monumento.
Il Rinascimento che il legno sta vivendo non sarà un ritorno neoconservatore ai bei tempi andati [...] una nuova generazione di architetti che raccoglierà saperi e competenze della tradizione artigianale per applicare nuovi strumenti a una materia antica.
Bjarke Ingels
In questo numero cerchiamo di mappare il paesaggio attuale dell'architettura di legno. Lindsey Wikstrom analizza il progetto dei boschiche alimentano i crescenti appetiti dell'edilizia. Shigeru Ban condivide le sue riflessioni di decenni d'avanguardia in fatto di edilizia lignea, carta e cartone. Lucas Epp di StructureCraft tratta dei modi di combinare l'artigianato tradizionale e la raffinata computazione per la fabbricazione automatica in vista di unanuovaepoca di strutture dilegno. Chris Precht applicala tradizione e le competenze austriache a una sensibilità glo-bale. Kengo Kuma sovrappone gigantesche travi di legno in forme di brutalismo espressivo del legno. La casa 25 Columns di Kgdvs è una Maison Domino fatta di lamellare incrociato e pali telefonici. Herzog & de Meuron sfruttano il calore e il benessere del legno come antidoti all'ambiente stantio e sterile dei centri medici convezionali. Elding Oscarson analizzano forma e forza del materiale con il loro Wisdome.
Sigurd Larsen ha ramificato una classica casa dal tetto a falde in un'abitazione che è un incrocio, mentre Christian Wassmann ha incapsulato ciò che resta di un masso morenico tra la leggerezza e il calore della sua casa di famiglia. La Casa Detif di Gaaa riduce gli elementi strutturali a montanti o bastoncini, come in un disegno d'architettura che usi linee dello stesso spessore per tutti i componenti.
Seguiamo il viaggio del materiale dalla Foresta Nera alla campagna inglese per la collezione di arredi disegnata da John Pawson. Onno Adriaanse analizza il legno secondo trama, gradiente e plasticità. Peter Marigold e Tadanori Tozawa svelano la morfologia interna di un albero aprendo a metà tronchi giganteschi. Ferruccio Laviani materializza in forma solida le anomalie di trasmissione. Chris Kenny colleziona e classifica una tassonomia zoomorfa di ramoscelli, mentre Giuseppe Penone porta allo scoperto il sistema nervoso centrale dell'albero, come il frutto interno del tronco più antico.
Tutte testimonianze di un territorio materiale di immensa diversità e di formidabili energie intellettuali, dove digitale e analogico, tradizione e avanguardia, austerità ed esuberanza adottano lo stesso linguaggio, tutti con uguale facilità. Il Rinascimento che il legno sta vivendo non sarà un ritorno neoconservatore ai bei tempi andati, ma una nuova generazione di architetti che raccoglierà saperi e competenze della tradizione artigianale per applicare nuovi strumenti a una materia antica.
Immagine di apertura: Bjarke Ingels. Foto by Wallpaper