Durante il mese di agosto, abbiamo percorso la città di Londra per scoprire il lavoro di tre dinamici, socialmente impegnati e giovani studi inglesi, che stanno letteralmente cambiando la percezione della professione agli occhi dell'opinione pubblica.
Nello stesso tempo, il nostro l'archivio ci offriva la possibilità di esplorare il metodo brillante dell'iconico designer Enzo Mari, questa volta applicato al mondo dell'infanzia.
A Los Angeles, due mostre riconsideravano la Land Art riportandola al presente, mentre a Bruxelles, lo studio Elii architects proponeva il prototipo di una casa in cui sono gli stessi abitanti a produrre l'energia necessaria, attraverso un approccio radicalmente innovativo al tema della sostenibilità.
Infine mentre a New York, l'installazione degli HWKN, Wendy, si è rilevata il più recente sistema di raffrescamento in città, a Venezia, in occasione della Biennale di architettura, Domus presenta l'app per iPad della rivista.
Giovani architetti in azione
An architecture report from Londra by Beatrice Galilee
Durante il mese di agosto, Domus incontra tre giovanissimi studi inglesi, dinamici e impegnati nel sociale: un'avanguardia che sta cambiando la percezione della professione agli occhi dell'opinione pubblica. Il primo ad essere presentato è lo studio di architettura e ricerca 00:/, l'unico esempio di attività professionale non convenzionale di tutta la Gran Bretagna. Il secondo è Practice, la cui concezione dell'architettura è certamente influenzata dalla caotica, occasionale, creativa metodologia dell'autocostruzione, del genere "fare e disfare", di EXYZT; infine Assemble, collettivo di architetti laureati a Cambridge — che a un certo punto affermava di avere più di venti membri.
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Il meglio dell'estate
Dall'uso dei propri muscoli per la produzione della necessaria energia domestica, alla protagonista più recente delle cronache dei sistemi di raffrescamento di New York, ecco qui le migliori storie di agosto.
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- 02 settembre 2012
Il metodo di Enzo Mari
From the archive
I termini tanto dibattuti della pragmatica e dell'etica del design sono tutti acutamente presenti nell'attività di Mari, che li ricollega ai suoi più larghi interessi sperimentali. I suoi lavori, per quanto numerosi e fortunati, sono costantemente rivolti a una rigorosa esemplificazione di quei termini. Più che prodotti del design, Mari produce design. Fondato e verificato nelle ricerche sul linguaggio visivo, il processo scientifico del suo lavoro si attua nel design in oggetti che puntano decisamente al significato, e non all'effetto; sono privi di neologismi e stimoli violentemente pubblicitari, privi cioè dell'aggressività tipica delle mode da consumare.
Realizzando il suo primo gioco per bambini - uno zoo puzzle in legno progettato nel '56 – Mari ha precorso tutto l'attuale sviluppo del design per l'infanzia. Non a caso egli si interessa con continuità alla psicologia infantile; la disposizione naturale dei bambini ad accogliere le immagini chiare, le forme elementari, il messaggio non sofisticato che caratterizzano lo stile di Mari, apre un adeguato orizzonte alla sua vocazione di naturalista delle forme industriali.
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Land Art e partecipazione
An art report from Los Angeles by Mimi Zeiger
In entrambe le conferenze di Vidler, compariva la stessa immagine: il collage di Richard Hamilton Just What Is It That Makes Today's Homes So Different, So Appealing? ("Ma che cosa di preciso rende le case di oggi così diverse e così affascinanti?") che compariva nel manifesto della mostra dell'Independent Group This is Tomorrow del 1956..
Vidler metteva in rilievo il frammento di collage che raffigura la Terra che si trova in alto in cima alla composizione, osservando che era ritagliato da un numero di Life del 1955. Questa veduta del mondo era entrata a far parte dell'immaginario collettivo attraverso la rivista più popolare del pianeta e quindi portava in sé la tensione tra il consumismo rampante e la guerra fredda. Con il titolo 100 Mile Portrait of Earth ("Ritratto della Terra da 100 miglia") il montaggio fotografico era composto da immagini scattate con una macchina da ripresa aerea collocata su un missile, e all'epoca fu il documento a colori del pianeta ripreso dalla quota più alta.
Questa popolarità e l'implicita democratizzazione di una prospettiva un tempo privilegiata si mescola al timore della guerra fredda nella mostra Ends of the Earth: Land Art to 1974, aperta fino al 3 settembre 2012 al Geffen Contemporary del MOCA di Los Angeles. Quest'ampia retrospettiva storica riunisce una generazione di artisti che lavoravano sotto la minaccia dell'annichilazione nucleare e della corsa allo spazio, e che dimostrava l'impulso centripeto a spingersi fuori dalle gallerie nel territorio ignoto del paesaggio.
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Elii: JF Kit House
An architecture report from Bruxelles by Ariadna Cantis
La JF·Kit House (Jane Fonda Kit House) rende virtuale un futuro possibile, nel quale sono i cittadini, con i loro stessi muscoli, a produrre parte dell'energia necessaria per soddisfare i fabbisogni dei propri spazi domestici, attraverso una batteria di esercizi fisici quotidiani. Le trasformazioni energetiche cui oggi assistono le città comportano l'invenzione di una nuova cultura, e il corpo è un campo di battaglia fondamentale nell'articolazione delle controversie sulla sostenibilità, molte delle quali si "incarnano" nel corpo degli abitanti.
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Wendy, Friedrich e me
An architecture report from Queens by Florian Idenburg
Wendy, il progetto dello studio HWKN vincitore dell'annuale Young Architects Program del MoMA/PS1, è la protagonista più recente delle cronache dei sistemi di raffrescamento di New York. Lo scorso fine settimana, durante i miei allucinati vagabondaggi sotto la cappa della calura cittadina, mi è apparsa come un miraggio nel deserto urbano di Long Island City: una nube astratta, color azzurro freddo, che si librava come per miracolo sui muri del cortile del MoMA/PS1. Wendy mette insieme le aspirazioni all'estasi di Samuel "Roxy" Rothafel e la soluzione di George W. Bush al problema del riscaldamento globale. [3] Iconica accumulazione di tessuto, ventilatori, tubazioni e vasche, se ne sta imbrigliata nella griglia di un'impalcatura. Come un personaggio imprigionato di Hedjukian, con i bracci puntuti da cui esplodono aria fresca, musica, acqua e vapori, Wendy crea "aree sociali nel cortile e combatte l'inquinamento togliendo dalla strada 260 automobili". Si trova qui, a detta di Mark Kushner, associato di HWKN, per "suggerire alla gente di pensare all'aria e all'ambiente: come le fotografie del Pianeta azzurro".
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