Domus 1079 è in edicola, un numero dedicato alla percezione in architettura

Il magazine di maggio, a cura del Guest Editor 2023 Steven Holl, si concentra sull’esperienza sensoriale dello spazio architettonico. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista.

Editoriale/ Il regno aptico Nell’editoriale di Domus 1079 il guest editor affronta il tema dell’esperienza tattile, spiegando come la matericità degli elementi possa modificare sensibilmente la percezione degli spazi.

Testo Steven Holl. Courtesy of Museum of Fine Arts, Houston / Bridgeman Images

Dettaglio, materiale/ Shim-Sutcliffe Architects – Point William Cottage, Muskoka, Ontario, Canada Il complesso si confronta con un paesaggio onirico e con le qualità tattili degli elementi naturali del sito: la roccia granitica, l’acqua e la vegetazione.

Testo Kenneth Frampton. Foto James Dow  

Dettaglio, materiale/ Carlo Scarpa – L’esperienza tattile del dettaglio Nell’opera dell’architetto ricorre una propensione per la qualità materica che connota i dettagli e le soluzioni d’angolo e che suggerisce una concezione manuale dell’arte. 

Testo Fulvio Irace. Foto © Pino Guidolotti, 2000  

Dettaglio, materiale/ Bangkok Project Studio – Il senso del tatto per l’architettura Boonserm Premthada, fondatore dello studio tailandese, racconta dell’incertezza insita nei materiali che sceglie, un elemento che permette all’architettura di diventare memoria.

Testo Steven Holl. Foto Spaceshift Studio  

Dettaglio, materiale/ Jones Studio – Desert Outpost Residence, Paradise Valley, Arizona, USA Erede delle tradizioni costruttive della colonizzazione spagnola del Settecento, la residenza controlla la relazione con il paesaggio aspro attraverso spessi muri di terra e frangisole di legno.

Testo Aaron Betsky. Foto Bill Timmerman

Il tempo aptico/ L’architettura, spazio di molteplici durate Unendo esperienza, relazione e poesia, l’architettura può essere l’indice, o un ponte metafisico, per misurare, capire e percepire tempi diversi.

Testo Steven Holl. Foto Steven Holl  

Il tempo aptico/ Open Architecture – Shanfeng Academy, Suzhou, China Il centro culturale e sportivo progettato dallo studio cinese è pensato per risvegliare i sensi ed emozionare, partendo da una molteplicità di dimensioni.

Testo Steven Holl. Foto © Zhu Runzi  

Il tempo aptico/ Le fontane di Roma La presenza dell’acqua nella città storica interagisce con i sensi e amplifica le emozioni, dilatando il tempo nella percezione dello spazio.

Testo Diana Carta. Foto © Stefano Baldini / Bridgeman Images

Il tempo aptico/ KWK Promes – Plato, Contemporary art gallery, Ostrava, Czech Republic Il fondatore dello studio KWK Promes racconta come, usando grandi pareti mobili, sia riuscito a portare l’arte all’esterno, oltre che a incoraggiare il contatto aptico con l’edificio.

Testo Steven Holl. Foto © Robert Konieczny– KWK Promes

Lo spazio aptico/ Gli involucri invisibili del sé allargato Il corpo umano comunica con l’ambiente attraverso i sensi in maniera crossmodale. Questa consapevolezza avvicina neuroscienze e architettura.

Testo Leah Kelly. Foto © Succession H. Matisse, by SIAE 2023. Photo David Huguenin  

Lo spazio aptico/ Aptico, discreto e catastrofico Villa Bianchi è meno nota di altri lavori di Giuseppe Terragni, ma la sua scala esterna è in sé un’opera strutturale raffinata e complessa. Percorrerla è un’esperienza architettonica aptica.

Testo Michael Bell. Foto di Matteo Cirenei

Lo spazio aptico/ Preservare la natura attraverso l’arte Alle volte in maniera non del tutto consapevole, l’arte è stata uno strumento nella battaglia più grande della nostra epoca: la difesa dell’ambiente naturale.

Testo Mark Mack. Foto Charles Duprat © Anselm Kiefer  

Extra ottico/ Una stratificazione inarrestabile di interazioni Risultato della commistione tra le sfere del regno umano, animale, batteriologico e digitale, le opere dell’artista polacca decodificano la complessità del mondo.

Testo Agnieszka Kurant

Extra ottico/ In mano veritas E se gli occhi fossero dita? Nell’arte amarniana, i raggi del sole terminavano proprio con delle dita.

Testo Richard Tuttle. Foto courtesy of Pace Gallery  

Extra ottico/ Alexander Calder, Richard Tuttle – Dialoghi geniali La sinergia tra i due giganti della scultura messa in atto alla galleria Pace di Los Angeles ha creato un cortocircuito virtuoso in cui artista e curatore si sono fusi, amplificano l’uno il lavoro dell’altro.

Testo Steve Pulimood. Foto Fredrik Nilsen Studio. Courtesy of Pace Gallery © 2023 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York  

Extra ottico/ AG Fronzoni – Disegna la tua vita o lo faranno gli altri per te Insuperabile per radicalità e coerenza, il design minimale, in equilibrio tra razionalità e umanesimo, del maestro italiano è ancora di grande ispirazione a 100 anni dalla sua nascita.

Testo Lars Müller  

Extra ottico/ Balkrishna Doshi – Un tributo Collaboratore storico dell’atelier Sangath, Balsavar delinea i tratti distintivi della filosofia progettuale del visionario architetto indiano scomparso lo scorso gennaio.

Testo Durganand Balsavar. Foto © Iwan Baan

Rubriche/ Book reviews – Il potere dell’architettura

Testo Steven Holl e Nina Stritzler-Levine. Courtesy Rizzoli  

Rubriche/ Gatto Nero – Il pelo della realtà virtuale

Testo e disegno Steven Holl

Rubriche/ Poesia – Tecnologia paleo-aptica

Testo Robert Kelly. Foto Charlotte Mandell

Rubriche/ Cover Story – Il regno aptico

Testo Steven Holl e Toshiko Mori

Diario/ Viaggio in Italia – Tresigallo, città dei sogni infranti Fondata 90 anni fa da Edmondo Rossoni, la cittadina ferrarese è un buon punto per osservare la complessità del Novecento.

Testo Walter Mariotti. Foto Valentina Petrucci  

Diario/ Minimalismi – Il senso di Daniel Rybakken per gli spazi urbani Al suo primo progetto per un’azienda norvegese, Rybakken applica la sua visione minimale e poetica a una panca essenziale e flessibile, non solo per esterni.

Testo Loredana Mascheroni  

Diario/ Aziende – Modulnova: produzione di serie al servizio della flessibilità Dario Presotto, presidente di Modulnova, racconta la storia dell’azienda, fondata in Friuli 35 anni fa con i fratelli Giuseppe e Carlo.

Testo Cecilia Fabiani  

Diario/ Intervista – Biennale di Architettura di Venezia: un cantiere che guarda avanti Lesley Lokko, curatrice della 18. edizione, racconta il suo “Laboratorio del futuro” che, per riflettere sulla produzione, le risorse, i diritti e i rischi legati alla disciplina, punta i riflettori sull’Africa.

Testo Walter Mariotti. Illustrazione Felix Petruška

Diario/ Punti di vista – Sul patrimonio dell’architettura moderna e il suo riuso L’architettura del Dopoguerra è fragile, a partire dai materiali di cui spesso è fatta. Per questo, l’approccio al suo riuso deve comprenderne la natura. Ne abbiamo parlato con Alexander Schwarz e Antonio Gioli.

Testo Giulia Ricci. Illustrazione Felix Petruška

Copertina di Domus 1079 Agnieszka Kurant, The Half-Life of Facts, 2017

Il numero di maggio di Domus si concentra sull’esperienza sensoriale dello spazio architettonico. Holl, nel suo Editoriale, spiega come la matericità degli elementi possa modificare sensibilmente la percezione degli spazi. “Quando la materialità dei dettagli che formano uno spazio architettonico diviene evidente, il dominio aptico si spalanca e l’esperienza sensoriale si intensifica, coinvolgendo la dimensione psicologica. La percezione degli spazi dipende da questi fattori, così come il gusto di un cibo dipende dal sapore originale degli ingredienti”. Partendo dalla sezione Dettaglio, materiale, Kenneth Frampton scrive del Point William Cottage disegnato da Shim-Sutcliffe Architects. Il complesso si confronta con un paesaggio onirico e con le qualità tattili degli elementi naturali del sito: la roccia granitica, l’acqua e la vegetazione. A seguire Fulvio Irace ripercorre l’opera di Carlo Scarpa, dove ricorre una propensione per la qualità materica che connota i dettagli e le soluzioni d’angolo e che suggerisce una concezione manuale dell’arte. Steven Holl intervista Boonserm Premthada, fondatore dello studio tailandese Bangkok Project Studio, il quale racconta dell’incertezza insita nei materiali che sceglie, un elemento che permette all’architettura di diventare memoria. Aaron Betsky scrive della Desert Outpost Residence disegnata da Jones Studio. Erede delle tradizioni costruttive della colonizzazione spagnola del Settecento, la residenza controlla la relazione con il paesaggio aspro attraverso spessi muri di terra e frangisole di legno.

Copertina di Domus 1079. Agnieszka Kurant, The Half-Life of Facts, 2017

Continuiamo con il tema Il tempo aptico. Per Holl unendo esperienza, relazione e poesia, l’architettura può essere l’indice, o un ponte metafisico, per misurare, capire e percepire tempi diversi. Il Guest Editor continua intervistando lo studio Open Architecture per la Shanfeng Academy Suzhou. Il centro culturale e sportivo progettato dallo studio cinese è pensato per risvegliare i sensi ed emozionare, partendo da una molteplicità di dimensioni. Diana Carta scrive delle fontane di Roma: la presenza dell’acqua nella città storica interagisce con i sensi e amplifica le emozioni, dilatando il tempo nella percezione dello spazio. Robert Konieczny parla della Contemporary art gallery disegnata a Ostrava, dove, usando grandi pareti mobili, è riuscito a portare l’arte all’esterno, oltre che a incoraggiare il contatto aptico con l’edificio. Per la sezione Lo spazio aptico, Leah Kelly spiega come il corpo umano comunica con l’ambiente attraverso i sensi in maniera crossmodale. Questa consapevolezza avvicina neuroscienze e architettura. Michael Bell racconta Villa Bianchi, meno nota di altri lavori di Giuseppe Terragni, ma la sua scala esterna è in sé un’opera strutturale raffinata e complessa. Percorrerla è un’esperienza architettonica aptica. Mark Mack affronta il tema di come preservare la natura attraverso l’arte. Alle volte in maniera non del tutto consapevole, l’arte è stata uno strumento nella battaglia più grande della nostra epoca: la difesa dell’ambiente naturale.

 A chiudere il numero la sezione Extra ottico, Agnieszka Kurant scrive della stratificazione inarrestabile di interazioni: risultato della commistione tra le sfere del regno umano, animale, batteriologico e digitale, le opere dell’artista polacca decodificano la complessità del mondo. Steve Pulimood scrive della sinergia tra i due giganti della scultura – Alexander Calder e Richard Tuttle – messa in atto alla galleria Pace di Los Angeles ha creato un cortocircuito virtuoso in cui artista e curatore si sono fusi, amplificano l’uno il lavoro dell’altro. Lars Müller ricorda AG Fronzoni: insuperabile per radicalità e coerenza, il design minimale, in equilibrio tra razionalità e umanesimo, del maestro italiano è ancora di grande ispirazione a 100 anni dalla sua nascita. Durganand Balsavar porta tributo a Balkrishna Doshi, delineando i tratti distintivi della filosofia progettuale del visionario architetto indiano scomparso lo scorso gennaio. In chiusura Steven Holl e Toshiko Mori raccontano la copertina del numero, ispirata alla tavola periodica degli elementi chimici.

Illustrazione di Felix Petruška

Il Diario di questo mese, con le consuete pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Viaggo in Italia, dove il Direttore Editoriale Walter Mariotti racconta un’altra tappa del viaggio lungo la penisola che durerà tutto l’anno. Questa volta ci fermiamo a Tresigallo. Fondata 90 anni fa da Edmondo Rossoni, la cittadina ferrarese è un buon punto per osservare la complessità del Novecento. A seguire Loredana Mascheroni scrive del senso di Daniel Rybakken per gli spazi urbani: al suo primo progetto per un’azienda norvegese, Rybakken applica la sua visione minimale e poetica a una panca essenziale e flessibile, non solo per esterni. Walter Mariotti intervista Lesley Lokko, curatrice della 18. edizione, racconta il suo “Laboratorio del futuro” che, per riflettere sulla produzione, le risorse, i diritti e i rischi legati alla disciplina, punta i riflettori sull’Africa. Infine per la rubrica Punti di vista, una conversazione tra Alexander Schwarz e Antonio Gioli: l’architettura del Dopoguerra è fragile, a partire dai materiali di cui spesso è fatta. Per questo, l’approccio al suo riuso deve comprenderne la natura.

Editoriale/ Il regno aptico Testo Steven Holl. Courtesy of Museum of Fine Arts, Houston / Bridgeman Images

Nell’editoriale di Domus 1079 il guest editor affronta il tema dell’esperienza tattile, spiegando come la matericità degli elementi possa modificare sensibilmente la percezione degli spazi.

Dettaglio, materiale/ Shim-Sutcliffe Architects – Point William Cottage, Muskoka, Ontario, Canada Testo Kenneth Frampton. Foto James Dow  

Il complesso si confronta con un paesaggio onirico e con le qualità tattili degli elementi naturali del sito: la roccia granitica, l’acqua e la vegetazione.

Dettaglio, materiale/ Carlo Scarpa – L’esperienza tattile del dettaglio Testo Fulvio Irace. Foto © Pino Guidolotti, 2000  

Nell’opera dell’architetto ricorre una propensione per la qualità materica che connota i dettagli e le soluzioni d’angolo e che suggerisce una concezione manuale dell’arte. 

Dettaglio, materiale/ Bangkok Project Studio – Il senso del tatto per l’architettura Testo Steven Holl. Foto Spaceshift Studio  

Boonserm Premthada, fondatore dello studio tailandese, racconta dell’incertezza insita nei materiali che sceglie, un elemento che permette all’architettura di diventare memoria.

Dettaglio, materiale/ Jones Studio – Desert Outpost Residence, Paradise Valley, Arizona, USA Testo Aaron Betsky. Foto Bill Timmerman

Erede delle tradizioni costruttive della colonizzazione spagnola del Settecento, la residenza controlla la relazione con il paesaggio aspro attraverso spessi muri di terra e frangisole di legno.

Il tempo aptico/ L’architettura, spazio di molteplici durate Testo Steven Holl. Foto Steven Holl  

Unendo esperienza, relazione e poesia, l’architettura può essere l’indice, o un ponte metafisico, per misurare, capire e percepire tempi diversi.

Il tempo aptico/ Open Architecture – Shanfeng Academy, Suzhou, China Testo Steven Holl. Foto © Zhu Runzi  

Il centro culturale e sportivo progettato dallo studio cinese è pensato per risvegliare i sensi ed emozionare, partendo da una molteplicità di dimensioni.

Il tempo aptico/ Le fontane di Roma Testo Diana Carta. Foto © Stefano Baldini / Bridgeman Images

La presenza dell’acqua nella città storica interagisce con i sensi e amplifica le emozioni, dilatando il tempo nella percezione dello spazio.

Il tempo aptico/ KWK Promes – Plato, Contemporary art gallery, Ostrava, Czech Republic Testo Steven Holl. Foto © Robert Konieczny– KWK Promes

Il fondatore dello studio KWK Promes racconta come, usando grandi pareti mobili, sia riuscito a portare l’arte all’esterno, oltre che a incoraggiare il contatto aptico con l’edificio.

Lo spazio aptico/ Gli involucri invisibili del sé allargato Testo Leah Kelly. Foto © Succession H. Matisse, by SIAE 2023. Photo David Huguenin  

Il corpo umano comunica con l’ambiente attraverso i sensi in maniera crossmodale. Questa consapevolezza avvicina neuroscienze e architettura.

Lo spazio aptico/ Aptico, discreto e catastrofico Testo Michael Bell. Foto di Matteo Cirenei

Villa Bianchi è meno nota di altri lavori di Giuseppe Terragni, ma la sua scala esterna è in sé un’opera strutturale raffinata e complessa. Percorrerla è un’esperienza architettonica aptica.

Lo spazio aptico/ Preservare la natura attraverso l’arte Testo Mark Mack. Foto Charles Duprat © Anselm Kiefer  

Alle volte in maniera non del tutto consapevole, l’arte è stata uno strumento nella battaglia più grande della nostra epoca: la difesa dell’ambiente naturale.

Extra ottico/ Una stratificazione inarrestabile di interazioni Testo Agnieszka Kurant

Risultato della commistione tra le sfere del regno umano, animale, batteriologico e digitale, le opere dell’artista polacca decodificano la complessità del mondo.

Extra ottico/ In mano veritas Testo Richard Tuttle. Foto courtesy of Pace Gallery  

E se gli occhi fossero dita? Nell’arte amarniana, i raggi del sole terminavano proprio con delle dita.

Extra ottico/ Alexander Calder, Richard Tuttle – Dialoghi geniali Testo Steve Pulimood. Foto Fredrik Nilsen Studio. Courtesy of Pace Gallery © 2023 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York  

La sinergia tra i due giganti della scultura messa in atto alla galleria Pace di Los Angeles ha creato un cortocircuito virtuoso in cui artista e curatore si sono fusi, amplificano l’uno il lavoro dell’altro.

Extra ottico/ AG Fronzoni – Disegna la tua vita o lo faranno gli altri per te Testo Lars Müller  

Insuperabile per radicalità e coerenza, il design minimale, in equilibrio tra razionalità e umanesimo, del maestro italiano è ancora di grande ispirazione a 100 anni dalla sua nascita.

Extra ottico/ Balkrishna Doshi – Un tributo Testo Durganand Balsavar. Foto © Iwan Baan

Collaboratore storico dell’atelier Sangath, Balsavar delinea i tratti distintivi della filosofia progettuale del visionario architetto indiano scomparso lo scorso gennaio.

Rubriche/ Book reviews – Il potere dell’architettura Testo Steven Holl e Nina Stritzler-Levine. Courtesy Rizzoli  

Rubriche/ Gatto Nero – Il pelo della realtà virtuale Testo e disegno Steven Holl

Rubriche/ Poesia – Tecnologia paleo-aptica Testo Robert Kelly. Foto Charlotte Mandell

Rubriche/ Cover Story – Il regno aptico Testo Steven Holl e Toshiko Mori

Diario/ Viaggio in Italia – Tresigallo, città dei sogni infranti Testo Walter Mariotti. Foto Valentina Petrucci  

Fondata 90 anni fa da Edmondo Rossoni, la cittadina ferrarese è un buon punto per osservare la complessità del Novecento.

Diario/ Minimalismi – Il senso di Daniel Rybakken per gli spazi urbani Testo Loredana Mascheroni  

Al suo primo progetto per un’azienda norvegese, Rybakken applica la sua visione minimale e poetica a una panca essenziale e flessibile, non solo per esterni.

Diario/ Aziende – Modulnova: produzione di serie al servizio della flessibilità Testo Cecilia Fabiani  

Dario Presotto, presidente di Modulnova, racconta la storia dell’azienda, fondata in Friuli 35 anni fa con i fratelli Giuseppe e Carlo.

Diario/ Intervista – Biennale di Architettura di Venezia: un cantiere che guarda avanti Testo Walter Mariotti. Illustrazione Felix Petruška

Lesley Lokko, curatrice della 18. edizione, racconta il suo “Laboratorio del futuro” che, per riflettere sulla produzione, le risorse, i diritti e i rischi legati alla disciplina, punta i riflettori sull’Africa.

Diario/ Punti di vista – Sul patrimonio dell’architettura moderna e il suo riuso Testo Giulia Ricci. Illustrazione Felix Petruška

L’architettura del Dopoguerra è fragile, a partire dai materiali di cui spesso è fatta. Per questo, l’approccio al suo riuso deve comprenderne la natura. Ne abbiamo parlato con Alexander Schwarz e Antonio Gioli.

Copertina di Domus 1079

Agnieszka Kurant, The Half-Life of Facts, 2017