Domus 1098 è in edicola

Il secondo numero di Domus curato dal guest editor Bjarke Ingels è un omaggio alla terra, materia antichissima e versatile.

Al cuore del numero di Febbraio 2025 di Domus, la Terra.

Materia ancestrale e versatile ma sopratutto tesoro primordiale, la terra oggi conosce una nouvelle vague, riscoperta da architetti e artisti che ne esplorano le attuali possibilità espressive accendendo un infinito viaggio nel mondo della materia più semplice e naturale.

Il secondo numero firmato da Bjarke Ingels, Guest Editor di Domus 2025, è un'indagine appassionata, originale e approfondita sulle varie dimensioni della creatività umana e sulla capacità di trasformare l'elemento più naturale e basic in architettura, design e arte sofisticate ed eaborate.

Il viaggio di Domus Febbraio inizia dalle ardite volte catalane di Gaudí, sinuose sculture di argilla che sfidano la gravità, per passare alle complesse geometrie di Dieste, dove il mattone diviene linguaggio strutturale e decorativo. Un percorso che svela come la terra possa essere plasmata in forme dotate di carica espressiva.

Domus 1098, febbraio 2025

Si giunge poi alle tradizionali case in mattoni della Danimarca, esempi di un'architettura funzionale e radicata nel territorio, e ai quartieri storici e contemporanei di altri luoghi del mondo dove il mattone e la terra cruda sono protagonisti di un'edilizia sostenibile e creativa assieme. Un’ossimoro, insomma, che è una convinzione che attraversa tutto il lavoro di Bjarke che svela come non solo architetti ma anche artisti e designer, come novelli alchimisti, usino sempre più la terra per creare, sperimentando tecniche tradizionali con tecnologie innovative, in un dialogo fecondo tra passato e futuro. Fra le firme del numero, Jean Dethier, esplora il lavoro di pionieri come François Cointeraux e il gruppo CRATerre. Martin Rauch, racconta come l'architettura in terra, un tempo legata a climi caldi e considerata arretrata, sta vivendo una rinascita grazie alle sue proprietà sostenibili e prestazioni uniche. Gramazio Kohler Research ha sperimentato diverse tecniche, dalla deposizione robotica di argilla allo stampaggio di “mattoni morbidi”, fino al processo di stampaggio a impatto che consente la costruzione di edifici in terra più efficienti e a basso costo. Anne Holtrop, racconta come il Bahrein, un tempo fulcro del commercio di perle, conserva preziose testimonianze della sua storia e cultura.

Materia ancestrale e versatile ma sopratutto tesoro primordiale, la terra oggi conosce una nouvelle vague, riscoperta da architetti e artisti.

Il Gaoxingli Insun Cinema di Haikou, in Cina, progettato da One Plus Partnership, trae ispirazione dall'unione tra oceano e terra. E infine, l'artista e ricercatore Davide Ronco, usa materiali locali, soprattutto argilla, per le sue opere.

Domus però non è solo un viaggio nel mondo della materia, ma anche un'indagine sulla società contemporanea, sull'impegno civile, sulla politica, sulle frontiere delle discipline. Il direttore editoriale Walter Mariotti apre il numero e la sezione Diario conducendoci nell'Artico, territorio cruciale per gli equilibri geopolitici e climatici del nostro pianeta. Più precisamente in Groenlandia, scrigno di risorse e nodo strategico, che con l’amministrazione di Donald Trump appena insediato torna al centro di nuove dinamiche internazionali, mentre il cambiamento climatico, implacabile, trasforma rapidamente il paesaggio artico.

Domus 1098, febbraio 2025

Dal suo privilegiato punto d’osservazione, lo stilista Paul Smith dimostra capacità di columnist d’eccezione, riflettendo sulla sfida della manutenzione degli edifici iconici, come il Terminal 5 di Heathrow, il Centre Pompidou di Parigi e il Lloyd's Building d Londra. Strutture uniche e complesse, con facciate in vetro e arditi elementi strutturali a vista, che richiedono cure particolari per preservarne la bellezza e la funzionalità nel tempo. Da storica dell’arte, Valentina Petrucci incontra invece nella sua rubrica sulla città Daniele Milano, il sindaco di Amalfi, una delle capitali degli ultimi due millenni dell’Occidente, che vive non solo come luogo fisico ma come una “patria interiore”.L’art director Francesco Franchi analizza invece la semantica e la grafica della campagna “Conquistiamo il nostro spazio”, ideata dallo studio milanese Leftloft per promuovere la mobilità sostenibile nel capoluogo lombardo, ormai punto di riferimento delle politiche urbane globali. Un progetto di coprogettazione illuminato con C40 Cities e il Comune, che attraverso un design vivace e inclusivo incoraggia i cittadini a riscoprire il piacere di utilizzare mezzi pubblici, la bicicletta o, semplicemente, le proprie gambe.

Lo storico dell’architettura Alessandro Benetti svela invece il lavoro dell'architetto Aires Mateus, che ha trasformato una torre di avvistamento salentina in una casa minimalista, un perfetto esempio di come si possa preservare la struttura originale di un edificio storico, integrandola con elementi moderni e utilizzando materiali locali. Paola Carimati, analista attenta alle fragilità sociali, sottolinea il contrasto stridente tra la scelta di Meta di abbandonare i programmi di inclusione e la crescente importanza data a livello globale all'innovazione sociale e alla collaborazione. Il fisico Roberto Battiston, con una metafora mitologica, spiega i principi di energia ed entropia, collegandoli al primo e secondo principio della termodinamica. L'energia si trasforma, l'entropia aumenta, e l'uomo, nel suo sforzo titanico di creare ordine, produce inevitabilmente disordine nell’universo. Elena Sommariva, firma storica della redazione di Domus, sottolinea l'importanza cruciale di ripensare gli spazi per migliorare il benessere delle persone e promuovere pratiche costruttive sostenibili.

Si arriva cosi a due big della cultura italiana, il biologo Stefano Mancuso e lo storico dell’arte Marco Pierini. Il primo propone di applicare il concetto biologico di “metabolismo” alle città per affrontare sfide epocali come il riscaldamento globale. Il secondo analizza i depositi dei musei, spesso visti come luoghi segreti pieni di meraviglie nascoste, ma che in realtà sono spazi all'avanguardia che custodiscono opere d'arte in attesa di essere esposte, studiate o restaurate. Infine, ancora Mariotti rende omaggio a Oliviero Toscani, fotografo e artista pubblicitario e attivista di fama internazionale appena scomparso. Un omaggio, però, in vero stile Domus, che come in un romanzo di Jules Verne questo mese compie un viaggio al centro della terra per arrivare al cuore dell’uomo.

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