Ci sono ancora fotografie inedite di Barbieri e ora puoi vederle

Sophia Loren, Audrey Hepburn, ma anche Monica Bellucci e Donatella Versace: le campagne e i ritratti di Gian Paolo Barbieri hanno segnato la storia della moda. Una mostra a Milano mostra i tesori nascosti del suo archivio a un anno dalla scomparsa. 

Considerato tra i migliori fotografi di moda di sempre, per sessant’anni, dalla fondazione del suo studio al 2024 – l’anno della sua scomparsa – , Gian Paolo Barbieri ha realizzato campagne per Versace, Gianfranco Ferré, Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana e Vivienne Westwood; e ha fotografato proprio tutti: da Audrey Hepburn e Monica Bellucci fino a Veruschka, Naomi Campbell ed Eva Herzigova. 

Le sue fotografie sono nelle collezioni del Victoria and Albert Museum e della National Portrait Gallery, ma soprattutto in un grande archivio con tanti inediti e questo settembre tornano a essere esposte a Milano – la città dove il grande fotografo è nato – per la prima retrospettiva in città dopo la sua morte. 

Gian Paolo Barbieri, Milano, 2018. Foto Stefano Zarpellon. Courtesy of 29 Arts In Progress Gallery

In “Eternal Elegance – The Timeless Photography of Gian Paolo Barbieri”, la mostra ospitata nella nuova sede della Zurich Italia e Zurich Bank in Via Santa Margherita, fino al 15 gennaio 2026, c’è di tutto: ma soprattutto foto inedite dagli angoli più remoti del suo archivio, che per la prima volta si apre al pubblico. Oltre 100 fotografie, tra cui ritratti di Sophia Loren, Audrey Hepburn e Yasmeen Ghauri, scatti inediti da set parigini e romani, e immagini che raccontano l’evoluzione della moda italiana dagli anni ‘60 agli anni ‘90. Il contorno è quello di un palazzo ottocentesco appena restaurato e vicinissimo al Teatro la Scala, che oggi ospita, oltre alla sede della banca, anche un percorso espositivo, co curato dalla galleria milanese 29 Arts In Progress, che da tempo, insieme alla Fondazione Gian Paolo Barbieri, si fa portavoce dell’eredità del fotografo. 

Gian Paolo Barbieri, Christy Turlington in Yves Saint Laurent, Parigi, 1988. Photo Gian Paolo Barbieri. Copyright Giada Barbieri. Courtesy of 29 Arts in Progress Gallery

Barbieri si è formato nel mondo teatro, dove aveva fatto il figurante nella Medea del grande regista italiano Luchino Visconti. Giovanissimo, si trova catapultato nella mondanità della Roma di Cinecittà: tra grandi star e scenografie sorprendenti conosce le influenze del cinema noir americano. Comincia a sperimentare le stesse inquadrature e la stessa illuminazione che vede sui set, nella sua stanza e con mezzi di fortuna. Capisce che, in fondo, è la luce che fa lo stardom, è l’illuminazione che rende Sophia Loren Sophia Loren, e Audrey Hepburn Audrey Hepburn. 

Vuole fare lo stesso, con la fotografia. Portare le emozioni del cinema fuori dalla cinepresa. Ma è un autodidatta, non ha frequentato nessuna scuola per imparare a scattare, e mai la frequenterà. Ha bisogno di più tempo e così si trasferisce a Parigi, dove incontra Tom Kublin, prima fotoreporter di guerra, poi grande fotografo di moda per Harper’s Bazaar.

È il mondo del Made in Italy e del prêt-à-porter italiano quello dove nasce Gian Paolo Barbieri, delle modelle che non sono ancora top model e degli stilisti che non sono ancora art director.

Barbieri è l’assistente di Kublin quando si imbatte in Gustav Zumsteg, collezionista d’arte per passione e imprenditore per dovere: la sua azienda tessile forniva seta a Yves Saint Laurent, Christian Dior e Balenciaga. “Hai un grande talento. Sei destinato all’eleganza. Sei un fotografo di moda”, gli dice. Quell'incontro cambia la traiettoria della sua carriera. 

Torna a Milano, la città dove è nato, e qui apre il suo studio fotografico. Nel 1964 comincia la sua collaborazione con Condè Nast. Scatta per Novità, che poco dopo diventerà Vogue Italia, e che allora era diretto da Consuelo Crespi, la modella-giornalista che scopre Valentino e… Benedetta Barzini, la modella con cui Barbieri realizza il suo primissimo servizio su Vogue, la prima italiana a finire sulla copertina della rivista. 

Gian Paolo Barbieri, Audrey Hepburn in Valentino Vogue, Italia, Roma, 1969. Photo Gian Paolo Barbieri. Copyright Giada Barbieri. Courtesy of 29 Arts in Progress Gallery

E poi… Una lampada da tavolo montata dietro il viso di Sophia Loren, che aveva appena vinto l’Oscar per La Ciociara, vestita Valentino, Audrey Hepburn immortalata in uno dei più bei ritratti che la vedono protagonista di un gioco di luci e ombre, con un abito (sempre Valentino) che sembra quasi sovrastarla; e poi il cappello sospeso in aria di Claudia Schiffer, negli anni Novanta, per Vogue Italia

Ma anche le fotografie scattate backstage durante le sfilate degli anni Ottanta, dove Barbieri cattura non solo le modelle ma anche stylist e truccatori, sparpagliati e affannati. E ancora, scatti meno noti come il ritratto di Edie Sedgwick, la sfortunata musa della Factory di Warhol a cui Dylan dedica Like a Rolling Stone, immortalata tra drappeggi e specchi negli anni Settanta. E una foto che vede Donatella Versace insieme all’attore Rupert Everett sporgersi dai finestrini di un’automobile negli anni Novanta. 

È il mondo del Made in Italy e del prêt-à-porter italiano quello dove nasce Gian Paolo Barbieri, delle modelle che non sono ancora top model e degli stilisti che non sono ancora art director. Delle pagine di Harper’s Bazaar appese in camera, di volti lontani dalle instagram faces. In questa moda “diversa”, Barbieri ha creato però uno stile che vale per sempre. Convenzionale per direzione, ma sbarazzino nei termini, questo grande fotografo ha regalato una storia a tutte le modelle, attrici e celebrità che sono passate attraverso il suo obiettivo, e a ognuno di noi uno scatto da appendere in cameretta o da guardare, con nostalgia, in qualche museo. 

Tutte le immagini: Photo Gian Paolo Barbieri. Copyright Giada Barbieri. Courtesy of 29 Arts in Progress Gallery 

Mostra:
Eternal Elegance – The Timeless Photography of Gian Paolo Barbieri
Curata da:
29 ARTS IN PROGRESS gallery
Dove:
Zurich Italia e Zurich Bank, Via Santa Margherita 11 – Milano
Date:
Dal 25 settembre 2025 al 15 gennaio 2026

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