La mostra allestita allo Studio Egret West durante il London Design Festival ha riunito sei dei migliori studi indiani di design contemporaneo con cinque importanti studi di architettura londinesi per esaminarne “l’influenza”, e perché la cultura indiana svolge un ruolo importante nella creazione del mondo moderno.
Design intercontinentale
Durante il London Design Festival, Studio Egret West è stato invaso dal design indiano, con un’installazione ispirata al caos e la bellezza della vita di strada di questo paese.
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- 28 settembre 2015
- Londra
Gli studi di design indiani sono Bombay Atelier, Ira Studio, Injiri, Sangaru Studio, Ranjan Bordoloi e Varnam selezionati dalla società londinese Create Culture e dalla sua fondatrice Arpna Gupta.
Insieme rappresentano la prossima generazione di designer indiani che continuano a lavorare con artigiani locali per preservare tradizioni e abilità secolari. Gli architetti coinvolti sono ACME, Studio [D] Tale, Project Orange, Haptic e il padrone di casa, Studio Egret West.
Ispirate al caos e alla bellezza della vita di strada indiana, le cinque installazioni prendono spunto dai cinque sensi, tatto, olfatto, udito, gusto e vista e sono nate dal riuso creativo di oggetti banali e quotidiani. “Per la prima edizione di Indian Design Platform abbiamo presentato gli oggetti in un contesto ispirato al mondo in cui sono stati creati. Siamo felici della risposta immaginativa degli architetti ai materiali e alle tecniche indiane”, ha spiegato Arpna Gupta.
INfluence 2015
a cura di Arpna Gupta e Studio Egret West
con il supporto di Benchmark, Kingfisher e Vande Moortel