Domus 1073 è in edicola, un numero dedicato alla globalizzazione urbana

Il magazine di novembre, l’ultimo a cura del Guest Editor Jean Nouvel, si focalizza sul rapporto tra globalizzazione e progettazione architettonica. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista.

Saggi/ Svolta globale e opportunità perse Tom Avermaete, professore di Storia e teoria del design urbano all’ETH di Zurigo, e Michelangelo Sabatino, professore al College of Architecture dell’Illinois Institute of Technology a Chicago, tracciano una storia del globale in relazione all’architettura e alla città.

Testo Tom Avermaete e Michelangelo Sabatino. Foto Ezra Stoller/Esto  

Saggi/ La quarta rivoluzione Il Direttore Editoriale Walter Mariotti affronta il percorso di una nuova deglobalizzazione, un fenomeno iniziato poco prima dell’emergenza del Covid-19, quando molti segnali indicavano un cambiamento di rotta degli scenari sociali ed economici globali.

Testo Walter Mariotti. Foto Kaicheng Xu, landscape and architecture photographer / Getty Images

Omaggi/ Jean-Luc Godard (1930-2022), Bruno Latour (1947-2022) In questo nomero, rendiamo omaggio a due figure del panorama culturale internazionale che ci hanno salutato quest'anno: il regista Jean-Luc Godard e il filosofo e sociologo Bruno Latour.

Foto Joel Saget / AFP via Getty Images  

Architettura/ Per una politica della città e della campagna Città e campagna sono indissolubilmente legate. Oggi, questo rapporto rende necessario un governo del territorio che comprenda entrambe in uno stesso sistema. Facendo leva su solidarietà e responsabilità, poi, si potrà recuperare quello che la globalizzazione ha spezzato.

Testo Edgar Morin. Foto Artokoloro / Alamy Stock Photo  

Arte/ JR, Un mondo a parte – Tehachapi, The Yard, 2019 Ripercorrendo la genesi e le tappe del suo progetto nel carcere di Tehachapi, l’artista francese riflette sui risvolti positivi della globalizzazione. 

Testo Jean Nouvel. Foto JR

Architettura/ Lungo il bordo A lungo, lo sguardo sul paesaggio ha oscillato tra il pittoresco e il sublime. Uno degli aspetti originali del paesaggio contemporaneo è, invece, apparire come una semplice finestra sul mondo ordinario.

Testo Bruce Bégout. Foto © Bruce Bégout  

Architettura/ Ai margini dell’ordine globale Le risposte dell’architettura ai disastri provocati dalla globalizzazione in ambito urbano devono passare attraverso una visione della responsabilità collettiva che apre nuove possibilità creative. 

Testo Nicolai Ouroussoff. Foto © Simeón Duchoud

Architettura/ La condizione transurbana La presenza di una città in un’altra come uno dei principali sintomi del rapporto tra globale e locale. Un modello della migrazione delle forme architettoniche da una scala all’altra che scardina la consueta contrapposta tra i due poli. 

Testo Jean-Louis Cohen. Foto Bibliothèque nationale de France  

Architettura/ Tutto è natura: verso una biotopia mondiale La fede cieca nella crescita infinita ha portato al cambiamento climatico. La globalizzazione più radicale avvicinerà gli esseri umani a una soluzione: progettare con, per e come la natura. 

Testo Winy Maas. Foto The Why Factory (TU Delft), in collaboration with IAAC  

Architettura/ Polifonia architettonica Alla globalizzazione omologante c’è un’alternativa che verte sul senso di comunità e prende come modello teorico ed esistenziale quello dell’arcipelago. Gli spazi andranno reinventati consci che il plurale è la strada verso il futuro.

Testo Donatien Grau. Foto Donatien Grau

Arte/ Il lato oscuro dell’arte contemporanea L’arte contemporanea di matrice occidentale permette a chiunque totale libertà d’espressione, ma funziona in modo elitario e competitivo. Oggi, finalmente, si inizia ad alzare il velo sulle culture autoctone e sulle loro espressioni visive.

Testo Jean-Hubert Martin. Foto © Andrea Stappert. Courtesy of Jean-Hubert Martin

Arte/ La globalizzazione in versi La modernità non è solo una condizione di ciò che ci circonda, ma prende anche la forma di un paesaggio interiore. Il viaggio, per il poeta siriano, è l’occasione di farlo emergere.

Testo Adonis. Foto © 2021, Ali Ahmad Saïd Esber

Design/ George Sowden, Le nuove sfide della filiera diffusa – Shades, 2021-2022 Da oltre dieci anni, il designer britannico ha deciso di spostare la produzione in Cina, seguendo di persona il processo industriale. Anche se il suo studio non è una multinazionale, la prospettiva adottata è decisamente globale.

Testo Deyan Sudjic. Foto © Alice Fiorilli  

Diario/ Sostenibilità –Una casa-dispositivo climatico ed ecologico tra le colline della Murcia Nei sobborghi di Molina de Segura, Andrés Jaque e il suo Office for Political Innovation progettano una casa unifamiliare che, pur replicando il principio dell’edificio isolato su lotto individuale, si propone come un manifesto potente contro il consumo di suolo.

Testo Alessandro Benetti. Foto José Hevia

Diario/ Grafica – Mille lingue progettuali e mille visioni, sempre nel rispetto del lettore Ricordiamo lo storico art director di Domus, scomparso lo scorso settembre, attraverso il suo recente intervento ad Ascoli Piceno per i 40 anni dell’Ordine degli Architetti.

Testo Giuseppe Basile. Foto Domus  

Diario/ Ospitalità – Un accostamento potente tra la natura e le rovine industriali Inaugurato a inizio 2022 per le Olimpiadi invernali di Pechino, lo Shangri-La Shougang Park Hotel di Lissoni Casal Ribeiro partecipa alla riattivazione di un sito ex industriale, rifunzionalizzando le sue architetture di grande scala come spazi dell’accoglienza.

Testo Alessandro Benetti. Foto © Tsing Lim  

Diario/ Talenti – Portare comfort, calore e identità negli spazi standardizzati Olga Flór, artista e designer di Eindhoven, con il progetto Under Cover ha provato a riportare comfort, calore e identità in questi spazi standardizzati, ricorrendo a un sapere antico come l’arte tessile, da sempre legata all’idea di calore, colore e comfort.

Testo Silvana Annicchiarico. Foto Pierre Castignola  

Diario/ Aziende – Occhio, tra design, tecnologia e cultura della luce Axel Meise, fondatore e designer di Occhio, ne racconta il percorso: da icona del design tedesco a brand internazionale del segmento del lusso.

Testo Antonio Armano. Foto Robert Rieger  

Contract/ Focus – Musei aperti e senza confini Architetture spettacolari e multifunzionali, ma integrate nel contesto storico, geografico e sociale. Programmi curatoriali meno formali, per rendere l’arte un’esperienza naturale e quotidiana. Cinque professionisti raccontano il futuro dei luoghi della cultura.

Testo Valentina Croci. Foto © Ossip Van Duivenbode  

Contract/ Focus – Parametri e strategie per spazi in evoluzione Come stanno cambiando oggi i musei e cosa implica partecipare a progetti e forniture nell’ambito degli spazi culturali? Ne abbiamo parlato con Patrizia Venturini per Goppion, Carola Bestetti per Living Divani, Roberto Casini per Panaria Group e Monica Pedrali di Pedrali.

Testo Cecilia Fabiani. Foto Paolo Volonté

Contract/ Architettura – MVRDV, Ton 1, Atelier Gardens Berlin, Germany, 2022 Ai margini dell’ex aeroporto di Tempelhof, con l’apertura di un nuovo spazio multifunzionale per eventi culturali, procede la ristrutturazione e rigenerazione degli Atelier Gardens promosse da Fabrix con lo studio olandese.

Testo Alessandro Benetti. Foto © MVRDV  

Contract/ Architettura – Diller Scofidio + Renfro, Prior Performing Arts Center Worcester, Massachusetts, USA, 2022 Nato per sostenere nuovi scambi fra le arti, il centro è dotato di spazi flessibili per permettere la sperimentazione.

Testo Giulia Ricci. Foto Iwan Baan

Contract/ Architettura – Naso, Lago/Algo, Mexico City, Mexico, 2022 La struttura del padiglione degli anni Sessanta, progettata da Guadarrama e Ramírez Ponce, viene esaltata negli interni, dove trovano posto una galleria e un ristorante.

Testo Marianna Guernieri. Foto Maureen M. Evans

Il numero di novembre di Domus, l’ultimo diretto dal Guest Editor Jean Nouvel, si concentra sulla globalizzazione urbana e il rapporto con l’architettura. Nel suo Editoriale conclusivo il Pritzker Prize francese affronta il tema scrivendo del diritto di abitare bene messo in crisi da un mondo che sta clonando se stesso. “Abitare bene è fondamentale per la vita di tutti, è il punto di partenza: senza un felice territorio di vita, nulla può prosperare. La globalizzazione urbana è il risultato di un egoismo privo di coscienza dell’immediato futuro, di un’assenza generale di empatia”. Segue, sempre a cura di Jean Nouvel, una selezione di frammenti tratti dal libro Dériville di Bruce Bégout, un saggio sul pensiero di Guy Debord e del lavoro immaginifico dei Situazionisti.

Segue nei Saggi Tom Avermaete, professore di Storia e teoria del design urbano all’ETH di Zurigo, e Michelangelo Sabatino, professore al College of Architecture dell’Illinois Institute of Technology a Chicago, tracciano una storia del globale in relazione all’architettura e alla città. A seguire, il Direttore Editoriale Walter Mariotti affronta il percorso di una nuova deglobalizzazione, un fenomeno iniziato poco prima dell’emergenza del Covid-19, quando molti segnali indicavano un cambiamento di rotta degli scenari sociali ed economici globali. “Nel mondo della deglobalizzazione-riglobalizzazione, l’introduzione delle criptovalute ha un effetto paradossale e contraddittorio”.

Nella sezione Omaggi, ricordiamo due figure del panorama culturale internazionale che ci hanno salutato quest'anno: il regista Jean-Luc Godard e il filosofo e sociologo Bruno Latour. Continua per Architettura uno scritto del filosofo Edgar Morin, per il quale Città e campagna sono indissolubilmente legate. Oggi, questo rapporto rende necessario un governo del territorio che comprenda entrambe in uno stesso sistema. Facendo leva su solidarietà e responsabilità, poi, si potrà recuperare quello che la globalizzazione ha spezzato. A seguire, Jean Nouvel intervista per Domus l’artista francese JR, ripercorrendo la genesi e le tappe del suo progetto nel carcere di Tehachapi e riflettendo sui risvolti positivi della globalizzazione. Lo scritture e filosofo Bruce Bégout analizza lo sguardo del paesaggio, che ha a lungo oscillato tra il pittoresco e il sublime, mentre appare recentemente come una semplice finestra sul mondo ordinario. Lo scrittore Nicolai Ouroussoff scrive delle risposte dell’architettura ai disastri provocati dalla globalizzazione in ambito urbano devono passare attraverso una visione della responsabilità collettiva che apre nuove possibilità creative. Jean-Louis Cohen, architetto e scrittore, ipotizza la presenza di una città in un’altra come uno dei principali sintomi del rapporto tra globale e locale. Un modello della migrazione delle forme architettoniche da una scala all’altra che scardina la consueta contrapposta tra i due poli. L’architetto Winy Maas scrive della speranza in una globalizzazione più radicale, capace di avvicinare gli esseri umani a una soluzione: progettare con, per e come la natura. Chiude la sezione il filologo Donatien Grau, secondo il quale alla globalizzazione omologante c’è un’alternativa che verte sul senso di comunità e prende
come modello teorico ed esistenziale quello dell’arcipelago.

Copertina di Domus 1073. Foto Inside Out, Times Square, close up, USA, 2013 © JR

La rubrica Arte si apre con uno scritto del direttore museale Jean-Hubert Martin, dedicato alla natura elitaria e competitiva dell’arte contemporanea di matrice occidentale, che permette solo in apparenza a chiunque la libertà di espressione. Continua un viaggio in poesia del poeta siriano Adonis, accompagnato da sue opere grafiche e d’illustrazione. Per Design, Deyan Sudjic scrive del designer britannico George Sowden, che da oltre dieci anni, il designer britannico ha deciso di spostare la produzione in Cina, seguendo di persona il processo industriale. Anche se il suo studio non è una multinazionale, la prospettiva adottata è decisamente globale. Chiude il numero uno scritto di Franco Raggi – ex-redattore di Casabella e direttore di Modo – dove articola la tipologia di “architettura delle terre di mezzo”, capace di rendersi visibile per gradi con misura e pazienza, e di rinunciare all’acuto delle ipertecnologie di catastrofica manutenzione. “Un’architettura che non contenga per forza la novità come trend, ma il rinnovamento come forma di pensiero evolutivo”.

Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Punti di vista, dove James Stewart e Damiano Cerrone dialogano sull’uso dei big-data nella progettazione urbana: i dati sono una grande risorsa per disegnare città migliori, come applicarli alle città reali e non solo alle smart city? A seguire ricordiamo lo storico art director di Domus, scomparso lo scorso settembre, attraverso il suo recente intervento ad Ascoli Piceno per i 40 anni dell’Ordine degli Architetti. Alessandro Benetti scrive dello Shangri-La Shougang Park Hotel di Lissoni Casal Ribeiro, che partecipa alla riattivazione di un sito ex industriale, rifunzionalizzando le sue architetture di grande scala come spazi dell’accoglienza. Silvana Annicchiarico esamina l’opera di Olga Flór, artista e designer di Eindhoven, con il progetto Under Cover ha provato a riportare comfort, calore e identità in questi spazi standardizzati. Axel Meise, fondatore e designer di Occhio, ne racconta il percorso: da icona del design tedesco a brand internazionale del segmento del lusso.

Copertina di Contract

In allegato a questo doppio numero, potrete trovare il numero di Contract, dedicato ai nuovi spazi per la cultura. Lo speciale apre con un editoriale del Direttore Editoriale Walter Mariotti, il quale spiega l’intenzione di riunire e in questo processo sia i progettisti sia le aziende, che restano le due facce del cambiamento, non solo della cultura, ma degli stili di vita, in relazione alle funzioni che oggi deve assolvere il concetto di cultura, ma anche alle modalità secondo le quali la cultura viene elaborata, vissuta, consumata. Continua Valentina Croci, la quale scrive di architetture spettacolari e multifunzionali, ma integrate nel contesto storico, geografico e sociale. Cecilia Fabiani si interroga su come stanno cambiando oggi i musei e cosa implica partecipare a progetti e forniture nell’ambito degli spazi culturali.

Saggi/ Svolta globale e opportunità perse Testo Tom Avermaete e Michelangelo Sabatino. Foto Ezra Stoller/Esto  

Tom Avermaete, professore di Storia e teoria del design urbano all’ETH di Zurigo, e Michelangelo Sabatino, professore al College of Architecture dell’Illinois Institute of Technology a Chicago, tracciano una storia del globale in relazione all’architettura e alla città.

Saggi/ La quarta rivoluzione Testo Walter Mariotti. Foto Kaicheng Xu, landscape and architecture photographer / Getty Images

Il Direttore Editoriale Walter Mariotti affronta il percorso di una nuova deglobalizzazione, un fenomeno iniziato poco prima dell’emergenza del Covid-19, quando molti segnali indicavano un cambiamento di rotta degli scenari sociali ed economici globali.

Omaggi/ Jean-Luc Godard (1930-2022), Bruno Latour (1947-2022) Foto Joel Saget / AFP via Getty Images  

In questo nomero, rendiamo omaggio a due figure del panorama culturale internazionale che ci hanno salutato quest'anno: il regista Jean-Luc Godard e il filosofo e sociologo Bruno Latour.

Architettura/ Per una politica della città e della campagna Testo Edgar Morin. Foto Artokoloro / Alamy Stock Photo  

Città e campagna sono indissolubilmente legate. Oggi, questo rapporto rende necessario un governo del territorio che comprenda entrambe in uno stesso sistema. Facendo leva su solidarietà e responsabilità, poi, si potrà recuperare quello che la globalizzazione ha spezzato.

Arte/ JR, Un mondo a parte – Tehachapi, The Yard, 2019 Testo Jean Nouvel. Foto JR

Ripercorrendo la genesi e le tappe del suo progetto nel carcere di Tehachapi, l’artista francese riflette sui risvolti positivi della globalizzazione. 

Architettura/ Lungo il bordo Testo Bruce Bégout. Foto © Bruce Bégout  

A lungo, lo sguardo sul paesaggio ha oscillato tra il pittoresco e il sublime. Uno degli aspetti originali del paesaggio contemporaneo è, invece, apparire come una semplice finestra sul mondo ordinario.

Architettura/ Ai margini dell’ordine globale Testo Nicolai Ouroussoff. Foto © Simeón Duchoud

Le risposte dell’architettura ai disastri provocati dalla globalizzazione in ambito urbano devono passare attraverso una visione della responsabilità collettiva che apre nuove possibilità creative. 

Architettura/ La condizione transurbana Testo Jean-Louis Cohen. Foto Bibliothèque nationale de France  

La presenza di una città in un’altra come uno dei principali sintomi del rapporto tra globale e locale. Un modello della migrazione delle forme architettoniche da una scala all’altra che scardina la consueta contrapposta tra i due poli. 

Architettura/ Tutto è natura: verso una biotopia mondiale Testo Winy Maas. Foto The Why Factory (TU Delft), in collaboration with IAAC  

La fede cieca nella crescita infinita ha portato al cambiamento climatico. La globalizzazione più radicale avvicinerà gli esseri umani a una soluzione: progettare con, per e come la natura. 

Architettura/ Polifonia architettonica Testo Donatien Grau. Foto Donatien Grau

Alla globalizzazione omologante c’è un’alternativa che verte sul senso di comunità e prende come modello teorico ed esistenziale quello dell’arcipelago. Gli spazi andranno reinventati consci che il plurale è la strada verso il futuro.

Arte/ Il lato oscuro dell’arte contemporanea Testo Jean-Hubert Martin. Foto © Andrea Stappert. Courtesy of Jean-Hubert Martin

L’arte contemporanea di matrice occidentale permette a chiunque totale libertà d’espressione, ma funziona in modo elitario e competitivo. Oggi, finalmente, si inizia ad alzare il velo sulle culture autoctone e sulle loro espressioni visive.

Arte/ La globalizzazione in versi Testo Adonis. Foto © 2021, Ali Ahmad Saïd Esber

La modernità non è solo una condizione di ciò che ci circonda, ma prende anche la forma di un paesaggio interiore. Il viaggio, per il poeta siriano, è l’occasione di farlo emergere.

Design/ George Sowden, Le nuove sfide della filiera diffusa – Shades, 2021-2022 Testo Deyan Sudjic. Foto © Alice Fiorilli  

Da oltre dieci anni, il designer britannico ha deciso di spostare la produzione in Cina, seguendo di persona il processo industriale. Anche se il suo studio non è una multinazionale, la prospettiva adottata è decisamente globale.

Diario/ Sostenibilità –Una casa-dispositivo climatico ed ecologico tra le colline della Murcia Testo Alessandro Benetti. Foto José Hevia

Nei sobborghi di Molina de Segura, Andrés Jaque e il suo Office for Political Innovation progettano una casa unifamiliare che, pur replicando il principio dell’edificio isolato su lotto individuale, si propone come un manifesto potente contro il consumo di suolo.

Diario/ Grafica – Mille lingue progettuali e mille visioni, sempre nel rispetto del lettore Testo Giuseppe Basile. Foto Domus  

Ricordiamo lo storico art director di Domus, scomparso lo scorso settembre, attraverso il suo recente intervento ad Ascoli Piceno per i 40 anni dell’Ordine degli Architetti.

Diario/ Ospitalità – Un accostamento potente tra la natura e le rovine industriali Testo Alessandro Benetti. Foto © Tsing Lim  

Inaugurato a inizio 2022 per le Olimpiadi invernali di Pechino, lo Shangri-La Shougang Park Hotel di Lissoni Casal Ribeiro partecipa alla riattivazione di un sito ex industriale, rifunzionalizzando le sue architetture di grande scala come spazi dell’accoglienza.

Diario/ Talenti – Portare comfort, calore e identità negli spazi standardizzati Testo Silvana Annicchiarico. Foto Pierre Castignola  

Olga Flór, artista e designer di Eindhoven, con il progetto Under Cover ha provato a riportare comfort, calore e identità in questi spazi standardizzati, ricorrendo a un sapere antico come l’arte tessile, da sempre legata all’idea di calore, colore e comfort.

Diario/ Aziende – Occhio, tra design, tecnologia e cultura della luce Testo Antonio Armano. Foto Robert Rieger  

Axel Meise, fondatore e designer di Occhio, ne racconta il percorso: da icona del design tedesco a brand internazionale del segmento del lusso.

Contract/ Focus – Musei aperti e senza confini Testo Valentina Croci. Foto © Ossip Van Duivenbode  

Architetture spettacolari e multifunzionali, ma integrate nel contesto storico, geografico e sociale. Programmi curatoriali meno formali, per rendere l’arte un’esperienza naturale e quotidiana. Cinque professionisti raccontano il futuro dei luoghi della cultura.

Contract/ Focus – Parametri e strategie per spazi in evoluzione Testo Cecilia Fabiani. Foto Paolo Volonté

Come stanno cambiando oggi i musei e cosa implica partecipare a progetti e forniture nell’ambito degli spazi culturali? Ne abbiamo parlato con Patrizia Venturini per Goppion, Carola Bestetti per Living Divani, Roberto Casini per Panaria Group e Monica Pedrali di Pedrali.

Contract/ Architettura – MVRDV, Ton 1, Atelier Gardens Berlin, Germany, 2022 Testo Alessandro Benetti. Foto © MVRDV  

Ai margini dell’ex aeroporto di Tempelhof, con l’apertura di un nuovo spazio multifunzionale per eventi culturali, procede la ristrutturazione e rigenerazione degli Atelier Gardens promosse da Fabrix con lo studio olandese.

Contract/ Architettura – Diller Scofidio + Renfro, Prior Performing Arts Center Worcester, Massachusetts, USA, 2022 Testo Giulia Ricci. Foto Iwan Baan

Nato per sostenere nuovi scambi fra le arti, il centro è dotato di spazi flessibili per permettere la sperimentazione.

Contract/ Architettura – Naso, Lago/Algo, Mexico City, Mexico, 2022 Testo Marianna Guernieri. Foto Maureen M. Evans

La struttura del padiglione degli anni Sessanta, progettata da Guadarrama e Ramírez Ponce, viene esaltata negli interni, dove trovano posto una galleria e un ristorante.