Groves e Murakami hanno intrapreso un viaggio di 1000 miglia nautiche, raccogliendo plastica sulla rotta dalle Azzorre alle Canarie attraverso il Gyre del Nord Atlantico. Per trasformare questo ciarpame in oggetti di lusso desiderabili, hanno inventato e costruito il proprio estrusore solare, che scioglie ed estrude la plastica sfruttando il sole.
Nel vortice del Gyre, la maggior parte delle materie plastiche viene ridotta in piccoli frammenti che si distribuiscono su enormi distese di mare. A causa delle loro dimensioni, sono incredibilmente difficili da recuperare in grande quantità, rendendo questo materiale una volta monouso molto prezioso.
Nella collezione Gyrecraft, Studio Swine utilizza la “plastica di mare” come materiale prezioso che ricorda il guscio di una tartaruga o un corallo. I cinque oggetti rappresentano le cinque grandi spirali oceaniche. L’obiettivo è quello di utilizzare la plastica in modo più artigianale e innovativo, aggiungendo valore a un materiale indesiderato mentre si focalizza l’attenzione su un problema in gran parte invisibile che interessa tutti gli oceani del mondo.
Il progetto è stato anche un’esplorazione dei mestieri marittimi, che utilizzano ciò che il mare offre in ogni cultura costiera o isolana del mondo, ognuno con la propria identità.
Tradizionalmente, molti di questi mestieri è svolta a bordo durante lunghi viaggi, per eseguire riparazioni importanti o semplicemente per passare il tempo in mare. Ad esempio, ispirato dal tipico artigianato delle Azzorre Scrimshaw – l’arte di incidere i denti di balena – Studio Swine ha creato un dente di una balena in plastica.
Gyrecraft nasce dall’intersezione tra un patrimonio artigianale sottovalutato e il rapido aumento dell’inquinamento di plastica nei mari.
Gyrecraft
Design: Studio Swine