Una chiesa centenaria in Svezia è stata spostata con un viaggio durato due giorni

L’eccezionale operazione ingegneristica racconta la radicale trasformazione urbana della città artica svedese di Kiruna, che sta venendo interamente ricollocata.

A Kiruna, la città più settentrionale della Svezia, la realtà sembra rincorrere la finzione cinematografica. Nel film Abisso (Avgrunden, 2023) la capitale mineraria europea implode sotto i colpi delle scosse sismiche provocate dai tunnel scavati nel sottosuolo. Nella realtà, quegli stessi terremoti artificiali da decenni scuotono le fondamenta delle abitazioni, costringendo al trasferimento graduale di interi quartieri e, in questi giorni, di uno dei suoi simboli più celebri: la grande chiesa shingle style in legno. Un’operazione ingegneristica unica, che restituisce l’immagine concreta della migrazione della città artica.

Costruita tra il 1907 e il 1912 su progetto dell’architetto Gustaf Wickman (1858-1916) la Kiruna kyrka è considerata una delle chiese più significative del Paese grazie anche alla presenza della preziosa pala d'altare dipinta dal principe Eugenio di Svezia (1865-1947) e dell'imponente organo. Interamente in legno, misura circa 40 metri per lato alla base per un’altezza di 35 metri e pesa oltre 600 tonnellate. La struttura è stata caricata nella sua interezza su una piattaforma mobile costruita ad hoc con oltre 200 ruote per percorrere i quasi cinque chilometri che la separano dalla nuova Kiruna che ha raggiunto dopo due giorni di “cammino”. Per accoglierne il passaggio si è reso necessario abbattere alberi, rimuovere la segnaletica stradale e i semafori e persino ampliare alcune strade.

Lo spostamento della chiesa è parte di un progetto più ampio, avviato nel 2004 dalla compagnia mineraria statale LKAB (Luossavaara-Kiirunavaara Aktiebolag), che prevede la ricollocazione dell’intera città di Kiruna, circa 23.000 abitanti, tre chilometri più a est. L’estrazione di ferro dal giacimento di Kiirunavaara – che scende fino a oltre 1.200 metri con un’inclinazione di 60 gradi verso il “vecchio” centro della città – ha reso instabile il terreno, imponendo lo sgombero e la ricostruzione di interi quartieri residenziali, infrastrutture e spazi pubblici a una distanza di sicurezza. Secondo le previsioni, l’ultimo edificio del “vecchio” centro cittadino sarà demolito entro il 2035.

La vicenda di Kiruna mette in luce la tensione tra sfruttamento delle risorse e pianificazione urbana. La Svezia, paese che produce oltre l’80% del ferro dell’Unione Europea, ha costruito parte della propria prosperità economica su questa industria. Ma la trasformazione urbana che ne deriva non è meno radicale: edifici minori vengono trasportati su ruote, altri smontati e ricostruiti, mentre alcune architetture del secondo ‘900, tra esse il quartiere Ortdrivaren di Ralph Erskine (1914-2005) e il vecchio municipio della città di Artur von Schmalensee (1900-1972), vengono demolite perché incompatibili con il sistema di trasporto, come messo in evidenza nella mostra Kiruna Forever curata da Daniel Golling e Carlos Mínguez Carrasco tenutasi ad ArkDes nel 2020. In questo quadro, lo spostamento della chiesa di Wickman assume un valore altamente simbolico: non si tratta soltanto di conservare un edificio storico, ma di preservare un elemento identitario in una città dalla storia sorprendentemente breve, sorta poco più di un secolo fa a seguito della scoperta del giacimento.