Il progetto di Matt Woods per The Rabbit Hole inizia sfruttando l’architettura intrinseca di questo ex sito industriale.
La tana del coniglio
Con il suo progetto per The Rabbit Hole, a Sydney, Matt Woods vuole reinventare il concetto di casa da tè, superando i cliché grazie all’architettura industriale originale del luogo.

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- 18 gennaio 2016
- Sydney
I pavimenti in calcestruzzo lucidato, i soffitti in legno a spina di pesce e i muri di mattoni originali sono stati mantenuti e ripristinati. Questa architettura è stata addolcita attraverso cromie bianche e con l’aggiunta di grandi finestre rivolte verso nord, che permettono alla luce di inondare l’interno.

L’arte giapponese del Kintsugi (che significa “unire con l’oro”, ed è una celebrazione della bellezza dell’imperfezione degli oggetti in ceramica) costituisce la base dei nuovi elementi. Ciò è più evidente nel sistema per esporre i tè speciali dove, come le file di piatti sopra i pali degli artisti circensi, una serie di ciotole kintsugi progettate su misura si posano delicatamente sopra bastoni di quercia. Questo atto di equilibrio precario suggerisce perché queste ciotole richiedano le riparazioni con l’oro. Il concetto kintsugi è ulteriormente rafforzato dal grande uso di piastrelle ceramiche rotte, che rivestono le aree di servizio e il monolitico banconce centrale.
Per contrastare questi elementi altamente concettuali, il resto del progetto utilizza forme e materiali semplici, che dialogano con i protagonisti dello spazio.
The Rabbit Hole, Redfern, Sydney, Australia
Tipologia: casa del te
Progetto: Matt Woods
Styling: Lucia B
Completamento: 2015