Personaggio poliedrico e versatile, Nanda Vigo ha giocato un ruolo centrale nella ricerca artistica italiana degli anni ’60-’70 e fino ai giorni nostri, annoverando fra le sue collaborazioni più autorevoli quelle con Giò Ponti e Lucio Fontana.
Opere abitate da opere
Spazio FMG dedica una retrospettiva agli interni realizzati da Nanda Vigo tra gli anni ‘60 e ‘70, veri e propri condensatori delle ricerche sul tema della casa di quegli anni.
View Article details
- 17 dicembre 2015
- Milano
La personale allestita allo SpazioFMG – il cui titolo “Opere abitate da opere” è tratto dall’articolo di Lisa Ponti, “Casa e quadri”, in Domus n. 528, novembre 1973 – racconta il carattere trasversale dell’operato di Vigo, con un focus particolare sulla progettazione d’interni e sulla sua attività di designer.
Una serie di fotografie d’epoca racconta sei iconici interni monocromatici dell’architetto tra i quali la Zero House (1959–62), la Casa Scarabeo sotto la foglia (1965-–68) – su progetto di Giò Ponti e di cui Vigo disegna gli interni – e la Casa Nera (1970). Alle immagini si affiancano una selezione di oggetti originali, gentilmente messi a disposizione dall’Archivio Nanda Vigo, tra cui la lampada Golden Gate per Arredoluce (1969–70), il divano Top per Fai International (1970) e la sedia Due Più per More Coffee (1971). La narrazione di questi oggetti è arricchita e supportata da una prestigiosa serie fotografica firmata da Aldo Ballo, uno dei più celebri fotografi di design della storia italiana.
17 dicembre – 12 febbraio 2016
Nanda Vigo
Opere abitate da opere, 1959-1972
inaugurazione giovedì 17 dicembre, h.18.30
a cura di Luca Molinari
SpazioFMG
via Bergognone 27, Milano