La demolizione dell’Hotel du Lac di Tunisi, icona del brutalismo anni ‘70

Progettato da un italiano negli anni ‘70, si dice che abbia anche ispirato Star Wars: l'hotel brutalista amatissimo sui social dovrebbe lasciare presto il posto a un nuovo complesso, anche se un anno fa si parlava del suo recupero.

C’è una probabile new entry nell’elenco delle icone scomparse, in continuo aggiornamento: è l’Hotel du Lac di Tunisi, esempio del brutalismo popolarissimo sui social – che ormai da più di un decennio costituisce quasi un genere letterario a trazione architettonica. Come molti suoi colleghi in questa famigerata lista, l’hotel rappresenta un punto fondamentale nella storia del suo paese.

Gli anni ‘60 sono infatti gli anni della Tunisia post francese guidata da Habib Bourguiba, che esplora anche nei simboli la sua nuova indipendenza, ma con l’hotel c’è un ulteriore passo avanti: l’architetto straniero coinvolto, fino ad allora figura ancora francese, questa volta è italiano. Si tratta di Raffaele Contigiani, un romano dalle origini torinesi, che a inizio 70, quando riceverà la commessa dell’albergo, ha già al suo attivo molta produzione all’estero. 

Vicino alla riva del lago di Tunisi creerà una forma destinata a diventare molto presto iconica, una scala rovesciata, con sbalzi sempre più audaci a mano a mano che si sale coi piani. Una forma che ha anche l’utilità di ridurre la superficie da gestire in appoggio a terra, vista la vicinanza alle terre instabili che circondano il lago.

Raffaele Contigiani, Hôtel du Lac, Tunisi, Tunisia, 1973. Foto Taguelmoust da Wikimedia Commons

È un’icona, e come tale ispira: pochi anni dopo la sua apertura, arriverà in zona il regista George Lucas, che poco distante realizza le sequenze iniziali del primo leggendario Star Wars, Una nuova speranza, del 1977 – il sito delle riprese è oggi un sito Unesco, e un simile riconoscimento si era sperato anche per l’hotel.
Ed è impossibile non notare la somiglianza tra la forma aggettante dell’architettura e quella di un mezzo impiegato nel film, il monumentale cingolato Sandcrawler; somiglianza che però è sempre stata dichiarata casuale.

Lucas soggiorna all’Hotel du Lac, James Brown farà lo stesso, si susseguono decenni di successo ma quasi fisiologicamente arriva la chiusura a inizio 2000, seguita da un ventennio di declino, e dall’acquisto di quest’opera abbandonata da parte di un gruppo immobiliare con base in Libia.

Poi, come spesso succede in queste storie di icone in pericolo, dopo iniziative che ne vorrebbero promuovere la conservazione, si scatena una sequenza fitta, esplosiva e circoscritta di annunci e smentite, di tono radicalmente opposto, sul suo immediato futuro.
Nel giugno del 2024 era stato addirittura presentato un progetto per una ristrutturazione conservativa dell’Hotel, ma poi a Ferragosto 2025, come riportato da Presse de Tunisie, l’architetta e ricercatrice Amira Belhaj Hlali diffonde la notizia dell’inizio della sua demolizione, immediatamente seguita da una grande mobilitazione social, ma anche dalle immediate smentite da parte della proprietà.
Bastano però cinque giorni perché invece i lavori di demolizione vengano confermati, seguiti da dichiarazioni delle autorità locali che parlano di uno stato “catastrofico” della costruzione, di un “pericolo imminente che ha reso necessario decretarne la demolizione”.

Raffaele Contigiani, Hôtel du Lac, Tunisi, Tunisia, 1973. Foto Houssem Abida - opera propria da Wikimedia Commons

A quanto pare arriverà un nuovo centro culturale e turistico, con un nuovo albergo, che porterà oltre 400 nuovi posti di lavoro legati al turismo, e il costruttore avrebbe rilasciato vaghe dichiarazioni su un’architettura che “si ispirerà all’edificio preesistente”.
Ma tant’è, a settembre 2025 è ormai un mese che sul fronte degli aggiornamenti tutto tace, e si resta coll’orizzonte del primo trimestre 2026, in cui la demolizione dovrebbe essere completata e la nuova costruzione avviata.

Quello che non si potrà impedire, specie in Italia, sarà invece di continuare a evocare una sola e unica immagine ogni volta che Franco Battiato canta “pieni gli alberghi a Tunisi per le vacanze estive”: quella dei grandi gradoni rovesciati dell’Hotel du Lac, protesi nel cielo accaldato sopra la città.

Immagine di apertura: Foto Jamie Barras da Flickr 

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