Kiruna, la città spostata di 3km nella Lapponia svedese

Una mostra al museo ArkDes di Stoccolma racconta le vicende e indaga le questioni urbane di Kiruna, una cittadina legata alla miniera di ferro più grande d’Europa.

Se pensiamo alla Lapponia è immediata l’associazione ai boschi e ai paesaggi innevati, alle renne e all’aurora boreale. Se invece cerchiamo su Google Images le foto di uno dei suoi maggiori centri abitati, Kiruna, vedremo immediatamente demolito questo immaginario idilliaco.

Situata a 145 km a Nord del circolo polare artico, la cittadina svedese di quasi 23.000 abitanti è conosciuta per essere la sede di una delle miniere di ferro più grandi al mondo – che rifornisce il 90% del fabbisogno europeo.

Vista dall'alto: Kiruna e la miniera di ferro vivono in simbiosi

La nascita e il destino dell’insediamento urbano sono intrecciati a quelli della miniera, non solo a livello economico ma anche ambientale. Da più di un secolo le esplosioni scuotono la cittadina nel cuore della notte, e per gli abitanti di Kiruna quelle vibrazioni sono la normalità, fanno parte del paesaggio sonoro della zona. La continua attività estrattiva sta inoltre causando un progressivo e inesorabile indebolimento del terreno, che secondo i geologi ha reso instabili e non più abitabili gli edifici della città.

La continua espansione verso est della miniera ha portato nel 2014 a una decisione urbanistica unica e radicale: spostare Kiruna di 3 km.

Questa piano comporta il trasferimento di circa un terzo della popolazione, la ricostruzione e lo spostamento di case e edifici storici. Tra le strutture che saranno smontate e riassemblate c’è la chiesa principale di Kiruna, costruita nel 1912 in stile Gothic Revival, ed eletta nel 2011 edificio più bello della Svezia.

Il trasloco è iniziato ufficialmente nel 2004 e si svolge con lentezza, con l’obiettivo di essere ultimato entro il 2100. “Ci sposteremo come un millepiedi. Con strade e piazze che cominciano a strisciare a est, lungo la nuova strada principale della città” ha affermato Ulrika Isaksson, del Comune di Kiruna. È un lavoro lento e continuo, che ha già fatto sorgere numerosi interrogativi sia sul fronte architettonico sia sul fronte sociale. 

Copertina del catalogo della mostra “Kiruna Forever”. Foto Klaus Thymann. Progetto grafico Magdalena Czarnecki

Per indagare questa condizione urbana insolita, il museo ArkDes di Stoccolma propone la mostra “Kiruna Forever” che inaugurerà il 2 giugno 2020.

Il curatore Carlos Mínguez Carrasco ha invitato diversi artisti e architetti – tra cui Iwan Baan con Anne Dessing e Michiel van Iersel, Design Earth, New Mineral Collective, Studio Folder e Territorial Agency – per affrontare alcuni dei temi legati alla trasformazione territoriale.

Qual è il limite delle risorse naturali? Cosa succede all'identità e alla sicurezza dei residenti quando le loro case vengono demolite?  Come si decide se il patrimonio culturale deve essere preservato o sacrificato? Quali sono le conseguenze sulla vita della popolazione indigena, i Sámi? Quanto sono permanenti le città in cui viviamo?

Mostra:
Kiruna Forever
Date di apertura:
2 giugno 2020 - 7 febbraio 2021
Curatore:
Carlos Mínguez Carrasco
Assistente curatore:
Sujy Lee
Produzione della mostra:
Johanna Fogel
Allestimento:
Pernilla Ohrstedt
Grafica:
Magdalena Czarnecki
Comunicazione digitale:
Justina Hüll

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