Aperti da settembre 2018, grazie all’impulso del designer belga Lionel Jadot – che ha saputo trasformare unex cartiera di 6.000 mq della periferia nordorientale di Bruxelles in un vivace centro creativo – gli Zaventem Ateliers sono cresciuti rapidamente. Base per designer, artisti e artigiani, sia emergenti che affermati – tra i quali figurano alcuni volti noti del panorama progettuale belga, come il collettivo BRUT, Arno Declercq e Ben Storms – lo spazio ospita anche una grande area espositiva chiamata Grand Hall. Nata con l’obiettivo di produrre “collisioni” creative e stimolare il dialogo tra design, artigianato e arte, inizialmente la Grand Hall era stata pensata per presentare il lavoro dei residenti degli Ateliers; per la prima volta, lo spazio ha invece deciso di apire le porte a una serie di mostre autonome. A inaugurare il nuovo programma è l’esposizione monografica Design as we Speak – in programma fino al al 28 settembre – sul lavoro dell’artista svizzero con sede a Bruxelles Stéphane Barbier Bouvet, il cui linguaggio concettuale giocoso unisce oggetti readymade, architettura e artigianato. Curata da Dimitri Jeurissen – CEO e socio fondatore di Base Design, agenzia di branding e comunicazione internazionale – con il supporto di Barbara Cuglietta, direttrice della Gladstone Gallery di Bruxelles, la mostra considera la capanna come luogo in cui disconnettersi dalla società e pensare. Porte, tubi di plastica, grondaie e altri elementi prefabbricati sono sparsi nell’open space luminoso della Grand Hall a raffigurare in maniera astratta gli ingredienti disponibili per chiunque fosse disposto a costruirne/ristrutturarne una. Parte di una ricerca più ampia condotta da Stéphane Barbier Bouvet sul tema – che si materializzerà ulteriormente attraverso una serie di capanne installate in Francia e Svizzera – Design as we Speak ben s’inserisce nell’atmosfera industriale ed eclettica di Zaventem Ateliers.