Il primo progetto di collezione ceramica per pavimentazione di Giulio Iacchetti si sviluppa da una singolare e semplice intuizione geometrica.
Giulio Iacchetti: Labyrinth
Nella collezione disegnata da Iacchetti per Refin la piastrella sembra acquisire la terza dimensione, creando superfici labirintiche dallo sviluppo grafico potenzialmente infinito.
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- 08 ottobre 2015
- Bologna
Dal modulo quadrato della piastrella, il progetto di Labyrinth vince la monotonia della standardizzazione utilizzando sistemi modulari che danno vita a decori sempre diversi e molteplici possibili combinazioni. La superficie così cambia attraverso semplici variazioni di posa, creando labirintici effetti zig-zag, speculari, simmetrici o casuali, restituendo, come dice Giulio Iacchetti, “un senso di infinito, uno sviluppo grafico senza confini…”.
La piastrella ceramica sfida quindi la sua stessa natura, perdendo la rigida serialità e acquisendo una terza dimensione percepita, che scardina i vincoli a cui è legata proiettandoci nel trompe l’oeil e nei disegni modulari ispirati da Escher. Allo stesso tempo Labyrinth recupera e valorizza la cultura del decoro e del colore ceramico.
La collezione Labyrinth si sviluppa in due famiglie, Angle e Mirror, entrambe studiate per un uso libero del modulo piastrella, allo scopo di permettere all’utilizzatore di costruire il proprio “labirinto” personale. Ispirata alle creazioni di Josef e Anni Albers, interpreti del Bauhaus, la famiglia Angle si delinea sulle tre linee cromatiche Navy, Slate e Pearl che esprimono un potente concetto grafico di sovrapposizioni di livelli. Anche la variante Mirror si sviluppa in tre linee cromatiche denominate Silver, Ash e Sand. Il risultato in questo caso è un effetto di profondità esaltato da una trama grafica che si ispira al mondo del tessile.
Labirinth
Design: Giulio Iacchetti
Produzione: Refin Ceramiche