Lisbona. Le eco-visioni di arte e architettura sul cambiamento climatico

Al MAAT di Lisbona una grande mostra-manifesto parla ancora una volta di cambiamento climatico e di cosa stanno facendo l’arte, l’architettura e i nuovi media per affrontarlo.

La primavera portoghese si è aperta così, con un vasto programma di mostre dedicate al tema più sensibile del momento: il cambiamento climatico. Accanto a A Thermodynamic Imaginary, l’installazione di Tomàs Saraceno su un fantomatico aerocene in cui città aeree saranno alimentate ad energia solare ed eolica, sorge “Eco-Visionaries”, la seconda mostra-manifesto del MAAT di Lisbona realizzata in simultanea con l’HeK di Basilea, il Bildmuseet di Umeå e il LABoral di Gijon.  

Fig.1 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.2 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.3 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.4 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.5 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.6 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.7 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.8 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.9 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.10 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.11 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.12 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.13 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.14 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.15 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.16 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.17 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.18 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.19 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.20 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.21 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.22 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation
Fig.23 MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation

In mostra fino all’8 ottobre, “Eco-visionari: arte e architettura dopo l’Antropocene” presenta oltre 35 risposte artistiche e architettoniche alle sfide attuali imposte dagli effetti già evidenti del riscaldamento globale sugli habitat, le risorse agricole e le condizioni di salute di molte delle popolazioni della fascia equatoriale e sub tropicale del pianeta.

MAAT, “Eco Visionaries: Art and Architecture after the Anthropocene”, vista dell’allestimento. Courtesy EDP Foundation

Dai video dei registi Ana Vaz e Tristan Bera su una crisi ecologica da interpretare innanzitutto come crisi economica, politica e sociale, all’indagine dell’artista-scienziata Alexandra Daisy Ginsberg sul potenziale impatto della biologia sintetica sulla biodiversità ambientale, la mostra prende le forme di una riflessione cross-mediale a partire dalle seguenti domande: come possono l’arte, la tecnologia e i nuovi media attirare l’attenzione su questo tema? Quali progetti e idee visionarie emergono per contrastare il cambiamento in atto, la scarsità di cibo e la perdita di risorse? Quali soluzioni vale la pena applicare? E all’arte, come sempre, non spetta dare risposte quanto piuttosto formare un pensiero critico, fornire un approccio, smuovere un sentimento e solo allora, finalmente, incitare all’azione.

  • Eco-Visionaries: Art and Architecture after Anthropocene
  • Pedro Gadanho e Mariana Pestana
  • MAAT, Museo d’Arte, Architettura e Tecnologia di Lisbona
  • fino all’8 ottobre 2018
  • Avenida Brasilia, Central Tejo, Lisbona