Before Our Eyes

“Before Our Eyes. Other Cartographies of the Rif” al Macba parte dalla geografia dei monti del Rif per discutere l’oggetto artistico e i processi delle istituzioni museali.

Il Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba) presenta la mostra “Before Our Eyes. Other Cartographies of the Rif” nella quale una specifica regione geografica – quella del Rif nel nord del Marocco – diventa un punto di partenza per scoprire un luogo e un particolare modo di fare, capire e concepire la produzione artistica, al di là delle reti istituzionali e commerciali.

In apertura: Camille Henrot, Grosse Fatigue, 2013, Video, 13 min. Courtesy of the artist, Silex Films e Kamel mennour, Parigi. Sopra: Gabriella Ciancimino, The Flow of Flowers: “Cartographie Directionelle”, 2012, materiali diversi su carta, 341 x 245 cm. Courtesy of the artist and of the Appartement 22

La mostra, in linea con l’interesse del Museo per l’arte contemporanea della regione meridionale del Mediterraneo, comprende opere di artisti singoli, anonime e collettive. Attraverso una selezione di lavori commissionati che comprendono spedizioni e residenze d’artista nella regione del Rif, la mostra offre una serie di indagini sul tema dell’opera d’arte come documento e del lavoro come oggetto.

Francesc Ruiz in collaborazione con Salah Malouli, WASIM, 2014. Stampa offset, prodotta in collaborazione con Museu d’Art Contemporani de Barcelona (Macba)

“Before Our Eyes. Other Cartographies of the Rif” esplora la tradizione delle esplorazioni nella complessa regione del Rif per riflettere su come questo particolare contesto possa essere tradotto in una produzione artistica. Gli artisti invitati a prendere parte alla mostra sono Mustapha Akrim, Yto Barrada, Gabriella Ciancimino, Shezad Dawood, Ninar Esber, Patricia Esquivias, Badr El Hammami, Camille Henrot, Mohamed Larbi Rahali, Grace Ndiritu, Younès Rahmoun, Francesc Ruiz e Oriol Vilanova. All’interno della mostra è inoltre esposta, in qualità di riferimento, una serie di disegni estrapolati dagli appunti di Brion Gysin Les Chants de Marrakech.

Mustapha Akrim, Five Dirhams, 2013, acrilico su tela, dimensioni: 110 x 200 cm. Courtesy of the Appartement 22, Rabat, Marroc

Il racconto orale, i riti, le origini delle tradizioni e la loro trascrizione per offrire nuove letture della storia; sottintesi ironici come mezzo per far circolare versioni alternative della storia ufficiale; archivi e meccanismi di ricordo selettivo; le particolarità che hanno fatto del Marocco un luogo accattivante per europei e nord americani; i flussi migratori tra Africa ed Europa; il diverso ruolo della donna nella società: questi, tra gli altri, sono i temi affrontati dalle opere esposte.

Yto Barrada, Hand-Me-Downs, 2011, Pellicola (8mm, 16mm) trasferita su supporto digitale, B.T. Productions, Parigi. Courtesy of the artist and of Gallery Sfeir-Semler, Beirut/Hamburg
Yto Barrada, Libellule bleue (Aeshna Cyanea), 2009/2011, fotografia cromogenica, dimensioni: 125 x 125 cm. Courtesy of the artist and of Gallery Sfeir-Semler, Beirut/Hamburg