Il 27 gennaio scorso scompare a 91 anni Ingvar Kamprad il fondatore dell’IKEA. La sua storia rimbalza sui telegiornali, i quotidiani, i siti di tutto il mondo. Si parla delle sue geniali intuizioni e capacità imprenditoriali, che ne hanno fatto il quarto uomo più ricco del mondo. Si torna a parlare però anche delle sue simpatie naziste e della sua proverbiale parsimonia.
Chi era dunque davvero il signor IKEA? Tra i tanti ad averlo raccontato, c’è Nanni Delbecchi: lucchese classe 1957, Delbecchi è l’unico giornalista italiano ad averlo intervistato nel 2001. E il suo libro “Il signor IKEA. Una favola democratica”, pubblicato da Marsilio nel 2007 e ora alla terza edizione, resta a distanza di anni un ritratto nitido, accurato e al tempo stesso coinvolgente e confidenziale.
Il libro non è solo una fotografia né solo un’intervista – che, anzi, per la verità comincia dopo più di 100 pagine; è anche e piuttosto l’ironico racconto (sospeso in un’atmosfera a metà tra romanzo e reportage) di un giornalista al rocambolesco inseguimento del signor Ikea “tra notti bianche, coincidenze e colpi di fulmine”. Da leggere per rivivere l’incontro con uno dei più straordinari self-made-man del nostro tempo. Un uomo, come scrive Delbecchi, che “si è fatto da solo, pezzo per pezzo, montante dopo montante, vitina dopo vitina”.
Delbecchi incontra Ingvar Kamprad ad Älmhult, il piccolo villaggio dello Småland dove il signor IKEA è nato e cresciuto e dove, nel 1953, ha aperto il suo primo negozio. Kamprad, allora 73enne – “Il viso da pastore protestante di quel sognatore così concreto, che aveva cominciato vendendo fiammiferi e aveva finito per arredare il mondo”, scrive Delbecchi –, è un uomo appassionato e schietto, parsimonioso e idealista. Confessa che tutto è cominciato in Italia: “Ho visto che tra i mobili che erano nelle case e quelli che venivano esposti nelle fiere c’era un abisso. E in fondo cos’è un abisso? È un grande spazio di mercato da occupare”.
“Le migliori occasioni della mia vita sono arrivate nei momenti di crisi”, prosegue. Come quando i concorrenti svedesi lo boicottavano e lui, nel 1961, è andato in Polonia, oltre la cortina di ferro. Ecco, forse non tutti sanno che la libreria Billy è nata proprio in un Paese comunista e in piena guerra fredda. Pragmatico e onesto, Kamprad parla dell’invenzione dei “pacchi piatti per evitare di trasportare l’aria” e, naturalmente, del suo design democratico: “Mobili funzionali e sobri, secondo la tradizione scandinava, ma accessibili a tutti”.
Le risposte alle domande-chiave vengono quasi da sole. Parsimonioso? “Con IKEA penso di avere venduto anche il mio stile di vita, e quando si vende quello in cui si crede è più facile avere successo”. La politica? “La mia politica è il prodotto: il resto non fa per me. Di politica mi sono occupato una sola volta ed è stata la più grossa cantonata della mia vita”.
- Titolo libro:
- Il signor Ikea. Una favola democratica
- Autore:
- Nanni Delbecchi
- Casa editrice:
- Marsilio
- Anno di pubblicazione:
- 2007
- Pagine:
- 153
- Prezzo:
- 12 €