Il nuovo reMarkable è un colpo di genio: piccolo, portatile e diverso

Il reMarkable Paper Pro dell’anno scorso aveva introdotto il colore ma sacrificato l’esperienza. Con il nuovo Paper Pro Move, reMarkable ha trovato il formato perfetto: l’abbiamo provato.

Oggi un dispositivo digitale specializzato nel prendere note a mano e sketchare ci sembra assolutamente normale. Ma non è sempre stato così. reMarkable, la più nota azienda di blocchi note digitali, o meglio di “tablet di carta” – “paper tablet” vengono definiti sul sito ufficiale – ha lanciato il suo reMarkable 2 nel 2020. Da allora reMarkable ha concentrato gran parte delle energie sull’ottimizzazione del software e sull’integrazione di funzioni cloud, preparando il terreno al salto generazionale degli schermi E-Ink a colori.

Il reMarkable 2 rimane ancora oggi un ottimo compromesso per chi cerca un blocco note monocromatico con un notevole feeling di scrittura e un’interfaccia curata. Ma negli ultimi cinque anni la competizione si è intensificata: non solo con i marchi specializzati come Supernote, ma anche con i giganti dell’e-reading — Amazon con il Kindle Scribe, Huawei e altri ancora.

reMarkable Paper Pro Move. Courtesy reMarkable

L’ultimo arrivato è il Paper Pro Move, un dispositivo che utilizza la stessa tecnologia del Paper Pro — il primo reMarkable con uno schermo a colori. Il Pro, lanciato nel 2024, ha rappresentato un avanzamento importante, ma con alcuni compromessi: un pennino meno morbido rispetto a quello del reMarkable 2; un formato molto grande (13,3”) decisamente da scrivania; e un’esperienza di scrittura meno “cartacea”. In compenso, l’introduzione del colore apriva nuovi scenari d’uso.

Ed eccoci al Paper Pro Move. Formalmente è “solo” una versione ridotta del Pro: uno schermo da 8 pollici (19,56 × 10,78 cm), quindi circa un terzo più piccolo rispetto al modello da scrivania. Costa 479 euro, contro i 649 del Pro. Ma dopo un mese di prova intensiva posso dire che il Paper Pro Move è un autentico colpo di genio — e probabilmente il miglior reMarkable mai realizzato. Soprattutto, è un dispositivo che oggi non ha competitor diretti.

Non è più un blocco note digitale: è un taccuino. Ed è sempre a portata di mano, pronto per annotare una frase, uno schizzo, un’idea improvvisa.

Con il Move, reMarkable non ha semplicemente ridotto le dimensioni: ha introdotto un nuovo formato, più stretto e lungo, quasi da taccuino di reportage. Una scelta che sembrava eccentricità geometrica e che invece è perfettamente sensata. Così il blocco entra nella tasca interna della giacca, in una borsa piccola, in una slingbag, e in alcuni casi persino nella tasca dei pantaloni. È un reMarkable “che si muove” davvero.

C’è un vecchio adagio del fotografo Chase Jarvis: “The best camera is the one that’s with you”. Ecco, possiamo dire lo stesso anche dei blocchi note digitali.

L’ecosistema di reMarkable Paper Pro Move. Courtesy reMarkable

Sono sempre stato un grande sostenitore del formato del reMarkable 2, che ho iniziato a usare nel 2021 in vista di un’intervista con il Chief Design Officer di reMarkable, Mats Herding Solberg. Da allora non ho più smesso di portarlo con me: abbastanza compatto per stare in una slingbag e versatile ovunque, dal traghetto per Coney Island al tavolino del London City Airport, fino al letto di casa. Ma il Move introduce un livello nuovo di portabilità e, soprattutto, un legame più intimo con chi lo usa. Non è più un blocco note digitale: è un taccuino. Ed è sempre a portata di mano, pronto per annotare una frase, uno schizzo, un’idea improvvisa. Il Paper Pro Move è accompagnato da una collezione di custodie Book Folio in pelle o tessuto, queste ultime anche in una versione “a mosaico” con una scelta di colori davvero sofisticata: basalto, borgogna e cobaldo. Difficile invece, considerate le dimensioni, che arrivi anche la custodia-tastiera, disponibile per gli altri modelli

A conti fatti, il reMarkable Paper Pro Move è un dispositivo che probabilmente cambierà il modo di prendere appunti a molti utenti.

Rispetto al Paper Pro del 2024, il Move presenta uno schermo retroilluminato meno giallognolo oggettivamente più neutro, più vicino alla carta vera. L’interfaccia mostra alcune ottimizzazioni: un comando rapido per lo zoom, un numero leggermente ridotto di strumenti, scelta che non farà felici tutti — soprattutto per chi nel colore alterna rapidamente due penne (nel mio caso una nera “di base” e una rossa per enfatizzare).

reMarkable Paper Pro Move. Courtesy reMarkable

La scrittura con il nuovo stilo Marker Plus resta un po’ più scivolosa rispetto alla superficie del reMarkable 2: non è un difetto del Move in sé, ma del nuovo ecosistema hardware di reMarkable. È un’esperienza che richiede qualche giorno di adattamento.

Un aspetto curioso, ma reale: il dispositivo sembra quasi progettato per mancini. Con la cornice più larga in basso, l’aggancio dello stilo sul lato destro e la tendenza del formato verticale a ridursi a una miniatura quando si usa il colore, spesso ci si ritrova a impugnarlo in orizzontale. In landscape, però, afferrandolo dalla cornice più ampia con la mano sinistra, il pennino finisce automaticamente in basso, rendendo naturale l’uso “invertito”. Non è un difetto grave — solo una scelta ergonomica che richiede familiarità e che in alcuni casi condiziona la postura.

A conti fatti, il reMarkable Paper Pro Move è un dispositivo che probabilmente cambierà il modo di prendere appunti a molti utenti. È un formato radicalmente nuovo, semplicissimo ma geniale, capace di creare un legame d’uso che né il Pro né il reMarkable 2, per ragioni opposte, riuscivano a stabilire.

È un blocco note che sta con te.

Ultime News

Ultimi articoli su Domus

China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram