Peter Zumthor: Dear to Me

Invitato dalla Kunsthaus di Bregenz a progettare una mostra per celebrarne i 20 anni, Peter Zumthor crea uno spazio per la presentazione e l’ascolto di ciò che ama e che l’ha ispirato.  

Per il suo ventesimo anniversario, la Kunsthaus ha invitato Peter Zumthor – autore del progetto della Kunsthaus – a disegnare e allestire una mostra. Il premio Pritzker ha deciso di rinunciare a un’esposizione di tipo tradizionale, per creare invece spazi e contenitori per il pensiero, la presentazione e l’ascolto delle iniziative artistiche che ama e che l’hanno ispirato: “Dear to Me” (Ciò che amo) è il titolo dell’esposizione.

Il programma musicale è curato dal musicista Peter Conradin Zumthor, le lecture sono organizzate dalla studiosa di letteratura Brigitte Labs-Ehlert, e sarà proiettato un film diretto dal regista svizzero Christoph Schaub. Inoltre Peter Zumthor inviterà una serie di ospiti a dialogare con lui. Ogni domenica mattina intervisterà le persone che nel tempo l’hanno ispirato.

Fig.1 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al piano terra, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.2 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al piano terra, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.3 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al piano terra, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.4 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al primo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.5 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al primo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.6 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al secondo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.7 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al secondo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz
Fig.8 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al terzo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. ourtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz

  Gli spazi della KUB riflettono la propria vocazione. Al pianterreno, un pianoforte Bösendorfer è installato nel mezzo della sala su una piattaforma. Un baldacchino nero è sospeso sopra la pedana piatta, che serve sia per dividere lo spazio sia per insonorizzarlo. Una serie di pannelli geometrici alle pareti svolgono una funzione simile, mentre contemporaneamente agiscono come dipinti astratti. Quando non è in corso alcun evento, lo spazio scenico serve come salotto e lobby, arredati con sedie e sgabelli disegnati da Zumthor. È stata inoltre realizzata una zona bar. Sui monitor è proiettato un film che mostra interviste e materiale di archivio relativo al lavoro dell’architetto.

Fig.9 “Peter Zumthor Dear to Me”, 2017. Vista della mostra al terzo piano, Kunsthaus Bregenz. Photo Markus Tretter. Courtesy of Atelier Peter Zumthor & Partner. © Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz

Il primo piano rinuncia a qualsiasi riprogettazione dell’interno. L’edificio – che è esso stesso opera di Zumthor – è già particolarmente presente: il famoso soffitto di luce naturale, il pavimento terrazzo lucido e il guscio in pietra vellutata delle pareti. La compositrice austriaca Olga Neuwirth è stata invitata da Peter Conradin Zumthor a comporre un nuovo lavoro, un grande nastro punzonato sospeso al soffitto.

Alle pareti le immagini di Hélène Binet – fotografa ticinese legata alla Kunsthaus Bregenz fin dall’inizio, avendola già fotografata alla sua apertura nel 1997 – raccontano l’Acropoli di Atene e uno degli architetti preferiti di Peter Zumthor, Dimitris Pikionis (1887–1968). Il paesaggista greco ha disegnato la pavimentazione per l’antica Acropoli che Binet ha ritratto: i sentieri e la vegetazione, le pietre e i templi con le ombre argentate e la calma e sensuale eleganza.

Fig.10 Olga Neuwirth, Tinkle for P.Z. Photo © Peter Conradin Zumthor

Il secondo piano è scandito da una serie di spesse librerie. I ripiani ostacolano le viste e il passaggio, le scaffalature dei libri creano un labirinto elicoidale attorno a uno spazio centrale aperto, dando vita a un atrio letterario. Le sedie di horgenglarus, il più antico produttore di arredi svizzero, sono state posizionate per tutta l’installazione. Si tratta di una biblioteca che offre spazio sia per letture pubbliche sia per ricerche private. Circa 40.000 volumi sono stati portati da Chur a Bregenz per l’occasione.

Infine, il piano più alto del museo ospita un giardino. La coppia di artisti Gerda Steiner e Jörg Lenzlinger hanno creato uno spazio fantastico. Piante delicate di vari materiali sono sospese come sculture mobili dal soffitto pieno di luce, i rami crescono verso l’alto, le pietre della foresta di Bregenz diventano sedute per rilassarsi mentre viene servito il tè. La luce morbida traccia ombre grafiche. Su alcune pareti crescono viti, ghirlande e cristalli. L’intero spazio è una colorata casa tropicale, un’immagine della natura e un paesaggio artificiale.

Fig.11 Peter Zumthor, Kunsthaus Bregenz, 2016. Photo Martin Mischkulnig. © Kunsthaus Bregenz


fino al 7 gennaio 2018
Peter Zumthor Dear to Me
Kunsthaus Bregenz
Karl-Tizian-Platz, Bregenz
Curatore: Rudolf Sagmeister