Abbiamo provato il nuovo laptop ThinkPad pieghevole da 16”

Il computer portatile foldable X1 Fold di Lenovo torna con uno schermo più grande e meno compromessi: dietro c’è un importante sforzo di design, ma non è un dispositivo per tutti.

Lo schermo L’X1 Fold è uno schermo iperluminoso Oled che si piega, con dietro un potente computer con processore Intel i7 di dodicesima generazione. Ma potete anche vederlo come un tablet da 16” che si chiude o che può essere usato come un computer portatile da 12” flettendolo (anche se risulta un po’ sbilanciato senza appoggiarci la tastiera). La cerniera da 200 componenti è parente stretta di quella del Razr - ThinkPad e Motorola sono entrambi brand di Lenovo - e i due dispositivi messi uno accanto all’altro mostrano un alto grado di parentela nelle scelte estetiche. A livello funzionale, la grandezza dello schermo lo rende difficile per l’utilizzo come puro tablet - già la prima generazione a 13” era al limite; più probabile l’utilizzo semipiegato, ma ci si deve adattare. Ci sono due prese Ubs-c Thunderbolt, ma la loro collocazione non sembra la più logica rispetto alle diverse modalità di utilizzo del computer. 

Gli accessori Una penna (che si aggancia magneticamente), una tastiera (finalmente full size!) e uno stand sono gli accessori a corredo. La tastiera è dotata del celebre “punto rosso” ThinkPad per muovere il cursore e di un trackpad aptico dalle dimensioni certo non generosissime: c’è chi preferirà portarsi un mouse per l’uso su desk. Inoltre, la tastiera va caricata via usb-C e in un dispositivo così futuristico sembra un po’ una caduta di stile. Buona invece l’esperienza di digitazione, anche se l’agganciarsi del dispositivo alla parte inferiore dello schermo non è proprio indimenticabile: ogni tanto un po’ balla. Rispetto a quella del modello precedente si tratta comunque di un incredibile passo avanti. Scrittori, fatevi avanti. 

L'interfaccia Aprendo l’X1 Fold a metà come se fosse un portatile ma senza usare la tastiera, potrebbe accadere che il sistema richieda il pin per l’accesso. Ma la casella dove inserirlo sarà quasi esattamente collocata là dove lo schermo si piega, rendendola di difficile accesso. È solo un esempio della più grande difficoltà nell’uso di questo dispositivo: il sistema operativo non è del tutto pronto, nonostante i tentativi di Lenovo di metterci una pezza, per esempio con un sistema intelligente per la disposizione delle finestre nelle due metà dello schermo. Ma non sarebbe male avere per esempio la possibilità di oscurare porzioni di schermo, o una tastiera virtuale migliore e più reattiva. Qui emergono tutti i limiti dell’utilizzo di Windows 11 come sistema interamente touch, senza tastiera fisica. Ovviamente l’unicità di questo foldable non aiuta.

La portabilità Nella prima versione del Fold, lo stand era integrato nello chassis. Separarlo significa aprire nuove possibilità (come l’utilizzo dello schermo in verticale, anche semi-piegato, che a molti piacerà) ma implica un oggetto in più da portarsi dietro. Tastiera e stand, aggiunti al dispositivo che sicuramente già di suo non è iper-sottile, creano un bello spessore da fare entrare in borsa (il peso del solo dispositivo è poco meno di un chilo e trecento grammi, a cui aggiungere poi gli accessori). C’è anche da chiedersi se non sarebbe stato più elegante avere tastiera e stand combinati in una cover da agganciare al corpo del dispositivo, invece che una soluzione blandamente magnetica come quella attuale. L’impressione è che il team design di Lenovo avrebbe potuto farsi qualche domanda in più su come questo dispositivo possa venire trasportato dagli utenti: il pensiero che finisca in una borsa non è così scontato. Spesso te lo porti sotto braccio proprio come un quaderno. Ma una tracolla, per esempio?

La seconda generazione Passare dai circa 13 pollici della prima generazione (2021) ai 16” di questo nuovo modello significa perdere sicuramente qualcosa in portabilità e in parte anche in funzionalità - se usate il Fold come tablet. D’altra parte crescono le potenzialità di utilizzo e, aumentando lo spazio a disposizione per inserire componenti, aumenta il corredo tecnologico che non è più un compromesso come nel primo modello. La tastiera diventa full-size e c’è anche spazio per una seconda batteria. Il primo pieghevole era stato creato durante il Covid, senza la possibilità di incontrarsi. Questo invece è il frutto di una interazione costante e in persona, oltre che di una grande multiculturalità: è stato sviluppato infatti nei centri Lenovo in America (North Carolina) e in Asia (Cina e Giappone).

Nell'immagine uno schizzo di Brian Leonard del primo ThinkPad X1 Fold

Più grande è meglio: così Brian Leonard, VP Design di Lenovo, presenta la nuova versione con schermo da 16” del ThinkPad X1 Fold, il primo - e finora unico - personal computer pieghevole. Che è diventato grande, in tutti i sensi. Domus aveva seguito il processo di design del primo modello proprio sotto la guida di Leonard, un allievo di Richard Sapper. Del ThinkPad originale, disegnato dal maestro tedesco del design industriale, questo nuovo X1 Fold recupera in maniera più marcata la lezione del bento box, della scatola delle meraviglie che da chiusa è solo un parallelepipedo nero e che esplode meraviglie e funzionalità una volta dischiusa; senza perdere però l’intuizione della moleskine che ha fatto da reference per il primo modello, quasi un quaderno personale, sempre a portata di mano e comunque meno ingombrante di un qualsiasi laptop.

Lenovo ThinkPad X1 Fold 16

Dispositivo perfettibile sotto svariati punti di vista e al tempo stesso così pieno di potenziale che probabilmente perfetto non lo sarà mai, il grande pregio dell’X1 Fold è stato quello di introdurre un form factor davvero nuovo nel contesto stagnante del mercato tecnologico di oggi. Un computer che sembra un quaderno e che nessuno vi chiederà di infilare nel bagaglio a mano durante l’imbarco su un aereo. Semplicemente perché non è percepito come un computer portatile. Ma appena lo aprite, l’effetto-wow è assicurato. Ora su uno schermo da 16”, contro i “miseri” 13” del modello precedente, che si trasforma in un portatile da dodici pollici.

Lenovo ThinkPad X1 Fold 16

Provandolo in mobilità, l’X1 Fold seconda generazione si è dimostrato un compagno prezioso, che può essere utilizzato al volo appoggiato al corrimano di una stazione della S-Bahn berlinese, come tablet extralarge in un loculo della business di British Airways su un viaggio intercontinentale o come un PC all-in-one in un coworking parigino. L’X1 Fold 16 è solido, robusto, portatile, con finiture piacevoli alla vista e al tatto come la copertura zigrinata, e un feeling per niente plasticoso e interamente ThinkPad. Qualcuno apprezzerà di più la sua flessibilità, la capacità di essere adattato a diverse occasioni, altri probabilmente lo impiegheranno solo come grande schermo, altri ancora lo prenderanno come una versione ultra-deluxe di quei netbook che spopolavano a inizio anni 2000.

Lenovo ThinkPad X1 Fold 16

Tutte le immagini courtesy Lenovo

Lo schermo

L’X1 Fold è uno schermo iperluminoso Oled che si piega, con dietro un potente computer con processore Intel i7 di dodicesima generazione. Ma potete anche vederlo come un tablet da 16” che si chiude o che può essere usato come un computer portatile da 12” flettendolo (anche se risulta un po’ sbilanciato senza appoggiarci la tastiera). La cerniera da 200 componenti è parente stretta di quella del Razr - ThinkPad e Motorola sono entrambi brand di Lenovo - e i due dispositivi messi uno accanto all’altro mostrano un alto grado di parentela nelle scelte estetiche. A livello funzionale, la grandezza dello schermo lo rende difficile per l’utilizzo come puro tablet - già la prima generazione a 13” era al limite; più probabile l’utilizzo semipiegato, ma ci si deve adattare. Ci sono due prese Ubs-c Thunderbolt, ma la loro collocazione non sembra la più logica rispetto alle diverse modalità di utilizzo del computer. 

Gli accessori

Una penna (che si aggancia magneticamente), una tastiera (finalmente full size!) e uno stand sono gli accessori a corredo. La tastiera è dotata del celebre “punto rosso” ThinkPad per muovere il cursore e di un trackpad aptico dalle dimensioni certo non generosissime: c’è chi preferirà portarsi un mouse per l’uso su desk. Inoltre, la tastiera va caricata via usb-C e in un dispositivo così futuristico sembra un po’ una caduta di stile. Buona invece l’esperienza di digitazione, anche se l’agganciarsi del dispositivo alla parte inferiore dello schermo non è proprio indimenticabile: ogni tanto un po’ balla. Rispetto a quella del modello precedente si tratta comunque di un incredibile passo avanti. Scrittori, fatevi avanti. 

L'interfaccia

Aprendo l’X1 Fold a metà come se fosse un portatile ma senza usare la tastiera, potrebbe accadere che il sistema richieda il pin per l’accesso. Ma la casella dove inserirlo sarà quasi esattamente collocata là dove lo schermo si piega, rendendola di difficile accesso. È solo un esempio della più grande difficoltà nell’uso di questo dispositivo: il sistema operativo non è del tutto pronto, nonostante i tentativi di Lenovo di metterci una pezza, per esempio con un sistema intelligente per la disposizione delle finestre nelle due metà dello schermo. Ma non sarebbe male avere per esempio la possibilità di oscurare porzioni di schermo, o una tastiera virtuale migliore e più reattiva. Qui emergono tutti i limiti dell’utilizzo di Windows 11 come sistema interamente touch, senza tastiera fisica. Ovviamente l’unicità di questo foldable non aiuta.

La portabilità

Nella prima versione del Fold, lo stand era integrato nello chassis. Separarlo significa aprire nuove possibilità (come l’utilizzo dello schermo in verticale, anche semi-piegato, che a molti piacerà) ma implica un oggetto in più da portarsi dietro. Tastiera e stand, aggiunti al dispositivo che sicuramente già di suo non è iper-sottile, creano un bello spessore da fare entrare in borsa (il peso del solo dispositivo è poco meno di un chilo e trecento grammi, a cui aggiungere poi gli accessori). C’è anche da chiedersi se non sarebbe stato più elegante avere tastiera e stand combinati in una cover da agganciare al corpo del dispositivo, invece che una soluzione blandamente magnetica come quella attuale. L’impressione è che il team design di Lenovo avrebbe potuto farsi qualche domanda in più su come questo dispositivo possa venire trasportato dagli utenti: il pensiero che finisca in una borsa non è così scontato. Spesso te lo porti sotto braccio proprio come un quaderno. Ma una tracolla, per esempio?

La seconda generazione Nell'immagine uno schizzo di Brian Leonard del primo ThinkPad X1 Fold

Passare dai circa 13 pollici della prima generazione (2021) ai 16” di questo nuovo modello significa perdere sicuramente qualcosa in portabilità e in parte anche in funzionalità - se usate il Fold come tablet. D’altra parte crescono le potenzialità di utilizzo e, aumentando lo spazio a disposizione per inserire componenti, aumenta il corredo tecnologico che non è più un compromesso come nel primo modello. La tastiera diventa full-size e c’è anche spazio per una seconda batteria. Il primo pieghevole era stato creato durante il Covid, senza la possibilità di incontrarsi. Questo invece è il frutto di una interazione costante e in persona, oltre che di una grande multiculturalità: è stato sviluppato infatti nei centri Lenovo in America (North Carolina) e in Asia (Cina e Giappone).